giovedì 16 maggio 2013

Capitolo Tredici


«Ti do due secondi», esclama infine il soldato.
Anna non perde tempo. Evapora letteralmente dal golem vegetale e s'infila nelle narici di Vern. La sensazione che prova smaterializzando l'ectoplasma di cui è composta non per niente piacevole. Evita di pensarci e cerca di portare a termine ciò che si è imposta di fare.
Si lascia defluire nel corpo del ladro, saturando quando più spazio possibile. Concentra i suoi sforzi soprattutto su cuore e cervello, gli organi chiave per il controllo di un essere vivente. Sono nozioni che nessuno le ha mai insegnato prima, semplicemente si accorge di conoscerle da quando è un fantasma.
La coscienza di Vern oppone resistenza. L'uomo è spaventato da quell'intrusione, al punto che la sete dovuta al veleno della lamia recede quasi fino a spegnersi. Anna immagina però che si tratti di un trucco, quindi non si lascia impietosire. Dilaga e prende possesso di tutto, fino a stringere il soffio vitale dell'amico in un angolo indefinito della sua calotta cranica. «Non opporre resistenza», gli comunica in via telepatica. «Lascia che sia io a muovere il tuo corpo, almeno finché non troveremo una cura.»
Vern non risponde. Resta lì dove si è ritratto, come un cerbiatto minacciato dal fuoco avvolgente di una foresta in fiamme. Anna prova a muovere le braccia del ladro, alzandole verso il soffitto del corridoio. Ci riesce senza problemi. La vittoria è sua.
«Ce l'ho fatta», dice a Sequoia, accorgendosi che la sua voce è duplice, sia maschile che femminile. Ora vede la canna della pistola di Jones dal davanti, puntata tra i suoi nuovi occhi.
«Ce l'hai?», chiede il guerriero, indietreggiando di un passo.
«Ce l'ho.»
Poi arriva il dolore. Anna sente la ferita al fianco e toglie il coltello infilato nella carne, rischiando di perdere il controllo appena acquisito sul corpo di Vern. Dopo moltissimo tempo sta sperimentando delle sensazioni umane. Di certo avrebbe preferito ricominciare con qualcosa di meno atroce. Si accorge però che il corpo del ladro si sta già rigenerando.
Il veleno della lamia, che è più assimilabile a un elemento sottile che non a qualcosa di fisico, sta tornando a fluire e a espandersi. Nemmeno volendo potrebbe bloccarlo, perché è l'unica cosa che può salvare Vern dalla ferita subita. Decide però di tacere questa cosa a Sequoia, perché la soluzione che potrebbe adottare il gigante sarebbe probabilmente definitiva.
Jones abbassa l'arma. «Sei sicura di poter controllare il nostro amico?»
«Non a lungo», ammette lei. «Quindi dovremo fare in fretta.»
Decidendo di fidarsi di lei, Sequoia le dà le spalle e si volta verso Everi e Perrault, che sono ancora immobili, avvolti dalla coltre luminosa. «Tu che ci capisci di magia: credi che dovremmo fare qualcosa per aiutarla?»
Anna sta per rispondere quando il bozzolo di luce che ingloba i due incantatori si spegne. Entrambi crollano a terra, ma è subito evidente che è stato il francese ad avere avuto la peggio. Lo stregone è accartocciato su se stesso e pare essere invecchiato di molti anni nel giro di pochissimi minuti. La sua pelle è incartapecorita e ustionata, come dopo una lunga esposizione al sole cocente.
Al contrario Everi, pur ansimante e sudata, pare splendere. Per un attimo Anna vede una figura traslucida femminile che si sovrappone alla Kendal. Scompare quasi subito, prima che la ragazza-fantasma riesca a notare altri dettagli.
Everi si volta e guarda i compagni con espressione perplessa. «Ho eliminato questo cane randagio. Nel frattempo voi che avete combinato?»


Sequoia le spiega in breve ciò che ha fatto Anna. La Kendal ascolta, assorta, infine annuisce. «È una soluzione temporanea. Se non troviamo una soluzione per curare Vern...» Lascia in sospeso la frase.
«Lo so» replica la Bonacieux, che non ha intenzione di abbandonare l'amico al suo destino. «Farò il possibile per rallentare il veleno della lamia.»
«Bene», conclude Everi. «Ora proseguiamo.»
La risatina moribonda di Perrault avverte i tre che il francese non è ancora morto. «Non lo salverete lo stesso», tossisce il mago, cercando inutilmente di alzarsi da terra.
«Intendi dire la ragazza?», lo apostrofa Sequoia.
«No, intendo dire il vostro mondo. Lei lo sa», punta un dito scheletrico verso la Kendal. «Lo ha visto.»
«Ho visto soltanto la tua sconfitta», risponde la ragazza.
Anna si accorge però che il tono di voce di Everi nasconde qualcosa, forse una punta di dubbio.
Jones si china sullo stregone, che con la mano destra cerca di afferrare il grosso libro che porta sempre con sé. Il soldato lo spinge via con un calcio e punta la pistola alla testa del francese. «Alla fine non sei stato questo grande avversario.»
«Non pensavo di dover affrontare...»
«Basta chiacchiere», lo interrompe Everi, incendiando il libro con una sottile lingua di fuoco proiettata dalla sua mano sinistra. Perrault si tende verso di lei, nel tentativo inutile di fermarla.
Everi lo squadra senza mostrare alcuna pietà: «So dov'è la ragazza. Tu non ci servi più. Sequoia, eliminalo.»
Il soldato si acciglia ma non se lo fa ripetere due volte. Prima che il francese possa aprire di nuovo bocca gli spara in fronte. Il proiettile benedetto lo zittisce per sempre, in modo netto e pulito.

Finita la battaglia il corridoio piomba nel silenzio più assoluto. Anna, ancora concentrata sul respingere e arginare il veleno sottile della lamia, si rivolge alla Kendal. «L'hai sconfitto facilmente.»
«Non quanto sembra a voi. Il nostro è stato uno scontro duro. Senza le informazioni assorbite dal povero Riquet forse non avrei vinto.»
«Un lavoro ben fatto», grugnisce Sequoia mentre sbircia con circospezione dietro l'angolo del corridoio, dove ci sono le scale che salgono.
Anna non è del tutto convinta dalla spiegazione di Everi, ma non solleva obiezioni e cambia argomento. «Ora che si fa? Saliamo e affrontiamo Oldisia, nella speranza che liberi la ragazza prima che la sacrifichi?»
«Prima cerchiamo una cosa quaggiù», risponde la maga.
Jones l'affronta faccia a faccia. «Spiegaci cosa. D'ora in poi niente più cazzate. Il tempo stringe, le nostre risorse scarseggiano e anche se tu sembri diventata una specie di supereroina, beh, non possiamo permetterci altri passi falsi.»
A sorpresa Everi annuisce. «Oldisia viaggia per i mondi e colleziona le Incarnazioni maggiori e minori che di volta in volta le interessano. Spesso si limita a catturarle e a consumarle, altre volte le tiene come trofei.»
«Frena, frena», dice Sequoia. «Incarnazioni?»
«Esseri viventi scelti per impersonare alcune forze essenziali della natura, del ciclo della vita e della morte. In ciascun mondo del multiverso ce ne sono diverse. Spesso vivono mimetizzate nella società di cui fan parte, a volte non sono nemmeno consapevoli di essere Incarnazioni. Il loro ruolo è quello di bilanciare un particolare aspetto che in un determinato mondo risulta essere più debole rispetto all'equilibrio globale.»
Anna rimembra alcune cose imparate da sua madre. «Incarnazioni quali la Morte, la Giustizia, l'Amore, il Giorno, la Notte, la Guerra... e molte altre ancora. Secondo i testi sacri di Iside la Nera molte di esse sono identificabili nelle interpretazioni degli Arcani maggiori e minori dei tarocchi.»
«Qualcosa del genere», taglia corto Everi. «Su questo mondo, come oramai avrete intuito, Laura Elpis è l'incarnazione della Speranza. E se Oldisia se ne nutrirà, per tutti noi inizierà un'epoca molto buia, lunga e travagliata.»
«Avrei molte domande», la interrompe Jones. «Tuttavia occupiamoci di una faccenda alla volta. Hai detto che dobbiamo cercare qualcosa quaggiù, poi hai tirato fuori questa storia delle Incarnazioni. Vieni al dunque.»
«So che in questo piano c'è una sala dei trofei minori della strega. Ha lasciato qualcuna delle sue prede a Perrault, in modo che il francese potesse assorbirne il loro potere per fortificare la sua magia. Tuttavia dovrebbe esserci ancora qualche Incarnazione attiva, e noi possiamo sfruttarla per sfidare la strega.»
Il significato insito in quell'affermazione inquieta Anna, anche se comprende le motivazioni dell'amica. «Sai dove cercare?»
Everi annuisce e si avvicina a un tratto anonimo di parete, posto tra due porte lungo il lato destro del corridoio. Traccia un simbolo sul muro, più o meno come ha fatto nelle segrete di Riquet. Un secondo dopo sulla parete compare la sagoma fosforescente di un uscio. «Per di qua.»


Entrano in un laboratorio alchemico, più ordinato e moderno di quello di Riquet. Non ci sono altre porte né finestre, del resto, come intuisce Anna, si tratta dell'ennesima tasca dimensionale creata da Perrault.
Al centro della stanza c'è una sontuosa scrivania che trabocca di fogli, pergamene, libri, penne, pennini e fermacarte variopinti. Lungo le pareti laterali sono allineati due scaffali. Su quello di destra ci sono altri libri di variabili dimensioni.
Su quello di sinistra sono sistemati strumenti di precisione: bilancini, misuratori, bruciatori, lenti d'ingrandimento, gessetti colorati, astrolabi, candele, incensi e altro ancora.
Lungo la parete frontale è invece disposta un'ampia credenza dalle ante in cristallo. Anna, Everi e Sequoia si avvicinano a essa, attirati dal bagliore che filtra all'esterno, illuminando fiocamente il laboratorio.
Su tre ripiani sono riposti nove blocchi di strani minerali colorati, qualcosa a metà tra il quarzo e l'opale. Ciascuno ha un colore e una forma diversa, ma solo uno, quello più in alto a sinistra, emette una luce di colore violaceo. Sotto ciascuna pietra è sistemata un'etichetta scritta in francese.
«Traduci», ordina Sequoia ad Anna.
«Sonno, Eros, Fame, Conquista, Forza, Giudizio, Inganno, Prudenza, Vendetta.»
«Incarnazioni minori rubate in altrettanti mondi», afferma Everi, avvicinando il volto alla vetrinetta. «Fonti di magia grezza, donate da Oldisia al suo tirapiedi per rafforzare i percorsi che difendono la villa.»
«Sono pietre, non persone.» Jones scrolla le spalle, irritato. «Noi cerchiamo una ragazza in carne e ossa. O forse hai qualche altra grande verità da rivelarci tra un combattimento e l'altro?»
«Questo è ciò che rimane delle Incarnazioni uccise. Se preferisci una spiegazione più semplice, i minerali che vedi sono i loro cuori. Elementi alchemici purissimi e molto potenti. Quello di Laura Elpis è uno dei più potenti in assoluto, e noi dobbiamo impedire che la ragazza venga sacrificata.»
«Ok, su questo non ci piove.» Sequoia apre le ante della credenza. «Immagino che siamo qui per prendere l'ultima pietra ancora carica.»
«Esatto.»
«E come la useremo?», chiede Anna.

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LA SCELTA (1): Quale Incarnazione volete che sia ancora attiva?


  • Sonno
  • Eros
  • Fame
  • Conquista
  • Forza
  • Giudizio
  • Inganno
  • Prudenza
  • Vendetta

LA SCELTA (2): Quale PDV volete per il prossimo capitolo?


  • Anna/Vern
  • Everi Kendal
  • Sequoia Jones
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13 commenti:

  1. La fame e Sequoia. Ancora una volta, ottimo lavoro.

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    1. Grazie mille.
      E' stato un capitolo più impegnativo del previsto, ma il risultato mi sembra discreto.

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  2. Mi piace un sacco che si possa scegliere quale incarnazione è attiva! :D

    Io voto per Inganno. E per il PDV di Sequoia. :)

    Ciao,
    Gianluca

    PS: Ma per caso hai citato velatamente Gli Intoccabili? :D

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    1. E' una delle scelte più ad ampio respiro di quelle lasciate finora :)
      Sono davvero curioso di vedere quale incarnazione sceglierete :)

      Una citazione de Gli Intoccabili? :-O Forse involontaria... dove?

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  3. Bravo come hai scritto il capitolo, effettivamente non era facile!
    L'incarnazione ovviamente è Sonno, il PDV Sequoia

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  4. Direi Giudizio, che ha molti modi per manifestarsi, e punto di vista di Sequoia

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  5. Inganno
    Anna/Vern
    non è che copio thireos, è che la bravura di Alex merita uno spunto complesso e questa mi sembra una scelta interessante.

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  6. Le cose cominciano a farsi complicate! Mi piace molto :D

    Voto per il Giudizio e per il POV di Everi - ero molto indecisa, ma sono curiosa di saperne un po' di più sulle Incarnazioni e credo che attraverso di lei potremmo svelare alcuni dei loro segreti.
    Per quanto riguarda l'Incarnazione da scegliere... voto per il Giudizio!

    P.S. piccolo errore di digitazione: parlando di Anna, all'inizio, hai scritto "da quanto era un fantasma" invece di "da quando..." :)

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  7. Speravo di poter vedere ugualmente lo scontro Everi-Perrault... peccato! :)
    Comunque altro bel capitolo, sono contento che Vern per ora resista, e la faccenda delle pietre è molto suggestiva (immagino frutto dell'ennesima minuziosa ricerca ;)).

    Per quanto riguarda la scelta dell'Incarnazione, opto anch'io per l'Inganno.
    Sul PdV sono indeciso... Anna/Vern sarebbe interessante, tuttavia Everi non me la conta giusta, quindi scelgo lei.

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  8. Ho raccolto tutti i vostri voti e commenti, grazie mille :)

    Sono contento che vi sia piaciuta la trovata delle Incarnazioni, compresa la libera scelta di una di esse.

    Oramai siamo quasi al finale... cercherò di tenere il livello alto fino all'ultimo capitolo ;)

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  9. Annuncio:: Il capitolo 14 potrebbe subire qualche giorno di ritardo nella pubblicazione perché la mia settimana è particolarmente impegnata. Portate pazienza ;-)

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