giovedì 2 maggio 2013

Capitolo Undici


Everi valuta per l'ennesima volta la situazione.
Non crede di potersi fidare fino in fondo di Riquet, che è e rimane una creatura artificiale, nata dall'alchimia di Perrault. Il desiderio del principe di liberarsi dall'influenza del suo padrone sembra reale, tuttavia alla Kendal riesce difficile credere che lo stregone francese lo abbia lasciato in vita col rischio di trovarselo contro come nemico.
Everi percepisce il crescente nervosismo di Sequoia e il malessere di Vern, nel cui corpo scorre il veleno della lamia, per quanto cerchi di nasconderlo. E Anna? Dov'è finita? Di certo la ragazza-fantasma sta tentando qualche stratagemma in combutta con Vern.
«Il tempo sta scadendo», dice Riquet, che per quasi venti minuti è rimasto seduto e immobile, in attesa di una decisione.
«Accetto la sua proposta», risponde Everi.
«Un momento», interviene Sequoia. «Io non sono d'accordo. Ci stiamo ficcando in una cazzo di trappola.» Il gigante mette mano alla spada. «Ho in mente un altro metodo per uscire da questo posto.»
I golem di guardia si muovono, pronti a difendere il loro signore. Anche Vern si stacca dal muro a cui è appoggiato, estraendo il pugnale dalla cintura. Nei suoi occhi brilla una luce rossa, incandescente. Everi si alza e allarga le braccia. «Fermi tutti. Ho detto che accetto la proposta. So cosa faccio.» Appoggia una mano al petto di Jones. Questo gesto ha l'effetto di calmarlo.
«Sei sicura?», le domanda.
«Sì.»
Jones si volta verso Vern. «Tu? Non dici nulla?» Si accorge poi che nel ladro c'è qualcosa che non va e non aggiunge altro.
Vern indietreggia e si appoggia di nuovo al muro. «Fate quel che volete, io ho bisogno di prendere un po' d'aria. Principe, posso uscire?»
Riquet lo squadra coi suoi occhi asimmetrici. «Vai. Forse, a scambio avvenuto, potrò aiutarti col tuo problema
Senza aspettare altro il ladro sguscia dalla stessa porta da cui sono entrati e svanisce nel corridoio. «Ehi! Torna indietro!», lo richiama Sequoia.
«Lascialo andare», taglia corto Everi. Preferisce non avere Vern tra i piedi, non in quelle condizioni. Semmai ci penserà più tardi a come sistemare quel brutto guaio. «Sequoia, vorrei che anche tu aspettassi fuori.»
«Non ci penso nemmeno.»
«Allora promettimi di tenere gli occhi chiusi finché non ti dirò di riaprirli.»
Riquet ridacchia. «Forse è meglio obbedire a Lady Kendal, soldato. Non sei certo in grado di sopportare la vista del mio brutto viso.»
«Va bene», grugnisce Sequoia. «Ma se le farai del male io ti staccherò quella testa a forma di culo dal collo. A costo di doverlo fare a occhi chiusi.»
A sorpresa Everi prova una punta di orgoglio per l'affetto che le dimostra Jones. Poi spazza via tutti quei pensieri. Deve concentrarsi: non le aspetta un compito facile.

Riquet e la Kendal siedono l'uno di fronte all'altra, faccia a faccia. L'elmo del principe nasconde i suoi lineamenti, tranne gli occhi e la bocca, che paiono sì deformi, ma non al punto da far perdere il senno a chi li osserva. Quindi c'è dell'altro, ipotizza Everi, mentre rielabora mentalmente la prima e più importante formula magica che conosce.
«Il procedimento è semplice» spiega Riquet. «Non perda il contatto diretto coi miei occhi. Cerchi di ricordarsi sempre che, qualunque sia la mostruosità che vedrà, dietro di essa mi nascondo io, e che non le sono nemico.»
Everi guarda Sequoia, che si è appoggiato allo stesso punto precedentemente occupato da Vern. Jones ha gli occhi chiusi e tiene la spada puntata a terra, tra le gambe. Sembra davvero Conan, così come il ladro l'ha apostrofato spesso in precedenza. Un pensiero della Kendal va a Vern. Cancella anche quella distrazione. Semmai ci penserà più tardi. «Ho capito tutto», conferma a Riquet. «Sono pronta.»
Il principe annuisce e sospira. Per un attimo sembra lui quello più teso lui per ciò che sta per accadere.
Il gobbo si sfila l'elmo con lentezza. La Kendal mantiene il contatto visivo, senza smettere di subvocalizzare la formula che ha scelto.
Quando finalmente Riquet rimane senza borgognotta, il suo aspetto pur deforme non appare poi così insopportabile. Certo, naso, bocca, occhi e zigomi sono tutti spostati, asimmetrici, segnati da tumori sottocutanei che lo rendono ripugnante.
La mutazione ha luogo quasi subito, prima ancora che Everi inizi a sperare in una soluzione semplice di quella faccenda.
Dal naso, dalla bocca e dalle orecchie del principe spuntano orrende zampe di ragno nere e pelose. I suoi occhi si assottigliano ed estroflettono dei corti, orrendi tentacoli neri, che frustano l'aria come mani di un feto informe. Il ciuffo di capelli del principe prende vita e si agita a casaccio, simile a una medusa o una tenia, producendo tra l'altro uno stridio da insetto.
Everi si schiaccia sullo schienale, orripilata. Si accorge che Riquet sta anche emanando qualcosa, feromoni o simili sostanze, che aggrediscono i suoi ricettori. Nella mente della donna iniziano a formarsi immagini orrende ed estremamente realistiche, tanto all'improvviso si trova immersa in uno strato di ragni che la inghiotte fino al bacino e va ad aumentare.
A quel punto capisce di dover agire.
Pronuncia la formula, la stessa che la sua maestra le ha imposto di conservare per i momenti cruciali della sua vita. Così facendo svela uno dei Misteri Eleusini a cui è consacrata e mette a nudo la sua vera natura.
«Riquet», esclama, con voce cavernosa, che viene dal mondo ctonio a cui si è ora aperta e donata. «Capisci questa lingua?»
Il principe-mostro rallenta i movimenti delle sue tante orribili appendici e si ritrae di qualche centimetro sulla sedia. «La lingua antica... la comprendo solo in parte. Ma tu...»
«Silenzio!», ordina Everi. «E non staccare il contatto visivo.»
I piccoli tentacoli oculari si tendono verso la ragazza. «Puoi liberarmi da questa maledizione?»
La Kendal è sommersa dalle allucinazioni indotte dai feromoni del principe. Tra di esse filtrano però anche informazioni e visioni su Perrault, sui percorsi di Mamma Oca e sulle creature che li popolano. Riquet non mentiva. «Posso farlo, ma non nel modo che speri tu.» Vincendo la repulsione afferra il polso destro del principe. «Sei un povero costrutto innaturale, condannato a un'esistenza miserevole.»
«Tu sei l'incarnazione di...»
«No! Sono solo una custode.»
Sequoia urla, incapace di comprendere quello scambio di battute: «Che succede? Everi, rispondimi!»
Ma la ragazza non può rispondere, deve solo sperare che il soldato dell'Ordo non apra gli occhi. «In nome di Demetra Erinys io ti impongo il ritorno alla Madre.»
Il potente anatema, la rivelazione della Dea, agisce all'istante. I singoli elementi che compongono il principe vengono slegati l'uno dall'altro, in un rapidissimo processo di decadimento, di ritorno all'ordine naturale. Il corpo di Riquet si stacca letteralmente a pezzi, ragni e altri insetti vengono eruttati dai suoi orifizi, sgonfiando il corpo e il volto del gobbo.
Il principe cerca di alzarsi e di parlare, ma non ci riesce. Fa giusto in tempo a scostare la sedia, poi si frantuma del tutto, sparpagliando brandelli rinsecchiti sul pavimento, a malapena coperti dai nobili vestiti che indossava.
Everi smette di pensare e di sussurrare la formula. Il distacco dalle forze che incanalava è doloroso quanto un pugno allo stomaco. Rimane boccheggiante, con la fronte appoggiata al tavolo. Si rende a malapena conto di aver lasciato un'ombra nera, come un'immagine in negativo, laddove era seduto Riquet.
«Sequoia», biascica, stremata. «Puoi riaprire gli occhi.»


Jones osserva i miseri resti di Riquet, a metà tra l'attonito e il ripugnato. Si fa il segno della croce, sussurrando una preghiera. «Cosa diavolo hai combinato?, domanda a Everi. «Si tratta di qualche incantesimo, vero? Vi sentivo parlare in... cos'era? Enochiano?»
«Ora non ha importanza.» La ragazza si aggrappa al bicipite del guerriero per alzarsi. Tra la battaglia contro le arpie e il confronto con Riquet ha consumato molte energie. «Ancora non ti fidi di me?»
Sequoia scrolla le spalle e accantona il discorso, concentrandosi sui golem armigeri, che però sono immobili. Forse la morte del loro creatore li ha disattivati. «Almeno tutto questo è servito a qualcosa?», le chiede Jones.
«Ora so come uscire dai percorsi di Mamma Oca», conferma Everi. «Possiamo tornare alla villa e affrontare Perrault.» Indica i resti del principe. «Questo poveraccio non mentiva.»
«Cerchiamo Vern e andiamocene», chiosa Sequoia.
In quel momento la doppia porta sorvegliata si spalanca. Un golem vegetale, privo di vestiti e di armi, entra nel salone a passo spedito. Jones alza la spada, pronto ad affrontarlo.
«Non attaccare», esclama il costrutto, con voce che ricorda il rumore di legni spezzati. «Sono Anna.»
«Anna?»
«Non dovete fidarvi di Riquet», prosegue il golem. «Nelle segrete sono rinchiuse le poveracce che il principe ha fatto impazzire.»
«Non preoccuparti», le replica Sequoia. «Everi l'ha steso per bene. Nuclearizzato. KO definitivo. Tu, piuttosto, puoi tenerti quel corpo? Saresti più utile che in forma ectoplasmatica.»
«Posso farlo, sì. Ma dov'è Vern?»
«Il veleno della lamia lo sta trasformando in qualcosa di brutto», le risponde Everi. «È fuggito, ma forse è meglio così.» La ragazza, per quanto stanca e provata, si sente pervasa da una nuova sicurezza.
«Non possiamo abbandonarlo», supplica Anna. «Nel laboratorio di questo castello ci sono pozioni, elisir... forse c'è qualcosa che può aiutarlo a guarire.»
La Kendal ci pensa su un attimo. Ora che sa come affrontare Perrault sente l'urgenza di proseguire la missione. Però Vern è un amico e fino a quel momento si è comportato assai meglio del previsto. «Va bene. Cerchiamolo per mezz'ora, non un minuto in più.»

La reggia di Riquet si rivela ricca di saloni, alcuni spogli, altri arredati con mobilio elegante. I golem presenti a palazzo sono oramai tutti inanimati, congelati nel tempo dalla morte del loro padrone.
Anna scorta Sequoia ed Everi nei sotterranei, dove oltre al laboratorio alchemico trovano le prigioniere, tutte d'aspetto ferale, folli e ben oltre la redenzione. Jones le osserva, colpito. «Sarebbe più misericordioso ucciderle, se non possiamo salvarle.»
Everi scuote il capo. «Potrebbe sbilanciare il risultato del rituale di madame Oldisia a suo favore. Ogni gesto di disperazione lo alimenta. Perfino la sconfitta di Riquet in un certo senso gioca a suo favore.»
«Ti interessa solo di questo?»
«No, ma cerco di essere pratica.» La Kendal distoglie lo sguardo dalle donne che ringhiano verso di loro. Cosa prova per quelle poverette? Nulla?
Anna ritorna dalla sua esplorazione del resto delle segrete. Ora indossa una casacca da armigero e porta una sciabola al fianco e una balestra sulla schiena. «Non c'è traccia di Vern.»
«Potrebbe essersi nascosto da qualche parte nel bosco», ipotizza Sequoia. «Per non farci del male.»
«Oppure Perrault è venuto a prenderlo», commenta Everi, pensierosa. «A ogni modo non possiamo attardarci ulteriormente ad aspettarlo.» Ciò detto si avvicina a quella che appare come una porta murata del laboratorio, delineata da una cornice in basalto, su cui sono appollaiati due piccoli gargoyle. Grazie alle conoscenze assorbire da Riquet la ragazza sa cosa fare. Pronuncia una semplice formula d'apertura e al contempo col dito traccia un simbolo sui mattoni, seguendo le linee immaginarie della Costellazione della Gru. Subito il muro diventa evanescente e poi svanisce, lasciando una vuota tenebra dietro di essa.
«L'accesso agli appartamenti di Oldisia», dice Everi, indicando il passaggio. Nota che Sequoia è titubante, così come Anna, anche se dal suo volto ligneo non può trapelare alcuna emozione.
Jones imbraccia il fucile d'assalto. A breve gli tornerà utile. «Allora è deciso. Ce ne andiamo.»
«Ciò che possiamo fare per Vern è proseguire la missione.»
«Certo», taglia corto Sequoia, che tuttavia è ancora poco convinto.
«Raccogli qualche oggetto da questo laboratorio. Quello che ti può sembrare utile», suggerisce Everi ad Anna. «Ma fai in fretta. Ce ne andiamo fra due minuti.»


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LA SCELTA: Quale POV desiderate per l'ingresso negli appartamenti della strega Oldisia?


  • Quello di Everi Kendal.
  • Quello di Sequoia Jones.
  • Quello di Anna Bonacieux.

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15 commenti:

  1. Gran capitolo! E il povero Vern che fine ha fatto?
    Come POV scelgo Sequoia!

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  2. Povero Vern!!!! Comunque scelgo POV di anna, voglio capire come si sente nel nuovo corpo ed everi mi sta un pò antipatica.

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  3. Mi associo per Anna. Verne, credo, sarà il pezzo forte della prossima puntata. Non riesco ad immaginare qualcosa di ancora più orrorifico di Riquet ma sicuramente mi sbaglio.

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Scusa, ho fatto casino. Vorrei Anna, con una domanda: se il fucile funziona di nuovo al livello superiore, cosa succede al costrutto e ad altrielementi di quello inferiore?

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    1. Interessante domanda. Vedrò di industriarmi per benino, cercando un senso logico in quel che scriverò ;)

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  6. Non male la nostra Everi! Sapevo ce l'avrebbe fatta; mi fa piacere anche che Anna possa tenere il corpo Arcimboldesco. :)
    Sono invece molto dispiaciuto per Vern, anche se quasi sicuramente tornerà (ma non sarà piacevole, temo). :(
    Peccato non poter completare i percorsi però, è rimasto fuori quello di Cenerentola... vabbè...
    Per il prossimo capitolo preferirei il POV di Sequoia, è da troppo che non è al centro dell'attenzione. ;)

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  7. Uellà, che partecipazione!
    Grazie mille per questa prima tornata di commenti.

    Vern, beh... non anticipo nulla. Cercherò di giostrare la situazione al meglio.

    In questo capitolo la scelta è limitata perché il percorso mi pare obbligato. Ma dal prossimo si torna ai soliti standard!

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  8. Bellissimo capitolo!

    Voto per Anna :)

    Ciao,
    Gianluca

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  9. Proprio un bel capitolo, mi è piaciuto un sacco! :D Temo quel che potrà accadere al povero Vern, come qualcun'altro ha scritto più su credo che tornerà, ma non in maniera piacevole...
    Comunque, anche io vorrei il ritorno di Sequoia come voce narrante! :D

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    1. Grazie mille! Per me è stato un capitolo molto delicato da scrivere :D

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  10. Arrivo in ritardissimo a questo giro. Voto per il POV di Sequoia!

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  11. Tristemente, pensando al povero Vern, voto per Sequoia. Mi sembra il momento di un po' di sana azione, di quella buona, e lui ne può dare parecchia! ;)

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  12. Ottimo capitolo, con una soluzione spettacolare e geniale.
    Per il prossimo voto anch'io il PDV di Sequoia.

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