giovedì 4 aprile 2013

Capitolo Sette


Vern capisce di aver perso quando nota l'occhiata d'intesa tra Sequoia ed Everi.
«Va bene», dice infatti il gigante. «Questa missione è evidentemente non convenzionale. Faremo tutto ciò che possiamo per portarla a termine.» Gesticola verso Anna Bonacieux. «Compreso ascoltare i consigli di un fantasma.»
Il ladro sospira. Tra Jones e la Kendal sta nascendo una una strana sintonia. Per un attimo Vern valuta anche l'ipotesi che Everi stia utilizzando qualche incantesimo per tenere a bada il soldato dell'Ordo. Da quello che ha capito la strega è esperta in magie di comando, non in malie vere e proprie, tuttavia la ragazza potrebbe nascondere diversi segreti.
«Posso liberarti», dice Everi, rivolta ad Anna.
«Dal sigillo che mi tiene imprigionata?»
«Sì.» La Kendal si guarda intorno, sussurra qualcosa, quindi si china vicino al tavolo da lettura, poggiato su un polveroso tappeto persiano. «Qui sotto.»
Sequoia intuisce e, senza troppe cerimonie, sposta le sedie e il tavolo, sbuffando per la fatica. Mentre il gigante gioca al traslocatore, Vern ne approfitta per inforcare gli occhiali di Perrault e per dare un'occhiata di nascosto alla Bonacieux. A parte la fluorescenza che l'avvolge non pare nascondere una seconda natura o altre brutte sorprese. Il ladro sospira di nuovo, rincuorato almeno in parte.
Sotto il tappeto c'è il sigillo magico che cerca Everi. La ragazza lo esamina e poi si inginocchia davanti a esso, pronunciando una delle sue formule. Il sigillo, tracciato con del gesso o con un materiale simile, si affievolisce e infine si cancella, come se non fosse mai esistito.
«Ecco», sorride la Kendal. «Ora sei libera.»
Anna la guarda, incredula. «Non so come ringraziarti.» Se avesse ancora la capacità di piangere forse lo farebbe.
«Niente pace eterna?», ironizza Vern, ancora indispettito per il complicarsi delle cose.
«Non ne ho idea», risponde Anna, smarrita.
Il ladro si sente un verme per la battuta che ha fatto, ma è un disagio che dura solo un attimo. «Senti, a questo punto credo che dovresti venire con noi. Nessuno ti obbliga a restare in questo percorso di Mamma Oca, no?»
«Credo di no. Forse potrei tornarvi utile.»
«Allora muoviamoci», taglia corto Sequoia, oramai incline ad accettare ogni sorta di bizzarria.

Proprio come ha spiegato la Bonacieux, uno degli scaffali lungo il piano ammezzato della biblioteca è in realtà un passaggio segreto. Trovata la leva di comando Vern lo fa scorrere di lato, rivelando un comparto di parete che nasconde due porticine in legno. Ciascuna di essere ha una xilografia al centro: la prima raffigura una fanciulla assopita, la seconda una scarpetta di cristallo.
«Allora vogliamo provare prima con la Bella Addormentata?», chiede il ladro.
«Una vale l'altra.» Jones fa spallucce.
«Allora prego, apri pure», lo canzona Vern.
Il soldato non batte ciglio e abbassa la maniglia, la spada stretta nella destra, pronta all'uso. Spalanca l'uscio, ma dietro di esso c'è solo un buio fitto e impenetrabile.
Everi punta la torcia nelle tenebre, cercando di distinguere qualcosa. La Maglite si è quasi del tutto scaricata per colpa della decadenza alchemica. Il debole fascio di luce non fa altro che riflettersi su un sbuffo di nebbia, pochi metri oltre la soglia.
«Invitante», mugugna Jones, soppesando la lama in mano, nervoso.
Dimostrando ancora una volta di non difettare in coraggio, la Kendal si lancia in avanti e scompare nel buio. Anna la segue a ruota, fluttuando oltre la porta.
Vern guarda Sequoia. È la seconda volta che si fanno precedere dalla collega. Questa volta sono stati anticipati perfino dalla ragazza-fantasma. Il gigante grugnisce qualcosa e poi fa cenno all'amico che è ora di andare. «Forza, che qui stiamo accumulando figuracce a ripetizione.»
Evitando di dire ciò che pensa in merito, il ladro socchiude gli occhi e varca la soglia.

Una volta superata la coltre di tenebre i quattro si trovano nel bel mezzo di fitta e ombrosa foresta. Alti e ritorti alberi si stringono attorno al sentiero sterrato che stanno calcando. Un sole debole e pallido filtra a malapena tra i rami e le foglie tinte di colori autunnali.
Per prima cosa Vern si guarda alle spalle. Non vede più la porta, non ce n'è traccia. È quasi certo che inforcando gli occhiali di Perrault riuscirebbe a individuarla di nuovo, tuttavia preferisce tenerli solo per sé, ancora per un po'.
Sequoia sta sbirciando qualcosa poco più avanti, ai margini del sentiero, mentre Everi e Anna guardano tra gli alberi. Ci sono dei rumori, in lontananza, che non promettono nulla di buono. Vern si avvicina al soldato. Nota che l'attenzione di Jones è monopolizzata da alcune rovine che fanno capolino nella massa di rampicanti ed erbacce del sottobosco. «Di cosa pensi che si tratti?»
«Non hai mai visto il film della Disney?»
«Forse una volta, secoli fa. Perché tu...» Il ladro non trattiene un ghigno.
«E che cazzo, siamo stati tutti bambini, no?» Queste dovrebbero essere le rovine del castello di Malefica, la fata malvagia che ha lanciato la maledizione sulla bella addormentata.»
«Si chiama Carabosse, non Malefica», interviene Anna. A vederla così, ectoplasmatica e vaporosa, fa quasi paura. «È una delle fate malvagie del mondo di Faerie. Forse è lei che ha fatto da tramite tra la potente Oldisia e Perrault. Di certo ai miei tempi era un'alleata dello stregone.»
«Qualunque sia il suo nome, la sostanza non cambia», sentenzia Sequoia. «Spero soltanto che non si trasformi in un drago, come fa nel film.»
«Film?», le fa eco Anna.
«Lascia perdere.»
Everi guarda avanti, fin dove il sentiero fa una curva e viene inghiottito dagli alberi. «Avanti, su. Ho come l'impressione che non ci sia concesso rimanere fermi qui a lungo.»
Vern nota delle sagome in lontananza, ai margini dello sterrato. Ombre, forse illusioni ottiche. Nel dubbio preferisce non aspettare per scoprire la verità. «Andiamo.»


Man mano che avanzano, i quattro notano un crescente numero di rovine. Pezzi di muro, merlature avvolte dall'edera, aste di bandiere arrugginite e spezzate, mozziconi di torri di guardia crollate su se stesse.
«Di castelli ne avrò piene le palle per tutta la vita», dice Sequoia, in testa al gruppo con la spada pronta all'uso.
Vern si lascia sorpassare dalle due donne. Una volta in coda estrae gli occhialini e si guarda attorno. Finalmente riesce a distinguere le creature che attendono tra gli alberi. Sono orribili uccellacci, grossi e dalla testa umana, coi volti ritorti, da vecchie megere. Nonostante le ali esse preferiscono camminare su zampe artigliate, da rapaci. Sono Arpie, Erinni o forse donne della Tessaglia, pronte a scagliarsi sugli incauti viaggiatori che dovessero spingersi fuori dalla strada tracciata.
A un certo punto Jones fa cenno al gruppo di fermarsi. Poco più avanti il sentiero si allarga in una radura di forma vagamente circolare, dove le rovine sono più dense che altrove. Al centro dello spiazzo c'è lo scheletro annerito di un edificio. Restano in piedi parti di muri e pareti sbrecciate, nulla più. Le solite piante rampicanti avvolgono il tutto, raggiungendo una densità tale da costituire un materasso verdognolo nel cuore delle rovine medesime. Sopra di esso c'è un grande letto a baldacchino, posato in equilibrio sulla massa di edera e sulle pietre accatastate. Delle tendine di raso color senape nascondono alla vista gli eventuali occupanti del letto.
«Fico», mormora Vern, grattandosi il mento. «A quanto pare quell'imbecille di Perrault ha mantenuto una certa fedeltà alla fiaba originale. Ne deduco che dovremmo salvare la principessa che dorme là dentro, mentre una fata in menopausa cercherà di farci a pezzi.»
«Carabosse non è venuta nel vostro mondo», lo corregge Anna. «Questi percorsi sono solo le repliche di quelli originali.»
Sequoia flette i muscoli. «Allora aspettiamoci una fata malvagia a manovella, come il Barbablù a vapore che abbiamo incontrato prima». Detto ciò fa per avviarsi verso il baldacchino, ma Vern lo blocca.
«Senti, Conan, non credo che la tattica di avanzare come un bulldozer sia la più migliore. Perché non giochiamo d'astuzia?»
Jones lo squadra dall'alto al basso, irritato. «Per esempio?»
«Visto che ce la siamo tirata dietro, potremmo mandare Casper il fantasmino in avanscoperta. Dubito che qualcuno possa farle del male, giusto?»
Le attenzioni dei tre si concentrano su Anna. La ragazza non sembra entusiasta all'idea, ma annuisce. «Posso farlo.»
«Bene allora», si arrende Sequoia.
«Un'altra cosa», interloquisce Everi. «Nella fiaba della Bella Addormentata serve un principe che la risvegli con un bacio. Vern, per me sei perfetto per questo ruolo.»
Il ladro s'incupisce. «Mi stai prendendo per il culo?»
«No. Vai con Anna. Stai dietro di lei, noi vi guardiamo le spalle. Se c'è davvero una principessa da svegliare, forse tu potrai anticipare le mosse di Carabosse.»
Vern valuta per qualche istante l'opportunità di mandare al diavolo la maga, poi rinuncia. Non può tirarsi indietro, e comunque pensa che, rimanendo a debita distanza dal gigante e dalla Kendal, potrà usare gli occhiali di Perrault per cercare di capire meglio la natura di quel luogo.


Anna avanza fluttuando verso il baldacchino. Vern la segue a circa sei metri di distanza, coltello in mano, pronto a inforcare gli occhialini magici. Sequoia ed Everi sono rimasti al principio di quell'ultimo tratto di sentiero. Voltandosi il ladro li riesce a malapena a distinguere, nascosti come sono dalle ombre della foresta secolare.
Mentre la Bonacieux guadagna metri, non impedita dalle asperità del terreno e dai rampicanti che debordano fino allo sterrato, il ladro si guarda attorno. Man mano che si spinge verso il baldacchino nota delle ossa umane che spuntano dalle rovine e dall'edera avvolgente. All'inizio si tratta solo di qualche lampo di bianco tra il verde-rossiccio del manto di vegetazione, ma presto conta interi scheletri, che indossano i resti sbrindellati di abiti e scarpe.
«Ehi, ti dice niente tutta questa roba?», chiede ad Anna, che non pare prestare attenzione alle ossa.
La Bonacieux risponde senza girarsi. «Probabilmente sono i resti dei poveretti che Perrault ha costretto ad affrontare questo percorso. Normali ragazzi rapiti dal vostro mondo, così come le mogli di Barbablù che avete trovato nel castello del visconte. Tutto per nutrire il suo potere che vive di disperazione.»
«Rassicurante.»
Mentre Anna raggiunge il baldacchino, Vern si ferma. Sicuro di non essere visto inforca gli occhiali di Perrault. Immediatamente la distesa di rampicanti si punteggia di tenui luci blu. Sono le anime di chi è morto affrontando il percorso, simili a quelle delle mogli di Barbablù, intrappolate nelle segrete del suo maniero. Alzando lo sguardo nota ancora le arpie nascoste tra gli alberi, vigili ma immobili. Purtroppo, dal punto in cui si trova, non riesce invece a distinguere nulla del letto a baldacchino, se non Anna che ne attraversa le tende.
«Sacrebleu!», esclama poi la ragazza.
Vern sobbalza e, nonostante tutto, si prepara ad andare in suo soccorso. «Che c'è?», domanda.
«La principessa addormentata... io la conosco. È Anna Maria Luisa de Medici, moglie del Palatino. È immutata dai tempi in cui io ero viva, fatta di carne e di ossa.»
«Che succede?», urla di rimando Sequoia, quaranta metri più indietro.
«Aspetta un momento, cerco di capirci qualcosa», replica il ladro, tornando poi a rivolgersi alla Bonacieux. «Questa de Medici... è un'amica o una nemica?»
«Suo marito, Jan Wellem, era nemico di Luigi XIV. Quando ancora Perrault fingeva di servire Sua Maestà, questi pretese la de Medici come ostaggio, per garantirsi la non belligeranza del Palatinato nella guerra dei...»
«Sì, sì, va bene», la interrompe Vern. «Ora fai silenzio. Ti raggiungo e vediamo come salvarla.» Ripone gli occhiali in tasca, timoroso di perderli, e percorre di corsa i metri che lo separano dal baldacchino, attento a non inciampare nei rampicanti. C'è qualcosa che non gli torna in quella storia, ma è concentrato sulla probabile comparsa di Carabosse e non riesce a ragionare lucidamente.
Arrivato alla meta scosta la tenda di raso dal forte odore di muffa e raggiunge Anna dentro il baldacchino. Un sontuoso letto a due piazze occupa l'intero spazio. Sopra una coperta ricamata con motivi floreali è sdraiata una splendida donna, alta e dalla bellezza austera, vestita con un ricco abito in broccato, con fili d'oro che impreziosiscono il profilo del seno. I capelli della dama sono biondi, anche se alcune ciocche assai più scure fanno pensare a una tinta. Nonostante tutto Vern non può che rimanere ammaliato dal fascino della donna.
«Baciala», lo incita Anna. «Primi che arrivi la fata Carabosse.»
Quella prospettiva terrorizza il ladro, che però per indole non agisce mai per istinto. Recupera ancora una volta gli occhiali e se li infila. In una frazione di secondo si accorge dell'inganno. La vera natura di Anna Maria Luisa de Medici è mostruosa. La sua pelle è in parte umana e in parte scagliosa, mentre al posto delle gambe ha una grande coda da serpente che nasce all'altezza dell'addome.
Vern indietreggia, inorridito, ma in quel momento il mostro, forse una Lamia, spalanca gli occhi da rettile e balza in avanti, travolgendolo. Il ladro finisce a terra e viene trascinato nella distesa di rampicanti dalla presunta de Medici, che tenta più volte di azzannarlo alla gola. La creatura emette dei sibili e ha un alito che odora di ammoniaca. Vern riesce a schivarla a fatica, e al contempo la pugnala al fianco col serramanico. Sono tuttavia affondi deboli, visto che ha le braccia bloccate dal peso del mostro.
Ruota la testa all'indietro e urla. Si accorge che la Bonacieux volteggia lì vicino, incapace di aiutarlo. Per fortuna nota che Sequoia ed Everi stanno correndo in suo soccorso. Allo stesso tempo vede che anche le ombre nascoste nella foresta sono in movimento.
Sono caduti in una trappola, come veri e propri idioti, e ora rischiano di concludere lì la loro missione.
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LA SCELTA (1)


  • Pensate che Sequoia debba lanciarsi corpo a corpo contro la Lamia?
  • Preferite che il guerriero dell'Ordo copra le spalle a Everi, e che sia lei ad affrontare la Lamia con qualche incantesimo?
  • Volete che Vern cerchi di cavarsela da solo, mentre i suoi compagni vengono impegnati dalle creature del bosco?

LA SCELTA (2) Quale PDV (Punto di Vista) desiderate per il prossimo capitolo?


  • Sequoia Jones
  • Everi Kendal
  • Vern Achilles

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22 commenti:

  1. Vorrei vedere come se la cava Vern da solo, il pdv ideale sarebbe proprio quello di Vern stesso... anche se il Pdv di Anna potrebbe essere divertente anche se non contemplato nella scelta

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  2. Affettiamo il mostro!

    vediamo il POV di sequoia

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  3. Terza ipotesi e POV di Sequoia. It's action time, goddamit! (Hint: un bel lancio di coltello?)

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  4. Mi sento di scegliere il PDV di Vern e vedere un po' come se la cava. Puntata ricchissima!

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  5. io dico Sequoia a scuoiare la lamia ed everi che a proteggere tutti con qualcosa, tipo una luminescenza un illusione, che con una spada contro nugoli di arpie non si può fare molto.

    POV DI sequoia (anche se quello di anna sarebbe veramente figo)


    *sarà il poco tempo ovviamente, ma c'è qualche imprecisione nella scrittura, non è una critica, ma nel caso in cui raccoglierai tutto in volume te lo volevo far notare. :)

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    1. Sì, di tempo per rifinire i capitoli alla perfezione ce n'è poco, quindi qualche refuso ci scappa, chiedo scusa XD
      L'idea di raccogliere il tutto in un volume c'è tutta, quindi dovrò lavorare di cesello ;)

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  6. Un parte di me vorrebbe Sequoia e il mostro impegnati in un corpo a corpo decisamente violento e sanguinoso, ma... non avrebbe senso lasciare le arpie nell'angolo, quindi direi che scelgo l'opzione 3.

    PDV di Sequoia, per le scene d'azione è perfetto, anche se già so che mi preoccuperò anche di come se la sta cavando Vern!

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  7. Grazie a tutti per questa prima tornata di voti! E anche per l'apprezzamento al capitolo e al personaggio di Anna.

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  8. La logica, e il "Ormai ce le hai mostrate ferme, facci vedere che sonjo capaci di fare, impone l'opzione 3 xD

    Con conseguente Pov di Sequoia u.u

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  9. Capitolo ricchissimo! Vern e Sequoia non si smentiscono, machismo e sarcasmo scorrono a fiumi e il percorso si rivela temibile fin da subito...
    E un doveroso complimento va fatto al lavoro di ricerca e documentazione dell'autore, veramente approfondito e dettagliato. ;)

    Per continuare, per quanto sia tentato da una scazzottata tra Sequoia e un mostro, penso sia meglio che il bestione e la maga tengano occupate le arpie mentre Vern se la cava da solo... le capacità le ha, il buon ladro.
    Per compensare della lotta persa, affido comunque il POV a Jones. u.u

    P.S. mi fa piacere che Anna si sia unita al gruppo. ^^

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    1. Grazie per aver notato i dettagli sulla documentazione... ci tenevo molto ^_^
      Regalare qualche dettaglio plausibile del mondo parallelo da cui vengono Anna e Perrault è una cosa a cui sto lavorando facendo le dovute ricerche ;)

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  10. "...potremmo mandare Casper il fantasmino in avanscoperta..."
    Semplicemente geniale!
    Complimenti McNab, da un pò non leggevo i tuoi racconti e oggi pomeriggio mi sono letto - e di gusto - tutti e sette i capitoli di TM.
    Ottima la caratterizzazione dei tre personaggi e i loro scambi di battute!
    Ti dò le mie scelte:
    Scelta 1:Vern
    Scelta 2:Vern (si vede che è il mio preferito?)

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    1. Bene bene! Mi piace questo entusiasmo e ti ringrazio per averlo condiviso con me :)

      Sì, si vede che Vern è il tuo preferito :-D

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  11. Vern, tutta la vita!
    Quindi vai pure con la scelta 3 e il pdv del suddetto. Sono proprio curioso di vedere come se la cava. ;)

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  12. Vern se la deve cavare da solo, e adottiamo il POV di Sequoia. :D

    Ciao,
    Gianluca

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  13. Grazie a tutti per questa prima infornata di commenti :)

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  14. Scelta 1
    Che Vern continui l'incontro amoroso da solo.

    Scelta 2
    Vern.

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  15. Bel capitolo, apprezzabilissimo la scelta della De Medici come Lamia!
    Dal mio nick si deduce forse la passione per quel periodo storico :-)

    Voto il POV di Sequoia, e che Everi dia sfoggio di magia (anche se vedo che sono in netta minoranza).

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  16. Pov di Sequoia e Vern che se la cava da solo.
    Capitolo che spacca!

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  17. Letto stamattina ed eccomi qua. PdV di Sequoia, ma lo lancerei contro la tizia a salvare Vern.

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  18. Secondo me vern rischia di morire, se lo lasciamo da solo...

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  19. Bene bene... grazie a tutti per i commenti! Chiudo le votazioni e scrivo il prossimo capitolo, che andrà in onda giovedì.
    Vediamo se Vern morirà, o che altro :-O

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