tag:blogger.com,1999:blog-38773305787990347542024-02-07T09:39:49.013+01:00Tomato MothGameNovel a puntate.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.comBlogger15125tag:blogger.com,1999:blog-3877330578799034754.post-47435959924159638442013-06-24T12:00:00.000+02:002013-06-24T12:00:14.702+02:00Capitolo Quindici<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9eZveDJ5Tx_U7V3YpS4x1Bt7LLnWwwXHJyCL8sQxC8ZliMySp_wS-ZMYlVYR_178pUoDNT3LKmB6eYbmy_8B-lLUHSRFCSmz1S0Y0gdiYnKIL5DJ5PfjneZ2xNhNyEaSfCvawkzfjRyE/s1600/Tomato+Moth+copertina+quindici.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9eZveDJ5Tx_U7V3YpS4x1Bt7LLnWwwXHJyCL8sQxC8ZliMySp_wS-ZMYlVYR_178pUoDNT3LKmB6eYbmy_8B-lLUHSRFCSmz1S0Y0gdiYnKIL5DJ5PfjneZ2xNhNyEaSfCvawkzfjRyE/s320/Tomato+Moth+copertina+quindici.jpg" width="231" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
«La megera sa senz'altro che siamo qui», sussurra Everi. «Tanto vale la pena aspettare e vedere che cosa ha intenzione di fare coi nuovi arrivati.»<br />Sequoia annuisce con un grugnito. Chiude la porta ed estrae un pacchetto dallo zaino. Con gesti rapidi e precisi srotola il cavetto in fibra ottica. Fa sporgere un'estremità sotto l'uscio, quella dotata di una microcamera non più grande di una capocchia di spillo, e collega l'altra a un piccolo display ad alta definizione.<br />«Fibroscopio?», gli chiede Anna/Vern, che non ha dimenticato le sue competenze da ladro.<br />«Sì. Ora però sta zitto.» Sequoia accende il display, che mostra le immagini del corridoio. Ruota delicatamente il cavo, cercando di orientarlo al meglio. A un certo punto la microcamera inquadra la donna che è appena scesa dagli appartamenti del terzo piano.<br />Oldisia.<br />Jones se l'aspettava diversa, ma sa che il Male può assumere molte forme. La padrona di casa è una signora di mezza età, vestita con un elegante tailleur color cannella. Di media statura, corporatura asciutta, capelli scuri raccolti in uno chignon, occhi neri e grandi, la strega sembra più un'austera nobildonna che non un essere sovrannaturale potente e letale.<br />Oldisia si ferma vicino al cadavere di Perrault. Lo osserva con lo sguardo che un passante riserverebbe a degli escrementi di cane abbandonati sul marciapiedi. Poi flette le dita, come per sgranchirsele. Il corpo del mago francese si decompone a una velocità impossibile, come in certi film sui vampiri che Sequoia guardava da ragazzino. Dopo soli cinque secondi non resta che un mucchietto di polvere scura.<br />«Per il Buddha!», bisbiglia Chao, terrorizzato.<br />«Fai silenzio», lo ammonisce Sequoia, stizzito, colpendolo con un buffetto sul braccio.<br />«So che siete qui.» L'affermazione di Oldisia zittisce la discussione. La strega guarda il corridoio, soffermandosi per qualche istante su ciascuna porta, compresa quella dello studio di Perrault, dove si nascondono loro quattro. Nella penombra la microcamera non si vede, ma Jones deve fare appello a tutto il suo sangue freddo per non ritrarla di scatto.<br />«Sapevo che anche in questa realtà avrebbero mandato qualcuno per cercare di fermarmi», prosegue Oldisia. «Ci provano sempre. A dire il vero voi siete stati piuttosto in gamba. Perrault era un buon cane da guardia, non facile da eliminare. Ora, il fatto che io sia ancora qui, nonostante i molteplici tentativi di eliminarmi, la dice lunga sull'impossibilità della missione che vi hanno affidato.»<br />Dal lato opposto del corridoio si sentono passi e voci che si avvicinano. Gli ospiti del rituale stanno venendo incontro alla padrona di casa. Oldisia non pare preoccuparsene. «Mi piacerebbe offrirvi la possibilità di voltare le spalle ai vostri mandanti, e di unirvi a me. Se avete sentito le dicerie che mi riguardano, saprete che posso essere una brava padrona. Generosa e leale, anche se esigente. Guardate quanta libertà ho lasciato al buon Perrault...»<br />Sequoia scambia delle occhiate coi compagni. Se c'è un momento in cui qualcuno di loro può tradire, è proprio quello. A preoccuparlo sono soprattutto Chao, che è seduto sul pavimento a gambe incrociate, e Vern, che al momento è controllato da Anna. <i>Ma chissà ancora per quanto può trattenerlo...</i><br />«Tuttavia», prosegue la strega. «Sento un profumino nell'aria. La buona fragranza di un'Incarnazione superiore, croccante al punto giusto.»<br />«Non sono io», mima Chao, senza proferire parola. Il ragazzino è assolutamente terrorizzato.<br />Sequoia capisce. Guarda Everi, che annuisce. L'Incarnazione percepita da Oldisia è <i>lei</i>. Ovviamente per il guerriero non si tratta di una sorpresa assoluta, visto che la donna ha fatto intuire più volte il suo segreto, specialmente nello scontro con Riquet. Tuttavia averne la conferma lo spiazza comunque.<br />«Mandare un'Incarnazione per cercare di liberarne un'altra», dice la strega. «Questa è una novità perfino per me. Apprezzo anche la sottigliezza di nasconderla in una mortale non predestinata a tale compito. Cosa le costerà tutto ciò? Morte o pazzia? Comunque sia, chi ha messo insieme la vostra squadra è stato imprudente, ma coraggioso. Di chi si tratta questa volta? Qualche potenza superiore? Già, deve essere così... altrimenti non avreste creato un gruppo di caccia così eterogeneo.»<br />Le voci sono sempre più vicine. Sequoia gira la telecamera e inquadra gli ospiti, fermi al lato opposto del corridoio. Il maggiordomo il livrea li precede, ma al momento è immobile a sua volta, in attesa di ordini. <br />«Benvenuti», li saluta Oldisia. «Prego, raggiungetemi. Stavo giusto stanando alcuni topolini che infestano la mia vecchia villa.»<br />Gli ospiti avanzano, cauti ma incuriositi. Guida la fila l'attrice famosa, al fianco del maggiordomo, dimostrandosi così la più intraprendente tra gli invitati. Il porporato è l'ultimo della fila, schivo e compassato.<br />Everi fissa Sequoia, tesa e preoccupata. Non osa parlare, ma il suo sguardo è eloquente: <i>Che si fa ora? Qual è il piano?<br /></i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkHo2TYXIRcpQ1RPbxqo8nhyWt-nlyRcD4_RLDbHiU0CpeCf-yqPXurmbrJXwZ2bssx1NvPjSfzisNiBdnyu26hi7nG6GjUlR7ZcjgBXAM79qIW5hUIdxgSkapKUfa5IA_IvniwpGsnEE/s1600/Sequoia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="128" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkHo2TYXIRcpQ1RPbxqo8nhyWt-nlyRcD4_RLDbHiU0CpeCf-yqPXurmbrJXwZ2bssx1NvPjSfzisNiBdnyu26hi7nG6GjUlR7ZcjgBXAM79qIW5hUIdxgSkapKUfa5IA_IvniwpGsnEE/s320/Sequoia.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />Il soldato sta esaminando le varie opzioni. Lo scopo primario della missione è salvare Laura Elpis – Incarnazione della Speranza – e portarla via da lì. Il signor Meical ha promesso che, una volta fuori da quell'edificio stregato, ci penserà lui a nasconderla da Oldisia, lasciando così trascorrere la finestra di tempo in cui è possibile effettuale il rituale di sacrificio. Fatto ciò la ragazza sarà salva e Oldisia dovrebbe lasciare questa realtà senza causare altri guai.<br />Il fatto è che di Laura Elpis non hanno ancora trovato traccia. A questo punto Sequoia immagina che sia prigioniera negli appartamenti della megera, al piano superiore. Una meta che al momento è lontana quanto la Luna, considerando chi li attende in corridoio.<br />Uno scontro diretto non ha molte speranze di concludersi a loro favore. Di certo, da strega potente quale è, Oldisia ha protetto se stessa con incantesimi e sigilli che la rendono immune a buona parte delle armi comuni. Perfino la magia di Everi, pur impressionante nel suo manifestarsi, potrebbe non bastare per impensierire la maledetta.<br />A sorpresa Chao si china su di lui e gli sussurra qualcosa all'orecchio. «Lascia fare a me. Voi state solo pronti a scappare.»<br />Sequoia strabuzza gli occhi. Vorrebbe chiedergli di più, ma anche lui ha il terrore di rompere il silenzio, sebbene sia certo che Oldisia conosca il loro nascondiglio. Alla fine si limita ad annuire. Rafforza la presa sul calcio della semiautomatica e rivolge uno sguardo a Anna/Vern e a Everi. Il soldato alza una mano, ordinando loro di prepararsi ad agire. Una sortita è l'unica speranza che hanno per togliersi da quella trappola.<br />Una volta fuori, venderanno cara la pelle. È un non-piano stupido e inaccettabile per il soldato Jones, ma che rappresenta almeno una speranza.<br />«Bene, miei cari amici», continua Oldisia, imperterrita. «Ora sistemiamo i nostri fastidiosi topolini e poi potremo procedere col programma della giornata.» La strega fa uno scatto improvviso e si lancia verso la porta, spalancandola. Si muove con la velocità di felino, a dispetto dall'aspetto da compassata e rigida aristocratica.<br />Con grande stupore di Sequoia, la padrona di casa ha sbagliato bersaglio, aprendo l'uscio che si trova dalla parte opposta del corridoio, vicino alla rampa di scale che scende. <br />Chao tocca il gigante a una spalla. «Ora, ora.»<br /><i>Certo</i>, intuisce Jones. <i>Chao Vattelappesca, Incarnazione dell'inganno, proveniente da chissà quale dei tanti mondi del multiverso. Un trucco del genere deve essere una sciocchezza per uno come lui.</i><br />«Ora», conferma il soldato dell'<i>Ordo</i>. Hanno una sola possibilità per uscire dall'impasse, non possono sbagliare. <br />Sequoia apre la porta con violenza tale che quasi la scardina.<br />I quattro escono in corridoio, dove Oldisia sta ancora cercando di capire cosa ha sbagliato, facendo così una pessima figura davanti ai suoi ospiti. Tra i due gruppi non c'è più di una quindicina di metri.<br />Appena si riprenderà dall'effetto sorpresa, la sua reazione della strega sarà terribile.</div>
<br />
- - -<br />
<br />
<h4>
LA SCELTA: QUALE STRATEGIA ADOTTARE?</h4>
<br />
<ul style="text-align: justify;">
<li>Liberare Vern dal controllo di Anna e scatenarlo contro gli ospiti di Oldisia, per rallentare la strega.<br /> </li>
<li>Tentare una sortita di gruppo al terzo piano, nella speranza di essere più veloci di Oldisia.<br /></li>
<li>Lasciare Everi al secondo piano, nel tentativo di ingaggiare la strega, mentre gli altri cercano Laura Elpis al terzo piano.</li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
In questo caso i POV sono correlati alla scelta precedente: <b>Anna/Vern nel primo caso</b>, <b>Sequoia nel secondo, Everi nel terzo</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
- - -</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Scarica la <a href="http://ubuntuone.com/6p7vlDCvsk5n6qDJdqHmeM">versione ePub</a>.
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-3877330578799034754.post-79415362700878153052013-05-30T15:30:00.000+02:002013-05-30T15:30:01.284+02:00Capitolo Quattordici<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpQBmdiB16VcU1sB4eU5YFitae8tUnITGi3SW7Prqbi5nC3RkxLV-HwYw403w4em7DenVNUM-cHQBxMyouGvcTNP-t6bXsCi6UgCegMGSTWYcM_F8YClGBiS56errHTy9vFKV4dvkdS8g/s1600/Tomato+Moth+14.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpQBmdiB16VcU1sB4eU5YFitae8tUnITGi3SW7Prqbi5nC3RkxLV-HwYw403w4em7DenVNUM-cHQBxMyouGvcTNP-t6bXsCi6UgCegMGSTWYcM_F8YClGBiS56errHTy9vFKV4dvkdS8g/s320/Tomato+Moth+14.jpeg" width="239" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
«Inganno», legge Anna, con la voce di Vern.<br />
<div style="text-align: justify;">
Sequoia soppesa la pietra nella grande mano. «Dovremmo farci aiutare da uno che è l'Incarnazione della truffa?»<br />
«Per Inganno s'intendono molte cose», gli spiega Everi. «In ogni caso la mia intenzione è solo quella di sottrarre l'energia residua della pietra e utilizzarla per potenziare la mia magia.»<br />
«E sei sicura di sapere come si fa?», le domanda Anna.<br />
L'espressione dubbiosa della Kendal è più esplicita della sua risposta. «Credo di sì, anche se ci sono logici margini d'errore.»<br />
«Allora utilizziamola in un altro modo», propone la francese.<br />
«Per esempio?»<br />
«Liberiamo l'Incarnazione e chiediamole di combattere con noi. In fondo è prigioniera di Oldisia. Non c'è motivo per cui rifiuti di aiutarci. Immagino anche che non potrà tornarsene semplicemente nel suo universo d'origine.»<br />
Everi si passa una mano tra i capelli, nervosa. «C'è comunque il rischio di sbilanciare l'equilibrio del nostro mondo, liberando una figura che aumenterà inconsciamente il tasso d'inganno e di tradimenti. Un problema secondario rispetto a ciò che si propone di fare la strega ma pur sempre...»<br />
Il rumore secco zittisce le due donne, che si voltano verso Sequoia. Il gigante ha lasciato cadere la pietra a terra, spaccandola in mille pezzi. Un sottile fumo viola si solleva dai frammenti, condensandosi in una figura umanoide.<br />
«Cos'hai fatto?», esclama Everi, furibonda.<br />
«Ho trovato una soluzione ai vostri insopportabili bisticci.»<br />
Indietreggiano tutti e tre di qualche passo. Sequoia punta la pistola alla forma che sta prendendo consistenza. <br />
Quando il processo ha finalmente termine, dal fumo color ametista esce un ragazzo esile, sui sedici anni, dalla pelle color rame, corti capelli neri e fattezze orientali. Il giovane indossa una vistosa camicia azzurra senza maniche e dei larghi pantaloni dello stesso colore.<br />
«E tu chi cazzo sei?», gli domanda Jones, senza abbassare la pistola.<br />
«Mi chiamo Chao», risponde il ragazzo in un inglese fortemente accentato.<br />
«Noi ci aspettavamo....» Jones si passa la mano sinistra sulla testa rasata, cercando le parole giuste. «Beh, un'Incarnazione. O qualcosa di simile.»<br />
«Infatti sono l'Incarnazione di Inganno», conferma Chao con tutta calma. «Vengo dal Grande Impero del Siam.»<br />
«Frena bimbo. Qui non c'è nessun Siam da almeno settant'anni.»<br />
Chao corruga la fronte. «Cosa intendi dire?»<br />
«Qual è il tuo ultimo ricordo?», interloquisce Anna, che con la sua doppia voce maschile e femminile strappa un'occhiata perplessa al ragazzo.<br />
«Una strega molto potente mi ha rapito dalla mia casa di Bangkok, dopo aver sterminato i miei servitori e tutti coloro che vivevano con me. Non ricordo altro, se non di essere stato ridotto alla forma essenziale di un cristallo di potere. Da allora le mie percezioni del mondo si sono assai ridotte. Sono caduto in un sonno magico per non impazzire.»<br />
«Ti sei perso il bello della storia», commenta Anna, questa volta col tipico umorismo di Vern. «Everi, ragguaglialo.»<br />
Everi lo fa.<br />
<br />
Dieci minuti più tardi Chao è seduto a gambe conserte sul pavimento del laboratorio alchemico e non smette di scuotere la testa. «Una predatrice di Incarnazioni», ripete, incredulo. «Mi è capitato di sentire storie di Krasue tanto potenti da trattare alla pari con alcune delle Incarnazioni maggiori, ma addirittura sfidarle...»<br />
Sequoia si stringe nelle spalle. «Le Krasue sono spiriti malvagi femminili del tuo paese. Oldisia invece è una strega molto antica e molto forte. Forse nel tuo universo è nota con un altro nome, o forse no. Se è sopravvissuta per secoli accumulando potere è anche perché ha saputo agire nell'ombra, con discrezione. Al limite delegava il lavoro sporco alla manovalanza.»<br />
«Come il mago di cui mi avete detto?»<br />
«Perrault? Certo.»<br />
Chao sospira. «E ora Oldisia è sul vostro mondo per cibarsi di un'Incarnazione maggiore: Speranza.»<br />
«Sì», risponde Anna. «Voi mezze cartucce le servite solo come scorte per l'inverno. Però di tanto in tanto deve mangiare qualcosa di raffinato, di gustoso. È un po' come Pennywise di <i>IT</i>. Avete Stephen King nel vostro universo?» <br />
Sequoia guarda il ladro e gli punta un dito: «Tutto a posto là dentro? Anna, lo controlli ancora?»<br />
La faccia di Vern torna a essere seria. «Sì, tutto bene. Qui dentro stiamo collaborando senza problemi. Per il momento.»<br />
Chao batte le mani e richiama l'attenzione: «Non ho capito molte di cose di quelle che avete raccontato, ma credo che voi vogliate il mio aiuto.»<br />
«Già», replica Sequoia. «Immagino che sia la tua unica speranza per tornartene a casa.»<br />
«Non sono un guerriero», mugugna il ragazzino, che per un momento appare davvero tale. «Avreste avuto più fortuna nel trovare Guerra, Conquista o magari Vendetta. Loro sì che sono tipi fatti per i combattimenti.»<br />
«Invece ci dobbiamo accontentare di te. E ritieniti anche fortunato.»<br />
«Perché?»<br />
Il guerriero dell'<i>Ordo</i> guarda Everi, che però tace. «Lascia perdere. Ora pensiamo a muoverci. Non dovrebbe mancare molto al rituale della vecchia puttana.»<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwONpU6lmK0NcGI_1ekU1UCi_LsEfrGDRCWgU4nfhOX3O67IfJsL8j10n2Av9zklTGgE1rqf-6CrP-EF7z5ObyuefpO-UT64wn-1xrnmOZm9RMIaKOcF5txmxsN5qoiN05LjPkbqeEmpw/s1600/Angelina+Jolie.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwONpU6lmK0NcGI_1ekU1UCi_LsEfrGDRCWgU4nfhOX3O67IfJsL8j10n2Av9zklTGgE1rqf-6CrP-EF7z5ObyuefpO-UT64wn-1xrnmOZm9RMIaKOcF5txmxsN5qoiN05LjPkbqeEmpw/s320/Angelina+Jolie.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Sono di nuovo in corridoio. I resti di Perrault non paiono turbare Chao, che si è unito al gruppo con un fatalismo tipicamente orientale. <br />
I quattro guardano oltre la rampa di scale che sale. «Approccio diretto?», chiede Sequoia. «E poi al limite vediamo che cosa accade.»<br />
«Che fine stratega», lo canzona Anna/Vern.<br />
«Dubito che ci si possa avvicinare alla strega sperando di prenderla di sorpresa», sbotta il gigante, spazientito. «Cazzone.»<br />
«Ora datevi una calmata», li rimprovera Everi sottovoce. «Se ciascuno di noi farà la sua parte avremo qualche speranza di battere Oldisia. Non ci hanno scelto a caso.»<br />
«Soprattutto tu, vero?», le dice Sequoia. «Sei molto più in gamba del previsto. Tanto che mi viene da pensare che noi altri siamo qui solo per farti da guardie del corpo.»<br />
«Vi ha forse nascosto qualche cosa?» Chao sembra illuminarsi, felice.<br />
«Frena, piccolo truffatore», lo ammonisce la Kendal. «Non provare nemmeno a mettere zizzania tra di noi.»<br />
Chao incrocia le braccia sul petto, imbronciato. «Tanto ci riuscite benissimo da soli.»<br />
In quel momento un rumore dall'esterno zittisce tutti quanti. Sequoia distingue il suono di alcune auto che spengono i rispettivi motori, e quindi lo sbattere di molte portiere. Si sporge verso il rosone di vetro zigrinato, posto sul fondo del corridoio, e cerca di sbirciare all'esterno. <br />
Riesce a vedere il cortile della villa. Nello spiazzo antistante l'edificio sono parcheggiate sette auto di lusso, da cui son scese diverse persone. Per quel che riesce a osservare in quella scomoda posizione nota che sono uomini e donne ben vestiti.<br />
Una dozzina in tutto, ma con altre due auto che stanno arrivando proprio in quel momento. Non può esserne certo, o forse non vuole crederci, ma gli sembra di riconoscere qualche volto noto. <br />
Tre famosi politici, rispettivamente italiano, francese e tedesco.<br />
Un regista di fama internazionale, dato per morto da una decina d'anni.<br />
Un noto imprenditore informatico, dall'aspetto bolso del nerd invecchiato male.<br />
Un porporato che conosce molto bene, ammanicato con le alte sfere del Vaticano.<br />
Un'attrice vestita con un lungo abito da sera, che da diverso tempo viene costantemente inserita nella lista delle dieci donne più influenti del pianeta.<br />
«Che cazzo è questa carnevalata?», esclama Sequoia, rivolgendosi ai compagni. Cede loro il posto. A turno sbirciano, curiosi. Anche Chao guarda, in silenzio.<br />
Il corteo di ospiti viene accolto da un azzimato maggiordomo in livrea. L'attrice indica il ninfeo, visibilmente contrariata. <br />
Il maggiordomo si esibisce in inchini e salamelecchi, mostrando agli ospiti l'ingresso alla villa.<br />
«Salteranno il ricevimento preliminare», ipotizza Everi, che all'improvviso appare spaventata. «Oldisia è potente ma anche cauta. Sa che siamo moscerini, ma moscerini fastidiosi. Non vuole correre rischi. Preferisce passare subito al sacrificio.»<br />
Al piano di sotto si sente la porta che viene aperta, seguita da un ovattato chiacchiericcio.<br />
Sequoia stringe il calcio della semiautomatica, confuso e indeciso. «Perché tutti quei pagliacci VIP sono qui?», bisbiglia.<br />
Everi gli afferra un braccio. «Sono membri del culto di Oldisia, suoi amici, al contempo succubi e complici. Immagino che sia gente che ha da guadagnarci eliminando la Speranza da questo mondo. O almeno così credono.»<br />
Anche da sopra, dall'ultimo piano della villa, si odono dei passi secchi e lenti.<br />
«Arriva la strega», afferma Anna/Vern, senza più voglia di scherzare.<br />
<br />
- - -<br />
<br />
<h4>
LA SCELTA (1) Che cosa devono fare i nostri eroi?</h4>
<br />
<ul>
<li>Mandare Chao al piano di sotto, per cercare di portare scompiglio tra gli ospiti.</li>
</ul>
<ul>
<li>Cercare di precedere Oldisia e raggiungerla al terzo piano.</li>
</ul>
<ul>
<li>Nascondersi al secondo piano e aspettare che la strega incontri i suoi ospiti, per seguire lo sviluppo della situazione.</li>
</ul>
<br />
<h4>
LA SCELTA (2): Quale PDV volete per il prossimo capitolo?</h4>
<br />
<ul>
<li>Anna/Vern</li>
</ul>
<ul>
<li>Everi Kendal</li>
</ul>
<ul>
<li>Sequoia Jones</li>
</ul>
- - - <br />
<br /></div>
<a href="http://www.tumblr.com/share" style="background: url('http://platform.tumblr.com/v1/share_3.png') top left no-repeat transparent; display: inline-block; height: 20px; overflow: hidden; text-indent: -9999px; width: 129px;" title="Share on Tumblr">Share on Tumblr</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" /></a></div>
Scarica la <a href="http://ubuntuone.com/63eEzh6kZaI24pfEZ6Ljvj">versione ePub</a>.
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-3877330578799034754.post-30341673121849325642013-05-16T15:00:00.000+02:002013-05-19T15:01:36.605+02:00Capitolo Tredici<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuMPaN8UzLNyEshdaCl93C0XtxhVjsk1xd50-z5oZrOccLeII3-7UGpVBNwmAQtEs1DGX8DaV1ldYk1CgEEannBsV290vsOQ2Uz-UpFI3_XcwiLUlGjaqn2FNKZa1Obwzvgv94LANYKZY/s1600/Tomato+Moth+cover+13.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuMPaN8UzLNyEshdaCl93C0XtxhVjsk1xd50-z5oZrOccLeII3-7UGpVBNwmAQtEs1DGX8DaV1ldYk1CgEEannBsV290vsOQ2Uz-UpFI3_XcwiLUlGjaqn2FNKZa1Obwzvgv94LANYKZY/s320/Tomato+Moth+cover+13.jpg" width="185" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
«Ti do due secondi», esclama infine il soldato.<br />
Anna non perde tempo. Evapora letteralmente dal golem vegetale e s'infila nelle narici di Vern. La sensazione che prova smaterializzando l'ectoplasma di cui è composta non per niente piacevole. Evita di pensarci e cerca di portare a termine ciò che si è imposta di fare.<br />
Si lascia defluire nel corpo del ladro, saturando quando più spazio possibile. Concentra i suoi sforzi soprattutto su cuore e cervello, gli organi chiave per il controllo di un essere vivente. Sono nozioni che nessuno le ha mai insegnato prima, semplicemente si accorge di conoscerle da quando è un fantasma.<br />
La coscienza di Vern oppone resistenza. L'uomo è spaventato da quell'intrusione, al punto che la sete dovuta al veleno della lamia recede quasi fino a spegnersi. Anna immagina però che si tratti di un trucco, quindi non si lascia impietosire. Dilaga e prende possesso di tutto, fino a stringere il soffio vitale dell'amico in un angolo indefinito della sua calotta cranica. «Non opporre resistenza», gli comunica in via telepatica. «Lascia che sia io a muovere il tuo corpo, almeno finché non troveremo una cura.»<br />
Vern non risponde. Resta lì dove si è ritratto, come un cerbiatto minacciato dal fuoco avvolgente di una foresta in fiamme. Anna prova a muovere le braccia del ladro, alzandole verso il soffitto del corridoio. Ci riesce senza problemi. La vittoria è sua.<br />
«Ce l'ho fatta», dice a Sequoia, accorgendosi che la sua voce è duplice, sia maschile che femminile. Ora vede la canna della pistola di Jones dal davanti, puntata tra i suoi nuovi occhi.<br />
«Ce l'hai?», chiede il guerriero, indietreggiando di un passo.<br />
«Ce l'ho.»<br />
Poi arriva il dolore. Anna sente la ferita al fianco e toglie il coltello infilato nella carne, rischiando di perdere il controllo appena acquisito sul corpo di Vern. Dopo moltissimo tempo sta sperimentando delle sensazioni umane. Di certo avrebbe preferito ricominciare con qualcosa di meno atroce. Si accorge però che il corpo del ladro si sta già rigenerando. <br />
Il veleno della lamia, che è più assimilabile a un elemento sottile che non a qualcosa di fisico, sta tornando a fluire e a espandersi. Nemmeno volendo potrebbe bloccarlo, perché è l'unica cosa che può salvare Vern dalla ferita subita. Decide però di tacere questa cosa a Sequoia, perché la soluzione che potrebbe adottare il gigante sarebbe probabilmente definitiva.<br />
Jones abbassa l'arma. «Sei sicura di poter controllare il nostro amico?» <br />
«Non a lungo», ammette lei. «Quindi dovremo fare in fretta.»<br />
Decidendo di fidarsi di lei, Sequoia le dà le spalle e si volta verso Everi e Perrault, che sono ancora immobili, avvolti dalla coltre luminosa. «Tu che ci capisci di magia: credi che dovremmo fare qualcosa per aiutarla?»<br />
Anna sta per rispondere quando il bozzolo di luce che ingloba i due incantatori si spegne. Entrambi crollano a terra, ma è subito evidente che è stato il francese ad avere avuto la peggio. Lo stregone è accartocciato su se stesso e pare essere invecchiato di molti anni nel giro di pochissimi minuti. La sua pelle è incartapecorita e ustionata, come dopo una lunga esposizione al sole cocente.<br />
Al contrario Everi, pur ansimante e sudata, pare splendere. Per un attimo Anna vede una figura traslucida femminile che si sovrappone alla Kendal. Scompare quasi subito, prima che la ragazza-fantasma riesca a notare altri dettagli.<br />
Everi si volta e guarda i compagni con espressione perplessa. «Ho eliminato questo cane randagio. Nel frattempo voi che avete combinato?»</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWzzLkKILkmlkuChiLHRmXyQmiPwce3ZFg4WUTdYGfxFnK0aYOKLZcc8Ypb3UaUdJ7sYjDZplXGcTsr5xIsRjfZVkCSOhkNa8S6QUGklTAZglfTJChWf325tyGmS245ahzowlFzT1Z3Nc/s1600/wizard_lab.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="224" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWzzLkKILkmlkuChiLHRmXyQmiPwce3ZFg4WUTdYGfxFnK0aYOKLZcc8Ypb3UaUdJ7sYjDZplXGcTsr5xIsRjfZVkCSOhkNa8S6QUGklTAZglfTJChWf325tyGmS245ahzowlFzT1Z3Nc/s320/wizard_lab.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<br />
Sequoia le spiega in breve ciò che ha fatto Anna. La Kendal ascolta, assorta, infine annuisce. «È una soluzione temporanea. Se non troviamo una soluzione per curare Vern...» Lascia in sospeso la frase.<br />
«Lo so» replica la Bonacieux, che non ha intenzione di abbandonare l'amico al suo destino. «Farò il possibile per rallentare il veleno della lamia.»<br />
«Bene», conclude Everi. «Ora proseguiamo.»<br />
La risatina moribonda di Perrault avverte i tre che il francese non è ancora morto. «Non lo salverete lo stesso», tossisce il mago, cercando inutilmente di alzarsi da terra.<br />
«Intendi dire la ragazza?», lo apostrofa Sequoia.<br />
«No, intendo dire il vostro mondo. Lei lo sa», punta un dito scheletrico verso la Kendal. «Lo ha visto.»<br />
«Ho visto soltanto la tua sconfitta», risponde la ragazza.<br />
Anna si accorge però che il tono di voce di Everi nasconde qualcosa, forse una punta di dubbio.<br />
Jones si china sullo stregone, che con la mano destra cerca di afferrare il grosso libro che porta sempre con sé. Il soldato lo spinge via con un calcio e punta la pistola alla testa del francese. «Alla fine non sei stato questo grande avversario.»<br />
«Non pensavo di dover affrontare...»<br />
«Basta chiacchiere», lo interrompe Everi, incendiando il libro con una sottile lingua di fuoco proiettata dalla sua mano sinistra. Perrault si tende verso di lei, nel tentativo inutile di fermarla. <br />
Everi lo squadra senza mostrare alcuna pietà: «So dov'è la ragazza. Tu non ci servi più. Sequoia, eliminalo.»<br />
Il soldato si acciglia ma non se lo fa ripetere due volte. Prima che il francese possa aprire di nuovo bocca gli spara in fronte. Il proiettile benedetto lo zittisce per sempre, in modo netto e pulito.<br />
<br />
Finita la battaglia il corridoio piomba nel silenzio più assoluto. Anna, ancora concentrata sul respingere e arginare il veleno sottile della lamia, si rivolge alla Kendal. «L'hai sconfitto facilmente.»<br />
«Non quanto sembra a voi. Il nostro è stato uno scontro duro. Senza le informazioni assorbite dal povero Riquet forse non avrei vinto.»<br />
«Un lavoro ben fatto», grugnisce Sequoia mentre sbircia con circospezione dietro l'angolo del corridoio, dove ci sono le scale che salgono.<br />
Anna non è del tutto convinta dalla spiegazione di Everi, ma non solleva obiezioni e cambia argomento. «Ora che si fa? Saliamo e affrontiamo Oldisia, nella speranza che liberi la ragazza prima che la sacrifichi?»<br />
«Prima cerchiamo una cosa quaggiù», risponde la maga.<br />
Jones l'affronta faccia a faccia. «Spiegaci cosa. D'ora in poi niente più cazzate. Il tempo stringe, le nostre risorse scarseggiano e anche se tu sembri diventata una specie di supereroina, beh, non possiamo permetterci altri passi falsi.»<br />
A sorpresa Everi annuisce. «Oldisia viaggia per i mondi e colleziona le Incarnazioni maggiori e minori che di volta in volta le interessano. Spesso si limita a catturarle e a consumarle, altre volte le tiene come trofei.»<br />
«Frena, frena», dice Sequoia. «Incarnazioni?»<br />
«Esseri viventi scelti per impersonare alcune forze essenziali della natura, del ciclo della vita e della morte. In ciascun mondo del multiverso ce ne sono diverse. Spesso vivono mimetizzate nella società di cui fan parte, a volte non sono nemmeno consapevoli di essere Incarnazioni. Il loro ruolo è quello di bilanciare un particolare aspetto che in un determinato mondo risulta essere più debole rispetto all'equilibrio globale.»<br />
Anna rimembra alcune cose imparate da sua madre. «Incarnazioni quali la Morte, la Giustizia, l'Amore, il Giorno, la Notte, la Guerra... e molte altre ancora. Secondo i testi sacri di Iside la Nera molte di esse sono identificabili nelle interpretazioni degli Arcani maggiori e minori dei tarocchi.»<br />
«Qualcosa del genere», taglia corto Everi. «Su questo mondo, come oramai avrete intuito, Laura Elpis è l'incarnazione della Speranza. E se Oldisia se ne nutrirà, per tutti noi inizierà un'epoca molto buia, lunga e travagliata.»<br />
«Avrei molte domande», la interrompe Jones. «Tuttavia occupiamoci di una faccenda alla volta. Hai detto che dobbiamo cercare qualcosa quaggiù, poi hai tirato fuori questa storia delle Incarnazioni. Vieni al dunque.»<br />
«So che in questo piano c'è una sala dei trofei minori della strega. Ha lasciato qualcuna delle sue prede a Perrault, in modo che il francese potesse assorbirne il loro potere per fortificare la sua magia. Tuttavia dovrebbe esserci ancora qualche Incarnazione attiva, e noi possiamo sfruttarla per sfidare la strega.»<br />
Il significato insito in quell'affermazione inquieta Anna, anche se comprende le motivazioni dell'amica. «Sai dove cercare?»<br />
Everi annuisce e si avvicina a un tratto anonimo di parete, posto tra due porte lungo il lato destro del corridoio. Traccia un simbolo sul muro, più o meno come ha fatto nelle segrete di Riquet. Un secondo dopo sulla parete compare la sagoma fosforescente di un uscio. «Per di qua.»</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJbVtjyLOwvzCgpKgO1NwZg_gAPDIOAyNn50ZsUxlEIGAH-ml4E1XmCg7hUlujnfkRJzlZoLPy5WhsElf31rbxTTtTSpx6IbmJ5QVIxy9dZ2QfuhmadthlIIJUFJA6g28uiYJP3A8ME-A/s1600/quarzo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJbVtjyLOwvzCgpKgO1NwZg_gAPDIOAyNn50ZsUxlEIGAH-ml4E1XmCg7hUlujnfkRJzlZoLPy5WhsElf31rbxTTtTSpx6IbmJ5QVIxy9dZ2QfuhmadthlIIJUFJA6g28uiYJP3A8ME-A/s320/quarzo.jpg" width="268" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<br />
Entrano in un laboratorio alchemico, più ordinato e moderno di quello di Riquet. Non ci sono altre porte né finestre, del resto, come intuisce Anna, si tratta dell'ennesima tasca dimensionale creata da Perrault.<br />
Al centro della stanza c'è una sontuosa scrivania che trabocca di fogli, pergamene, libri, penne, pennini e fermacarte variopinti. Lungo le pareti laterali sono allineati due scaffali. Su quello di destra ci sono altri libri di variabili dimensioni.<br />
Su quello di sinistra sono sistemati strumenti di precisione: bilancini, misuratori, bruciatori, lenti d'ingrandimento, gessetti colorati, astrolabi, candele, incensi e altro ancora.<br />
Lungo la parete frontale è invece disposta un'ampia credenza dalle ante in cristallo. Anna, Everi e Sequoia si avvicinano a essa, attirati dal bagliore che filtra all'esterno, illuminando fiocamente il laboratorio.<br />
Su tre ripiani sono riposti nove blocchi di strani minerali colorati, qualcosa a metà tra il quarzo e l'opale. Ciascuno ha un colore e una forma diversa, ma solo uno, quello più in alto a sinistra, emette una luce di colore violaceo. Sotto ciascuna pietra è sistemata un'etichetta scritta in francese.<br />
«Traduci», ordina Sequoia ad Anna.<br />
«Sonno, Eros, Fame, Conquista, Forza, Giudizio, Inganno, Prudenza, Vendetta.»<br />
«Incarnazioni minori rubate in altrettanti mondi», afferma Everi, avvicinando il volto alla vetrinetta. «Fonti di magia grezza, donate da Oldisia al suo tirapiedi per rafforzare i percorsi che difendono la villa.»<br />
«Sono pietre, non persone.» Jones scrolla le spalle, irritato. «Noi cerchiamo una ragazza in carne e ossa. O forse hai qualche altra grande verità da rivelarci tra un combattimento e l'altro?»<br />
«Questo è ciò che rimane delle Incarnazioni uccise. Se preferisci una spiegazione più semplice, i minerali che vedi sono i loro cuori. Elementi alchemici purissimi e molto potenti. Quello di Laura Elpis è uno dei più potenti in assoluto, e noi dobbiamo impedire che la ragazza venga sacrificata.»<br />
«Ok, su questo non ci piove.» Sequoia apre le ante della credenza. «Immagino che siamo qui per prendere l'ultima pietra ancora carica.»<br />
«Esatto.»<br />
«E come la useremo?», chiede Anna.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
- - -</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h4 style="text-align: justify;">
LA SCELTA (1): Quale Incarnazione volete che sia ancora attiva?</h4>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<ul>
<li>Sonno</li>
<li>Eros</li>
<li>Fame</li>
<li>Conquista</li>
<li>Forza</li>
<li>Giudizio</li>
<li>Inganno</li>
<li>Prudenza</li>
<li>Vendetta</li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h4 style="text-align: justify;">
LA SCELTA (2): Quale PDV volete per il prossimo capitolo?</h4>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<ul>
<li>Anna/Vern</li>
<li>Everi Kendal</li>
<li>Sequoia Jones</li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
- - -</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<a href="http://www.tumblr.com/share" style="background: url('http://platform.tumblr.com/v1/share_3.png') top left no-repeat transparent; display: inline-block; height: 20px; overflow: hidden; text-indent: -9999px; width: 129px;" title="Share on Tumblr">Share on Tumblr</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" /></a></div>
Scarica la <a href="http://ubuntuone.com/5QSVUxx5p92ZGTnzqN1HZO">versione ePub</a>.
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-3877330578799034754.post-3128226034004241452013-05-09T15:00:00.000+02:002013-05-09T15:00:13.507+02:00Capitolo Dodici<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOu0YM1uB3lAf26U6Wpjx8uqYw2EvKkScHAoNQ3EmaSdo5BojE4vLUdhI8wrptH8OsMO1_tbXL-OxwrbSK_JhlngkVQpL25NywUy03HxC_yS_F3oXq2WrDK0T3r-fvuYdhi-L2NueIf-g/s1600/tomato+moth+cover+12.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOu0YM1uB3lAf26U6Wpjx8uqYw2EvKkScHAoNQ3EmaSdo5BojE4vLUdhI8wrptH8OsMO1_tbXL-OxwrbSK_JhlngkVQpL25NywUy03HxC_yS_F3oXq2WrDK0T3r-fvuYdhi-L2NueIf-g/s320/tomato+moth+cover+12.jpg" width="243" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sequoia è il primo a varcare la soglia. Oramai è pronto e si aspetta di tutto, specialmente brutte sorprese e mostri orrendi da combattere.<br />
Se non altro tornare a imbracciare il suo fucile d'assalto AUG 3 gli trasmette una sensazione di sicurezza e di familiarità che renderebbe orgoglioso un qualsiasi membro della NRA.<br />
Giusto il tempo di attraversare il buio del passaggio paradimensionale e i tre sbucano in un lungo e buio corridoio dal pavimento in parquet. Rispetto ai percorsi di Mamma Oca il cambiamento è così radicale e destabilizzante da spiazzare Sequoia per qualche istante.<br />
Lungo entrambe le pareti del corridoio ci sono ben otto porte, quattro per lato. In fondo al passaggio si scorge invece una strana finestra rotonda, quasi simile al rosone di una chiesa. Il vetro è zigrinato e lascia filtrare solo una flebile luce dall'esterno. I vecchi lampadari che pendono dal soffitto sono spenti.<br />
Jones accende la torcia fissata sul fucile. Questa volta funziona alla perfezione, a riprova che gli effetti della decadenza alchemica dei percorsi di Mamma Oca è finita. Fa cenno alle compagne di non muoversi. Si guarda intorno. Alle sue spalle non c'è alcuna traccia del passaggio dimensionale che hanno appena attraversato. <i>Come volevasi dimostrare</i>. Vede invece una scala che scende ai piani bassi della villa. Laggiù tutto tace.<br />
Davanti a sé, a destra della finestra, intravede invece una seconda rampa di scale, questa volta che sale. Il che appare poco geometrico, ma Sequoia ha smesso di porsi problemi del genere già da ore.<br />
«Ok signorine», sussurra il soldato dell'<i>Ordo</i>. «Ora che si fa?»<br />
«C'è un problema», risponde Anna. «Sento che questo corpo che ho preso in prestito sta rapidamente disfacendosi.»<br />
«È un oggetto che appartiene ai percorsi», le spiega Everi. «Come tale subisce gli effetti opposti che aveva la decadenza alchemica sul nostro equipaggiamento.» Detto ciò la Kendal appoggia una mano sul golem vegetale e pronuncia una formula per qualche istante. «Ho legato le materia che compone il costrutto, ma è soltanto una soluzione temporanea. Presto rimarrai priva di un ricettacolo in cui abitare.»<br />
Sequoia è sorpreso dalla maturazione di Everi. Dal momento in cui hanno messo piede nei percorsi è diventata un'altra persona: più sicura di sé, autorevole, decisa. A Vern, invece, è toccata una brutta fine.<br />
«Proseguiamo», ordina la Kendal. «Lo scontro con Perrault è inevitabile, ma ora siamo in grado di sostenerlo.»<br />
«Speriamo», mugugna Sequoia, iniziando una lenta avanzata lungo il corridoio.<br />
<br />
Quando sono a metà strada la porta in fondo a destra si apre con un cigolio da film horror. Jones si blocca e punta il fucile, pronto al peggio.<br />
«Aspetta a sparare», gli bisbiglia Everi nell'orecchio.<br />
Lui vorrebbe chiederle il perché, ma si limita ad annuire. I suoi superiori non approverebbero un comportamento così dimesso nei confronti di una strega ma, diavolo, è lui a trovarsi al centro dell'azione, non loro.<br />
Dalla porta sbucano innanzitutto dieci piccoli gnomi cannibali, dello stesso genere di quelli che hanno già combattuto nel giardino della villa. Questi però sono in parte scoloriti, di nuda argilla, come se fossero incompleti. Tuttavia si muovono, digrignano i denti ed emettono l'orrido <i>gne-gne</i> che li contraddistingue.<br />
Dietro di loro viene Perrault in persona, vestito con la medesima palandrana che indossava in occasione del primo incontro, parrucca compresa. Sottobraccio stringe il massiccio tomo che Anna ha rivelato chiamarsi il <i>Libro Senza Lieto Fine</i>.<br />
Lo stregone si ferma nel corridoio, circondato dai suoi mostriciattoli, e fissa gli intrusi. Sfoggia il suo solito, odioso sorriso malevolo, ma sembra meno sfrontato che non in precedenza. «Bene bene bene... a quanto pare avete superato i miei percorsi.»<br />
«Oh, è stata una passeggiata, pezzo d'idiota», gli risponde Sequoia. «Abbiamo portato anche un'amica. Spero non ti dispiaccia.»<br />
Perrault si incupisce, ma poi allarga un braccio. «Anch'io ho con me un nuovo amico.» La porta dirimpetto si apre e ne esce Vern. Il ladro è a petto nudo, la spalla ancora fasciata da bende intrise di sangue rappreso. I suoi occhi brillano come laser nella penombra del corridoio. Vern sta parzialmente chino, in una postura che a Sequoia ricorda quella di un felino pronto ad attaccare.<br />
«Ehi amico», lo chiama, «come stai?»<br />
«Il veleno della lamia ha fatto il suo lavoro», interloquisce Perrault. «Più potente del morbo del vampirismo, più perfetto nel costruire predatori letali. E lui ora è con me, perché sa che solo io posso curarlo. Ammesso che lo voglia.»<br />
Sequoia centra il francese nel mirino dell'AUG: «Che ne dici se ti convinco io a curarlo, magari con una bella iniezione a base di piombo, brutta faccia da culo?»<br />
«Aspetta.» Everi gli mette una mano sulla spalla e lo affianca, rivolgendosi poi al francese. «Perrault, mi è ora evidente che il tuo ruolo in questa storia è quello dello stupido cane da guardia della vecchia Oldisia. Anche tu, in cuor tuo, ne sei consapevole.»<br />
«Cosa vai dicendo, sgualdrina?», sbotta lo stregone, offeso. <br />
«La vecchia è potente al punto da viaggiare tra i mondi e di intrappolare le personificazioni degli archetipi collettivi, così come sta facendo in questo universo, con la ragazza che cerchiamo. Tu invece chi sei? Un cialtrone che dà vita a dei burattini folli e perversi. Ora che il mondo da cui vieni si è liberato di te, non sei altro che un esiliato, ridotto a servire chi è infinitamente più forte di te.»<br />
«Attenta donna, perché potrei ucciderti in modo molto doloroso», sibila Perrault.<br />
Everi ignora la minaccia. «Ti do una sola possibilità di arrenderti e di rifugiarti in uno dei percorsi che hai creato. Ne abbiamo ripuliti parecchi, perciò dovresti trovare spazio. Sarai doppiamente esiliato, ma almeno ti concederemo di vivere.»<br />
«Devi essere impazzita. Se credi di aver scoperto tutti i miei segreti grazie al contatto con quell'orrore ambulante di Riquet, sei destinata ad avere una brusca sorpresa.»<br />
«Dunque rifiuti», continua la Kendal, impassibile. «Meglio così: sarà un piacere liberare il mio mondo da un mostro come te.» <br />
«Ora basta! Schiavi, uccideteli!» Perrault solleva di nuovo il braccio libero, indicando i nemici. Gli gnomi e Vern si lanciano all'attacco.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjndUFD0k8ifAD6UBuIiDZWD65u34hV1Q-pJHxZyYtrjzbTOPQze3TjhtH1gtapFInyRVycCavbFyN-NQZpwO74NrFa7LouRsruVDKY2nQvTxnJwzeZK9SQ0zlPbieHdsOq3LVZ3m3zggw/s1600/Tomato+Moth+12+gnomes.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="228" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjndUFD0k8ifAD6UBuIiDZWD65u34hV1Q-pJHxZyYtrjzbTOPQze3TjhtH1gtapFInyRVycCavbFyN-NQZpwO74NrFa7LouRsruVDKY2nQvTxnJwzeZK9SQ0zlPbieHdsOq3LVZ3m3zggw/s320/Tomato+Moth+12+gnomes.png" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
Everi si rivolge agli amici. «Voi badate a Vern e ai mostriciattoli, io penso al francese.»<br />
Sequoia avrebbe tante domande da farle, ma oramai il dado è tratto. È suo dovere difendere la Kendal, in modo che possa ingaggiare la sua battaglia contro Perrault.<br />
Si accorge che Vern sta puntando alla ragazza, riconoscendo in lei la principale minaccia per il suo nuovo padrone. Sequoia sa che non gli basterà sparare allo stregone per ucciderlo, non con tutte le formule di protezione con cui si sarà preparato a quello scontro. Decide quindi di concentrarsi su Achilles.<br />
Apre il fuoco su di lui, centrandolo con una breve raffica in pieno petto. Vern vacilla e viene sospinto indietro, tuttavia non cade. Le armi comuni hanno scarsa efficacia contro le creature fatate. Il ladro si rialza appoggiandosi al muro. La sua mano lascia una serie di lunghi graffi sulla parete, a dimostrazione della sua nuova forza sovrannaturale.<br />
Approfittando del piccolo vantaggio ottenuto, Jones raggiunge e mette all'angolo l'ex compagno di squadra, lasciando così libera Everi, che avanza verso Perrault, pronunciando incantesimi.<br />
Gli gnomi sciamano tra le gambe di Sequoia, che si limita ad allontanarli a calci. Dietro di lui Anna sta facendo del suo meglio per combattere i piccoli obbrobri, mulinando la sciabola a destra e a manca.<br />
Il guerriero dell'<i>Ordo</i> guarda Vern faccia a faccia, puntandogli il fucile addosso, quasi a bruciapelo. «Amico, mi spiace. Vorrei che ci fosse un modo diverso per risolvere la faccenda.»<br />
La mano destra del ladro scatta, veloce come la coda di uno scorpione. Afferra la canna dell'AUG e la torce con un movimento secco. Sogghigna: «Ehi Conan... mi sa che qui non sono io a dovermi preoccupare.»<br />
Sequoia indietreggia di un passo ed estrae la semiautomatica. La sberla di Vern lo sferza come una frusta, molto più rapida di un normale movimento umano. Colpisce il soldato alla mano, costringendolo a mollare la presa sulla pistola. Un istante dopo Jones si trova con le dita del ladro strette al collo. È come una morsa meccanica, forte e sicura. Da così vicino nota che i denti di Vern sono ora affilati, simili quelli di un alligatore. <br />
«Senza rancore», gli sussurra il mostro. «È che la sete è troppa.»<br />
«Senza rancore», rantola Sequoia. Un secondo dopo mette mano al pugnale che Vern tiene infilato nella cintura dei pantaloni, lo stesso che lui gli ha donato poco prima dell'incontro con Riquet. Con l'abilità acquisita in anni di addestramento Jones se lo rigira tra le dita, quindi lo conficca nel fianco sinistro del ladro.<br />
Vern Achilles lascia andare la sua preda e cade in ginocchio, gemendo e imprecando. A quanto pare il pugnale di Megiddo è più che sufficiente a fargli del male. Appena fa per sfilarselo dalla ferita, Sequoia lo colpisce con un calcio in faccia, sbattendolo contro la parete. Approfitta poi del vantaggio per recuperare la pistola da terra. Con un movimento rapido sostituisce il caricatore normale con un altro, custodito nella tasca laterale dei pantaloni. Questo contiene proiettili benedetti col sangue di un vero martire, merce rara e preziosa persino per l'<i>Ordo</i>. Punta l'arma alla fronte di Vern, ignorando uno gnomo che tenta invano di mordergli la gamba, col solo risultato di addentare il cuoio dello stivale.<br />
«Aspetta!» L'urlo di Anna distrae Sequoia. La ragazza-golem gli arriva a fianco, dopo essersi liberata di tutti gli altri mostriciattoli.<br />
Poco più avanti nel corridoio Everi e Perrault sono avvolti in una coltre luminosa che distorce l'immagine di entrambi, come in un miraggio dovuto dal calore. Sembrano immobili, ma Jones ne sa abbastanza di magia per comprendere che il loro scontro potrebbe essersi spostato su altri piani di realtà.<br />
«Che vuoi?», chiede ad Anna, senza perdere di vista Vern, che potrebbe riprendersi in un attimo.<br />
«Ora che so di essere in grado di farlo, lasciami possedere il suo corpo. Forse posso salvarlo, o almeno ritardare l'inevitabile.»<br />
Sequoia esita, ma non può concedersi più di un solo secondo di indecisione.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsIu_ADRD-PbHLP8zJhULi9zVTbGJEdAmtnd1u5_EKRISu9YXDO8LyHnBMNHEOWN1-hz3npV9KaOX9XYi1PqWS5BFU8Cw4UjUorUawdv30XkuRLexKdYxHGYFbTNKIQ5VEFZt-E7ZunuA/s1600/lamia+vampire.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsIu_ADRD-PbHLP8zJhULi9zVTbGJEdAmtnd1u5_EKRISu9YXDO8LyHnBMNHEOWN1-hz3npV9KaOX9XYi1PqWS5BFU8Cw4UjUorUawdv30XkuRLexKdYxHGYFbTNKIQ5VEFZt-E7ZunuA/s1600/lamia+vampire.jpg" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
- - -</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h4 style="text-align: justify;">
LA SCELTA</h4>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<ul>
<li>Volete che Sequoia conceda ad Anna il tentativo di controllare il corpo di Vern?</li>
</ul>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<ul>
<li>Preferite che Sequoia giustizi il ladro?</li>
</ul>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<ul>
<li>Oppure preferite che il prossimo capitolo si concentri con lo scontro tra Everi e Perrault?</li>
</ul>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
- - -</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<a href="http://www.tumblr.com/share" style="background: url('http://platform.tumblr.com/v1/share_3.png') top left no-repeat transparent; display: inline-block; height: 20px; overflow: hidden; text-indent: -9999px; width: 129px;" title="Share on Tumblr">Share on Tumblr</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" /></a></div>
Scarica la <a href="http://ubuntuone.com/051lvjAa3QaaOczBkTi7rO">versione ePub</a>.
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-3877330578799034754.post-27990951188123339882013-05-02T15:00:00.000+02:002013-05-02T15:00:13.404+02:00Capitolo Undici<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW8nA86kabH8NokGWokqotsY4JZgCGbxJ0mKzhHQUoeKKd0jo0NrAM34ts4nGzkFg5MPMLw94rt8Tiakfl4MDqhp2JQdrT6Ai6xV9Iff_tS183pAUJ-I6JFc9Pb9djiIZdfxP-Bii5U5Y/s1600/Tomato+Moth+11.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW8nA86kabH8NokGWokqotsY4JZgCGbxJ0mKzhHQUoeKKd0jo0NrAM34ts4nGzkFg5MPMLw94rt8Tiakfl4MDqhp2JQdrT6Ai6xV9Iff_tS183pAUJ-I6JFc9Pb9djiIZdfxP-Bii5U5Y/s320/Tomato+Moth+11.jpg" width="227" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Everi valuta per l'ennesima volta la situazione.<br />
Non crede di potersi fidare fino in fondo di Riquet, che è e rimane una creatura artificiale, nata dall'alchimia di Perrault. Il desiderio del principe di liberarsi dall'influenza del suo padrone sembra reale, tuttavia alla Kendal riesce difficile credere che lo stregone francese lo abbia lasciato in vita col rischio di trovarselo contro come nemico.<br />
Everi percepisce il crescente nervosismo di Sequoia e il malessere di Vern, nel cui corpo scorre il veleno della lamia, per quanto cerchi di nasconderlo. <i>E Anna? Dov'è finita?</i> Di certo la ragazza-fantasma sta tentando qualche stratagemma in combutta con Vern.<br />
«Il tempo sta scadendo», dice Riquet, che per quasi venti minuti è rimasto seduto e immobile, in attesa di una decisione.<br />
«Accetto la sua proposta», risponde Everi.<br />
«Un momento», interviene Sequoia. «Io non sono d'accordo. Ci stiamo ficcando in una cazzo di trappola.» Il gigante mette mano alla spada. «Ho in mente un altro metodo per uscire da questo posto.»<br />
I golem di guardia si muovono, pronti a difendere il loro signore. Anche Vern si stacca dal muro a cui è appoggiato, estraendo il pugnale dalla cintura. Nei suoi occhi brilla una luce rossa, incandescente. Everi si alza e allarga le braccia. «Fermi tutti. Ho detto che accetto la proposta. So cosa faccio.» Appoggia una mano al petto di Jones. Questo gesto ha l'effetto di calmarlo.<br />
«Sei sicura?», le domanda.<br />
«Sì.»<br />
Jones si volta verso Vern. «Tu? Non dici nulla?» Si accorge poi che nel ladro c'è qualcosa che non va e non aggiunge altro. <br />
Vern indietreggia e si appoggia di nuovo al muro. «Fate quel che volete, io ho bisogno di prendere un po' d'aria. Principe, posso uscire?»<br />
Riquet lo squadra coi suoi occhi asimmetrici. «Vai. Forse, a scambio avvenuto, potrò aiutarti col tuo <i>problema</i>.»<br />
Senza aspettare altro il ladro sguscia dalla stessa porta da cui sono entrati e svanisce nel corridoio. «Ehi! Torna indietro!», lo richiama Sequoia.<br />
«Lascialo andare», taglia corto Everi. Preferisce non avere Vern tra i piedi, non in quelle condizioni. Semmai ci penserà più tardi a come sistemare quel brutto guaio. «Sequoia, vorrei che anche tu aspettassi fuori.»<br />
«Non ci penso nemmeno.»<br />
«Allora promettimi di tenere gli occhi chiusi finché non ti dirò di riaprirli.»<br />
Riquet ridacchia. «Forse è meglio obbedire a Lady Kendal, soldato. Non sei certo in grado di sopportare la vista del mio brutto viso.»<br />
«Va bene», grugnisce Sequoia. «Ma se le farai del male io ti staccherò quella testa a forma di culo dal collo. A costo di doverlo fare a occhi chiusi.»<br />
A sorpresa Everi prova una punta di orgoglio per l'affetto che le dimostra Jones. Poi spazza via tutti quei pensieri. Deve concentrarsi: non le aspetta un compito facile.<br />
<br />
Riquet e la Kendal siedono l'uno di fronte all'altra, faccia a faccia. L'elmo del principe nasconde i suoi lineamenti, tranne gli occhi e la bocca, che paiono sì deformi, ma non al punto da far perdere il senno a chi li osserva. <i>Quindi c'è dell'altro</i>, ipotizza Everi, mentre rielabora mentalmente la prima e più importante formula magica che conosce.<br />
«Il procedimento è semplice» spiega Riquet. «Non perda il contatto diretto coi miei occhi. Cerchi di ricordarsi sempre che, qualunque sia la mostruosità che vedrà, dietro di essa mi nascondo io, e che non le sono nemico.»<br />
Everi guarda Sequoia, che si è appoggiato allo stesso punto precedentemente occupato da Vern. Jones ha gli occhi chiusi e tiene la spada puntata a terra, tra le gambe. Sembra davvero Conan, così come il ladro l'ha apostrofato spesso in precedenza. Un pensiero della Kendal va a Vern. Cancella anche quella distrazione. Semmai ci penserà più tardi. «Ho capito tutto», conferma a Riquet. «Sono pronta.»<br />
Il principe annuisce e sospira. Per un attimo sembra lui quello più teso lui per ciò che sta per accadere.<br />
Il gobbo si sfila l'elmo con lentezza. La Kendal mantiene il contatto visivo, senza smettere di subvocalizzare la formula che ha scelto.<br />
Quando finalmente Riquet rimane senza borgognotta, il suo aspetto pur deforme non appare poi così insopportabile. Certo, naso, bocca, occhi e zigomi sono tutti <i>spostati</i>, asimmetrici, segnati da tumori sottocutanei che lo rendono ripugnante. <br />
La mutazione ha luogo quasi subito, prima ancora che Everi inizi a sperare in una soluzione semplice di quella faccenda.<br />
Dal naso, dalla bocca e dalle orecchie del principe spuntano orrende zampe di ragno nere e pelose. I suoi occhi si assottigliano ed estroflettono dei corti, orrendi tentacoli neri, che frustano l'aria come mani di un feto informe. Il ciuffo di capelli del principe prende vita e si agita a casaccio, simile a una medusa o una tenia, producendo tra l'altro uno stridio da insetto.<br />
Everi si schiaccia sullo schienale, orripilata. Si accorge che Riquet sta anche emanando qualcosa, feromoni o simili sostanze, che aggrediscono i suoi ricettori. Nella mente della donna iniziano a formarsi immagini orrende ed estremamente realistiche, tanto all'improvviso si trova immersa in uno strato di ragni che la inghiotte fino al bacino e va ad aumentare.<br />
A quel punto capisce di dover agire.<br />
Pronuncia la formula, la stessa che la sua maestra le ha imposto di conservare per i momenti cruciali della sua vita. Così facendo svela uno dei Misteri Eleusini a cui è consacrata e mette a nudo la sua vera natura.<br />
«Riquet», esclama, con voce cavernosa, che viene dal mondo ctonio a cui si è ora aperta e donata. «Capisci questa lingua?»<br />
Il principe-mostro rallenta i movimenti delle sue tante orribili appendici e si ritrae di qualche centimetro sulla sedia. «La lingua antica... la comprendo solo in parte. Ma tu...»<br />
«Silenzio!», ordina Everi. «E non staccare il contatto visivo.»<br />
I piccoli tentacoli oculari si tendono verso la ragazza. «Puoi liberarmi da questa maledizione?»<br />
La Kendal è sommersa dalle allucinazioni indotte dai feromoni del principe. Tra di esse filtrano però anche informazioni e visioni su Perrault, sui percorsi di Mamma Oca e sulle creature che li popolano. Riquet non mentiva. «Posso farlo, ma non nel modo che speri tu.» Vincendo la repulsione afferra il polso destro del principe. «Sei un povero costrutto innaturale, condannato a un'esistenza miserevole.» <br />
«Tu sei l'incarnazione di...»<br />
«No! Sono solo una custode.»<br />
Sequoia urla, incapace di comprendere quello scambio di battute: «Che succede? Everi, rispondimi!»<br />
Ma la ragazza non può rispondere, deve solo sperare che il soldato dell'<i>Ordo</i> non apra gli occhi. «In nome di Demetra Erinys io ti impongo il ritorno alla Madre.»<br />
Il potente anatema, la rivelazione della Dea, agisce all'istante. I singoli elementi che compongono il principe vengono slegati l'uno dall'altro, in un rapidissimo processo di decadimento, di ritorno all'ordine naturale. Il corpo di Riquet si stacca letteralmente a pezzi, ragni e altri insetti vengono eruttati dai suoi orifizi, sgonfiando il corpo e il volto del gobbo. <br />
Il principe cerca di alzarsi e di parlare, ma non ci riesce. Fa giusto in tempo a scostare la sedia, poi si frantuma del tutto, sparpagliando brandelli rinsecchiti sul pavimento, a malapena coperti dai nobili vestiti che indossava.<br />
Everi smette di pensare e di sussurrare la formula. Il distacco dalle forze che incanalava è doloroso quanto un pugno allo stomaco. Rimane boccheggiante, con la fronte appoggiata al tavolo. Si rende a malapena conto di aver lasciato un'ombra nera, come un'immagine in negativo, laddove era seduto Riquet. <br />
«Sequoia», biascica, stremata. «Puoi riaprire gli occhi.»<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh89qOc5As2_ajmGuz0Ug9AD2bJmus9I-NeM3mefyfBwL7EWO5IruY47kgUDy0b02dwd_pBFPxOsGkQkBzrm6xPYJ7rGQWvj4YrKSoCyfnwtOsGJb_-Krg6lT42MGp0EdQ9fuD1ynRXnqA/s1600/Tomato+Moth+11+Riquet.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh89qOc5As2_ajmGuz0Ug9AD2bJmus9I-NeM3mefyfBwL7EWO5IruY47kgUDy0b02dwd_pBFPxOsGkQkBzrm6xPYJ7rGQWvj4YrKSoCyfnwtOsGJb_-Krg6lT42MGp0EdQ9fuD1ynRXnqA/s1600/Tomato+Moth+11+Riquet.jpg" /></a></div>
<br />
Jones osserva i miseri resti di Riquet, a metà tra l'attonito e il ripugnato. Si fa il segno della croce, sussurrando una preghiera. «Cosa diavolo hai combinato?, domanda a Everi. «Si tratta di qualche incantesimo, vero? Vi sentivo parlare in... cos'era? Enochiano?»<br />
«Ora non ha importanza.» La ragazza si aggrappa al bicipite del guerriero per alzarsi. Tra la battaglia contro le arpie e il confronto con Riquet ha consumato molte energie. «Ancora non ti fidi di me?»<br />
Sequoia scrolla le spalle e accantona il discorso, concentrandosi sui golem armigeri, che però sono immobili. Forse la morte del loro creatore li ha disattivati. «Almeno tutto questo è servito a qualcosa?», le chiede Jones.<br />
«Ora so come uscire dai percorsi di Mamma Oca», conferma Everi. «Possiamo tornare alla villa e affrontare Perrault.» Indica i resti del principe. «Questo poveraccio non mentiva.»<br />
«Cerchiamo Vern e andiamocene», chiosa Sequoia.<br />
In quel momento la doppia porta sorvegliata si spalanca. Un golem vegetale, privo di vestiti e di armi, entra nel salone a passo spedito. Jones alza la spada, pronto ad affrontarlo.<br />
«Non attaccare», esclama il costrutto, con voce che ricorda il rumore di legni spezzati. «Sono Anna.»<br />
«Anna?»<br />
«Non dovete fidarvi di Riquet», prosegue il golem. «Nelle segrete sono rinchiuse le poveracce che il principe ha fatto impazzire.»<br />
«Non preoccuparti», le replica Sequoia. «Everi l'ha steso per bene. Nuclearizzato. KO definitivo. Tu, piuttosto, puoi tenerti quel corpo? Saresti più utile che in forma ectoplasmatica.»<br />
«Posso farlo, sì. Ma dov'è Vern?»<br />
«Il veleno della lamia lo sta trasformando in qualcosa di brutto», le risponde Everi. «È fuggito, ma forse è meglio così.» La ragazza, per quanto stanca e provata, si sente pervasa da una nuova sicurezza.<br />
«Non possiamo abbandonarlo», supplica Anna. «Nel laboratorio di questo castello ci sono pozioni, elisir... forse c'è qualcosa che può aiutarlo a guarire.»<br />
La Kendal ci pensa su un attimo. Ora che sa come affrontare Perrault sente l'urgenza di proseguire la missione. Però Vern è un amico e fino a quel momento si è comportato assai meglio del previsto. «Va bene. Cerchiamolo per mezz'ora, non un minuto in più.»<br />
<br />
La reggia di Riquet si rivela ricca di saloni, alcuni spogli, altri arredati con mobilio elegante. I golem presenti a palazzo sono oramai tutti inanimati, congelati nel tempo dalla morte del loro padrone.<br />
Anna scorta Sequoia ed Everi nei sotterranei, dove oltre al laboratorio alchemico trovano le prigioniere, tutte d'aspetto ferale, folli e ben oltre la redenzione. Jones le osserva, colpito. «Sarebbe più misericordioso ucciderle, se non possiamo salvarle.»<br />
Everi scuote il capo. «Potrebbe sbilanciare il risultato del rituale di madame Oldisia a suo favore. Ogni gesto di disperazione lo alimenta. Perfino la sconfitta di Riquet in un certo senso gioca a suo favore.»<br />
«Ti interessa solo di questo?»<br />
«No, ma cerco di essere pratica.» La Kendal distoglie lo sguardo dalle donne che ringhiano verso di loro. Cosa prova per quelle poverette? Nulla?<br />
Anna ritorna dalla sua esplorazione del resto delle segrete. Ora indossa una casacca da armigero e porta una sciabola al fianco e una balestra sulla schiena. «Non c'è traccia di Vern.»<br />
«Potrebbe essersi nascosto da qualche parte nel bosco», ipotizza Sequoia. «Per non farci del male.»<br />
«Oppure Perrault è venuto a prenderlo», commenta Everi, pensierosa. «A ogni modo non possiamo attardarci ulteriormente ad aspettarlo.» Ciò detto si avvicina a quella che appare come una porta murata del laboratorio, delineata da una cornice in basalto, su cui sono appollaiati due piccoli gargoyle. Grazie alle conoscenze assorbire da Riquet la ragazza sa cosa fare. Pronuncia una semplice formula d'apertura e al contempo col dito traccia un simbolo sui mattoni, seguendo le linee immaginarie della Costellazione della Gru. Subito il muro diventa evanescente e poi svanisce, lasciando una vuota tenebra dietro di essa.<br />
«L'accesso agli appartamenti di Oldisia», dice Everi, indicando il passaggio. Nota che Sequoia è titubante, così come Anna, anche se dal suo volto ligneo non può trapelare alcuna emozione.<br />
Jones imbraccia il fucile d'assalto. A breve gli tornerà utile. «Allora è deciso. Ce ne andiamo.»<br />
«Ciò che possiamo fare per Vern è proseguire la missione.»<br />
«Certo», taglia corto Sequoia, che tuttavia è ancora poco convinto.<br />
«Raccogli qualche oggetto da questo laboratorio. Quello che ti può sembrare utile», suggerisce Everi ad Anna. «Ma fai in fretta. Ce ne andiamo fra due minuti.»<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_ge9Y71xZJcGwGdmy6QaJ_HdrfVgijiSQeqC15cfIgjff7I0KFfSvQhYnemUc33XMvETHXDNQV5hysJZnKWyHCBwD40w8aP6uXWYT2_u_rTrOghO32_k_AivCaDjsn7IkWsoXFTJN2qk/s1600/Tomato+Moth+11+Porta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_ge9Y71xZJcGwGdmy6QaJ_HdrfVgijiSQeqC15cfIgjff7I0KFfSvQhYnemUc33XMvETHXDNQV5hysJZnKWyHCBwD40w8aP6uXWYT2_u_rTrOghO32_k_AivCaDjsn7IkWsoXFTJN2qk/s320/Tomato+Moth+11+Porta.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
- - -<br />
<h4>
</h4>
<h4>
LA SCELTA: Quale POV desiderate per l'ingresso negli appartamenti della strega Oldisia?</h4>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<ul>
<li>Quello di Everi Kendal.</li>
</ul>
<ul>
<li>Quello di Sequoia Jones.</li>
</ul>
<ul>
<li>Quello di Anna Bonacieux.</li>
</ul>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
- - -</div>
<a href="http://www.tumblr.com/share" style="background: url('http://platform.tumblr.com/v1/share_3.png') top left no-repeat transparent; display: inline-block; height: 20px; overflow: hidden; text-indent: -9999px; width: 129px;" title="Share on Tumblr">Share on Tumblr</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" /></a></div>
Scarica la <a href="http://ubuntuone.com/4AtJ5xClrnyyWZfEXgUWjr">versione ePub</a>.
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-3877330578799034754.post-59979771109367551862013-04-25T15:00:00.000+02:002013-04-25T15:00:12.537+02:00Capitolo Dieci<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJmUVgeXD58wGhWz2NRP9Sv0VoSFa6kh6NAFzSlIohthIXULvIOPDTWbxCtKPEgS2P1QKFirddmpseefVYTizu437qH9GC8ip577-sIl_XXlroFVQgsgFyPpRbTE7hKHYJ2rB3p2knKC0/s1600/Tomato+Moth+10.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJmUVgeXD58wGhWz2NRP9Sv0VoSFa6kh6NAFzSlIohthIXULvIOPDTWbxCtKPEgS2P1QKFirddmpseefVYTizu437qH9GC8ip577-sIl_XXlroFVQgsgFyPpRbTE7hKHYJ2rB3p2knKC0/s320/Tomato+Moth+10.jpg" width="239" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
«Va bene», risponde Everi al principe. «Accettiamo il suo invito.»<br />
Sequoia, al suo fianco, non pare entusiasta, ma non commenta. Si limita anzi ad annuire, aggiustandosi il grosso zaino sulla schiena.<br />
«Seguitemi, vi farò strada personalmente.» Riquet smonta da cavallo ed entra nella sua reggia, senza togliersi di dosso l'elegante armatura.<br />
Everi e Sequoia obbediscono, lasciando però qualche metro di distanza tra di loro e il padrone di casa. Anna si accoda, pur essendo poco convinta della scelta fatta dai suoi nuovi compagni. Per natura non si fida delle creature di Perrault, e Riquet ha dichiarato senza mezzi termine di essere uno di loro.<br />
Vern richiama l'attenzione della ragazza-fantasma con un fischio. Anna si volta. Il ladro ha un aspetto strano. È sudato, nervoso e ha le pupille dilatate. Le ricorda alcuni cortigiani che frequentava, soliti ad abusare di incensi fatti arrivare dal lontano Oriente. «Che c'è?»<br />
«Fantasmino, devi farmi un favore», sussurra.<br />
«Non capisco cosa...»<br />
«E allora taci e ascolta. Non mi fido di quel mostro, a differenza dei miei due colleghi, che a quanto pare si sono bevuti il cervello a colazione.» Mentre parla Vern continua a massaggiarsi la spalla ferita. «Tu sei immateriale. Fatti un giro in questo palazzo e scopri cosa nasconde il principe aborto.»<br />
«Le tue parole sono crudeli, ma condivido il tuo scetticismo.» Oramai sono a pochi passi dall'ingresso della reggia. Sequoia si volta e squadra malamente Vern e Anna, che si attardano a confabulare. «Che fate voi due?»<br />
La ragazza sa di dove decidere in quell'istante cosa fare. La morte, che da moltissimi anni l'ha oramai colta, annulla tante umane miserie, ma non la paura. È conscia del fatto che i trafficanti di magia come Perrault, Oldisia e forse anche Riquet, conoscono molti modi con cui farle del male, nonostante non sia più viva. Eppure non tentenna più di tanto. «Io non posso entrare», esclama. «Per me sarebbe come ritornare al passato, nelle aule del crudele messer Barbablù, che causò la mia morte.»<br />
Everi e Riquet si fermano a loro volta e la guardano. L'incantatrice e Sequoia hanno probabilmente intuito che Anna e Vern stanno escogitando qualcosa. Per fortuna entrambi tacciono, anche se il soldato ha un'espressione irritata dipinta sul volto. Il principe invece non batte ciglio. Del resto fin dal primo istante non ha dato molto peso ad Anna, considerandola forse poco più che uno scarto ectoplasmatico privo d'importanza. «Dunque aspetterai qui i tuoi compagni. Gira liberamente per il giardino, se preferisci.» Ciò detto Riquet si volta di nuovo ed entra a palazzo.<br />
Sequoia ed Everi lanciano le un'occhiata perplessa ma non possono fare a meno di seguire il principe. Vern invece le passa a fianco e le strizza l'occhio. «Grazie dolcezza. Se scopri qualcosa di losco avvertici. Fallo prima che quei due fessi ci facciano finire male.» <br />
«Ma io...» Anna non può concludere la sua domanda. Affrettando il passo Vern raggiunge i compagni e insieme a loro sparisce all'interno del palazzo.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxQGwsDd8LKetNAAw4fFYrAx0E54Byg5x6c-MOWwDXPHtJy5HjhCCBsh9ozmdQEyoAk_4S5kTllPowtKxRMhsn5i2eTUO1u4mMDhj5vkezqLFGqxNsRrjya5UTogoZrRr7czCOxIayJBw/s1600/Tomato+Moth+immagine+1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxQGwsDd8LKetNAAw4fFYrAx0E54Byg5x6c-MOWwDXPHtJy5HjhCCBsh9ozmdQEyoAk_4S5kTllPowtKxRMhsn5i2eTUO1u4mMDhj5vkezqLFGqxNsRrjya5UTogoZrRr7czCOxIayJBw/s320/Tomato+Moth+immagine+1.jpg" width="242" /></a></div>
<br />
<br />
La ragazza si guarda intorno per qualche istante, smarrita. <br />
Il parco della reggia è come un quadro che immortala un meriggio primaverile, quieto e ordinato. I golem giardinieri proseguono nel loro lavoro senza badare a lei. <br />
Anna conosce la natura artificiale e illusoria dei percorsi di Mamma Oca. Le strane persone a cui si è aggregata, dopo anni di prigionia, rappresentano la sua unica speranza di libertà. Per questo è disposta ad addentrarsi da sola in quel palazzo sconosciuto.<br />
<i>Ma a cosa può ambire un fantasma? Quale futuro può avere? </i>Si domanda con tristezza, prima di iniziare l'esplorazione.<br />
Gira attorno alla reggia, passando dal lato opposto delle scuderie, assai poco desiderosa di incontrare i catafratti del principe. L'edificio è imponente, ricco di dettagli nei fregi che adornano i cornicioni e i davanzali delle finestre abbellite da ricche tende ricamate. Probabilmente anche nel suo mondo, quando ancora era una donna in carne e ossa, esisteva un Riquet. Forse Perrault l'aveva destinato in qualche propaggine occidentale del regno del Re Sole, laddove serviva a irridere e a spaventare gli Asburgo di Spagna, a cui il principe deforme si rifà.<br />
Anna si ferma sul lato sinistro della reggia. Sbirciando oltre le tende non ha visto altro che una serie di eleganti sale, non a caso sistemate secondo lo stile amato da Perrault, che alla corte francese occupava anche il ruolo di grande arredatore. Decide di entrare in un punto a caso, in una stanza vuota tra le tante.<br />
Attraversare il muro le causa il consueto disagio, dato dal sentire l'essenza fluida di cui è composto il suo corpo che si mischia con la solidità della pietra. Una volta all'interno la ragazza nota che le sale, per quanto sontuose, danno l'impressione di essere assai poco utilizzate, così come testimonia la tanta polvere che copre il mobilio.<br />
Senza più esitare si mette a gironzolare nella reggia, attenta soltanto a non farsi sorprendere da qualche servitore ligneo. Visita soggiorni, sale di lettura, un'ampia sala da ballo, ma anche stanze vuote e meste. Si ferma quando sente un chiacchiericcio alla sua destra. Con cautela si avvicina al muro e riconosce la voce di Riquet, che parla nel suo inglese fortemente accentato.<br />
Anna sporge la testa nella parete, ignorando il disagio e stando ben accorta a non comparire completamente dall'altro lato, dove potrebbe essere vista.<br />
Oltre il muro c'è una sala da banchetti, ricca di quadri e trofei guerreschi, con un lungo tavolo da almeno venti posti situato al centro. Due armigeri artificiali, di legno e verzura, sorvegliano l'uscita principale, fermi ai lati della porta a doppio battente, armati di lunghe alabarde. Riquet siede a capo tavola, mentre Everi e Sequoia sono accomodati ai due lati. Vern è invece appoggiato alla parete opposta a quella da cui sbircia Anna.<br />
Il principe si è tolto i guanti d'arme e gli spallacci, ma indossa ancora la borgognotta decorata. «Dunque voi mi avete domandato di essere lesto a raccontare, e questa che vi ho detto è la mia storia», conclude Riquet. «Ora sono io che vi chiedo, nello specifico a lady Kendal: volete aiutarmi, e al contempo aiutare voi stessi?»<br />
Sequoia incrocia le possenti braccia al petto, nervoso. «Mi faccia capire: Perrault le ha donato una bruttezza senza pari, tale da far perdere il senno a chi ha la sfortuna di guardarla senza maschera. Se però troverà una donna dallo stomaco abbastanza forte da non farsi venire un ictus mentre la osserva faccia a faccia, lei potrà renderla... cosa? Più intelligente?»<br />
«Sunto rozzo, brutale e impreciso», commenta il principe a denti stretti. «La mia natura è tale che se una donna riuscirà a guardarmi senza ripugnarsi e impazzire, la mia deformità verrà curata. In cambio io trasmetterò alla dama misericordiosa tutta la mia conoscenza di colui che mi creò, ossia il crudele Perrault.»<br />
«Una sorta di legamento d'amore molto più complesso e vincolato a un unico scambio d'emozioni», intuisce Everi.<br />
Sì, pensa Anna, che di magia comprende alcune cose, grazie alle conoscenze tramandatele dalla sua povera madre. <i>È così!</i><br />
«In un certo senso», conferma infatti Riquet. «Proprio per questo ritengo che lei sia la donna giusta: lei capisce, lei può farcela. Non come le poverette che Perrault mi buttava in dono, sapendo che non avrebbero retto la prova.»<br />
<i>E la loro disperazione alimentava il lento rituale del malvagio stregone e della sua padrona, intuisce la ragazza-fantasma. L'abominio non ha fine.</i><br />
Inconsapevolmente Riquet conferma i pensieri di Anna. «Quando mi rifiutai di continuare il gioco di Perrault, lui cancellò quasi tutti gli ingressi a questo mio piccolo mondo. Ma io non ho mai smesso di sperare che un giorno una pia donna arrivasse a salvarmi.»<br />
«E perché mai Perrault l'avrebbe creata trasferendole parte del suo sapere?», interloquisce Vern, che ad Anna appare sempre più tirato in viso.<br />
«Lo stregone mi ha dato la vita iniettando il suo stesso seme nel ventre di una cavalla. Parte di ciò che era in lui è stato trasmesso in me.»<br />
«Dio, che schifo», risponde il ladro, senza riuscire a trattenersi.<br />
«Sei crudele, ometto.» Riquet sembra sul punto di perdere la pazienza. Per fortuna Everi interviene.<br />
«Mi dica, principe: cosa potremmo guadagnarci da questa condivisione?»<br />
«Mia lady, lei guarda all'aspetto pratico del nostro patto, questo è saggio.»<br />
«Non c'è ancora un patto», precisa Sequoia.<br />
Riquet lo ignora. «Vi trasmetterò tutto ciò che so a proposito della magia di Perrault. Tanto vi basterà ad affrontarlo ad armi pari. Non avrete più bisogno di affrontare i percorsi. Sarete pronti a combatterlo.» <br />
«Inoltre la sua rinnovata speranza, principe, inquinerà ulteriormente il rituale dello stregone e della sua padrona», aggiunge Everi, che sta valutando la proposta dell'homunculus.<br />
«Esatto!»<br />
«Aspetta un momento. Non ti fiderai davvero di quest'uomo, vero?» Sequoia si agita, pronto a combattere.<br />
«Calmati», lo quieta Everi. «Stiamo solo parlando.» Quindi torna a rivolgersi al padrone di casa. «Devo pensarci su.»<br />
«Mi pare giusto.» Il gobbo Riquet sembra sorridere, anche del suo viso trapelano solo pochi dettagli. «Vi concedo venti minuti. Del resto siete voi ad aver fretta, dico bene?»<br />
Anna giudica di aver sentito abbastanza. Si ritrae e smette di spiare.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW8eyMz6qsmPl__ufUEywmadiRL0HSefWaMTxO49B19QXQkozSABXiUV7zcbZOjqsWHY75g-FZd26IxoXD1DK7gXshhsYzouawwIqkVupeUSmyhPNIHrKX6u13Ft14CEEmgIGIk3j8nHE/s1600/Alchemy_Lab.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW8eyMz6qsmPl__ufUEywmadiRL0HSefWaMTxO49B19QXQkozSABXiUV7zcbZOjqsWHY75g-FZd26IxoXD1DK7gXshhsYzouawwIqkVupeUSmyhPNIHrKX6u13Ft14CEEmgIGIk3j8nHE/s320/Alchemy_Lab.jpg" width="270" /></a></div>
<br />
<br />
La ragazza è turbata e confusa. Non sa cosa pensare. Per indole non si fida delle creature di Perrault. La storia di Riquet potrebbe essere soltanto una complicata trappola di quelle che piacciono allo stregone. <i>O forse no?</i><br />
Schizza via, ricordando ciò che le ha chiesto Vern. Deve scoprire se la reggia nasconde qualche segreto, qualche indizio rivelatore. Approfittando della sua natura incorporea, Anna attraversa pareti e mobili, muovendosi a una velocità superiore a quella umana. Il primo piano non nasconde sorprese, se non una mezza dozzina di golem vegetali, tra cui altri tre armigeri, e gli altri vestiti da inservienti. Nessuno creatura la vede passare.<br />
Scivola nel pavimento per cercare le cantine del palazzo. Le trova un po' a fatica, dopo essere filtrata attraverso qualche metro di spessa pietra. È un'esperienza che si rivela assai poco piacevole. Scopre infine il laboratorio magico di Riquet, una vasta stanza segreta dal soffitto arcuato. Dei globi luminosi appesi alle pareti la illuminano a malapena. Forse al loro interno vi sono intrappolati degli hinkypunk, i piccoli folletti della luce che Anna ha visto alcune volte nel suo mondo natio. <br />
Strumenti alchemici, alambicchi e libri di incantesimi, di sortilegi e d'astrologia affollano il nucleo centrale del laboratorio. In un angolo della stanza sono accatastate delle pile di legna, di frutta, di verdura, e anche alcuni secchi pieni di foglie e di fascine d'erba. <br />
Appoggiate alla parete lì accanto si vedono due golem vegetali costruiti per metà, più un terzo totalmente integro, ma ancora inanimato.<br />
Anna vorrebbe tanto poter aprire quei libri, annusare le essenze chiuse nei barattoli, nelle fiale e nelle boccette, ma l'assenza di un corpo fisico le impedisce di farlo. È una sensazione frustrante. I suoi pensieri vengono distratti da un gemito animale. Viene dal secondo troncone del laboratorio, un'alcova oscura che non ha ancora esplorato.<br />
La ragazza-fantasma fluttua in quella direzione. Entra in una stanza semicircolare, in nuda pietra, in cui sono allineate delle gabbie simili a quelle usate per rinchiudere le belve pericolose. Solo che in quelle gabbie non sono custodite delle fiere, bensì otto donne seminude, dall'aspetto selvatico e folle. Sono magre, scapigliate, sporche, coi corpi coperti di graffi e lividi. Alcune di loro indossano i brandelli degli strani abiti del mondo da cui vengono anche Everi, Vern e Sequoia.<br />
Appena si accorgono di Anna, le selvagge si lanciano contro le sbarre, grugnendo e gemendo. Sono completamente fuori di senno, oramai simili a bestie. La ragazza capisce: è stato il principe Riquet a ridurle così, mostrandosi a loro senza maschere né veli.<br />
Perché per Everi dovrebbe andare diversamente?<br />
Anna sente l'urgenza di dover far qualcosa. Torna in laboratorio, colta da un'idea. Il golem inanimato è un ricettacolo, pronto a ricevere una scintilla di vita. Senza rifletterci troppo si infila nella bocca del costrutto, ricavata da un intreccio di rametti e da un melograno.<br />
Possedere un corpo è una cosa che sa di poter fare, ma non ha mai avuto modo di provarci. Immediatamente sente il legno fondersi con l'ectoplasma. La sensazione è strana, innaturale. Le viene la tentazione di uscire, di staccare il contatto. Decide di resistere.<br />
Dopo qualche istante si accorge di aver mosso il braccio destro del golem. Prova a fare qualche passo. Ci riesce.<br />
È pronta ad agire.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
- - -</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h4 style="text-align: justify;">
LA SCELTA</h4>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<ul>
<li style="text-align: justify;">Volete che Everi si sottoponga alla prova richiesta dal principe Riquet, prima che Anna riesca a intervenire?</li>
</ul>
<ul style="text-align: justify;">
<li>Preferite che Anna intervenga con la forza, sfruttando il golem che ha preso in prestito?</li>
</ul>
<ul>
<li style="text-align: justify;">Oppure credete che tocchi a Sequoia intervenire per rifiutare la proposta di Riquet?</li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
- - -</div>
<a href="http://www.tumblr.com/share" style="background: url('http://platform.tumblr.com/v1/share_3.png') top left no-repeat transparent; display: inline-block; height: 20px; overflow: hidden; text-indent: -9999px; width: 129px;" title="Share on Tumblr">Share on Tumblr</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" /></a></div>
Scarica la <a href="http://ubuntuone.com/6QLYxOZHZq2TekeBX3iB9m">versione ePub</a>.
<br />
<br />
<br />
<br />
<i>NB</i>.: Le prime due immagini utilizzate per questo capitolo sono di proprietà di <a href="http://www.danhillier.com/">Dan Hillier</a>.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-3877330578799034754.post-72142763850893328992013-04-18T15:00:00.000+02:002013-04-18T15:00:16.147+02:00Capitolo Nove<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijKc3shO7UjnT_6I1R2_wVcDtwcnNm3o-P4l-XUc6NwwVzPUEl1c0XgWwmvf2ha3HNQSxzygLQCWHvD6a7RcSRFCUE5nJVHFaDObZqOVBg0z_VQNDB0fZ1uHKsZZyNicI67NkQ5G2myk0/s1600/Tomato+Moth+9.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijKc3shO7UjnT_6I1R2_wVcDtwcnNm3o-P4l-XUc6NwwVzPUEl1c0XgWwmvf2ha3HNQSxzygLQCWHvD6a7RcSRFCUE5nJVHFaDObZqOVBg0z_VQNDB0fZ1uHKsZZyNicI67NkQ5G2myk0/s320/Tomato+Moth+9.jpg" width="216" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Vern si tocca la spalla, cercando di nascondere una smorfia che non è di dolore, bensì di disappunto. La ferita non sanguina più né gli fa male. Dubita che sia solo grazie all'effetto del cicatrene e del bendaggio, quindi sa di doversi preoccupare. Sa anche che non deve mostrarsi troppo nervoso, perché i suoi compagni potrebbero decidere di lasciarlo indietro. «Perché dobbiamo infilarci proprio in quella botola?», chiede a Everi, che sta osservando l'incisione sulla medesima.</div>
<div style="text-align: justify;">
La Kendal allarga le braccia: «Lascia che ti spieghi. La magia che ha creato questi luoghi, voglio dire, i percorsi di Mamma Oca, è paragonabile a un complesso software che disegna mondi di realtà virtuale.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Non vorrai dirmi che siamo in una specie di Second Life», commenta il ladro, perplesso.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Non proprio. I percorsi sono concreti. Solo il principio che ne regola la formazione è simile al linguaggio informatico.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Il che ci dà la conferma che Perrault è una carogna piena di risorse», sottolinea Sequoia, sputando a terra.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Già», concorda Everi.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Torniamo alla botola», insiste Vern. «Perché scegliere una deviazione di cui non conosciamo nulla? Non ti bastano i casini che già dobbiamo affrontare?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Perché, se per un momento immagini tutte queste tasche dimensionali come lo scenario di un programma informatico...»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Qua sotto potrebbe esserci un bug di sistema», intuisce finalmente il ladro. «O un livello segreto.» Alza gli occhi su Anna, che se ne sta in un angolo, a fluttuare a pochi centimetri da terra. «Tu non ne sai nulla?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Nel mio mondo i percorsi magici di Perrault erano assai numerosi. So per sentito dire che a volte ne distruggeva qualcuno, forse soltanto perché gli veniva a noia. O magari perché smetteva di funzionare secondo il suo volere.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Jones sbuffa e flette i muscoli. «Basta chiacchierare. Muoviamoci. Una strada vale l'altra, a questo punto. Se abbiamo la possibilità di rovinare la festa al francese, beh, vale la pena sfruttarla.» Detto ciò afferra il moncone di una picca rugginosa, recuperata tra le rovine, e la usa per far leva sulla botola. Non senza una certa fatica riesce a rovesciarla di lato. I quattro si trovano a fissare un buco oscuro da cui si sollevano fili di nebbia biancastra.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sequoia mugugna. «Non c'è che dire: gli ingressi ai percorsi sono sempre invitanti.» Quindi lancia una rapida occhiata ai compagni e s'infila nel buco con un gesto atletico, scomparendo nelle tenebre.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Vern è l'ultimo a passare, dopo Anna, che si è limitata a fluttuare attraverso l'oscurità. Il ladro si cala nella botola senza provare alcun dolore, nemmeno nel momento in cui mette in movimento la spalla ferita per calarsi di sotto. Si aspetta di cadere malamente, invece i suoi piedi toccano terra dopo un saltello di poco più di un metro.</div>
<div style="text-align: justify;">
Si accorge di essere atterrato, non capisce bene da dove, sul pavimento in marmo di un colonnato a pianta quadrata, un edificio aperto ai lati, che dà su un parco ombroso, ben più ordinato e geometrico rispetto al bosco della Bella Addormentata.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sequoia, Everi e Anna sono lì accanto e si guardano attorno. Vern invece osserva verso l'alto, notando soltanto il tetto in pietra grigia della struttura, forse un tempietto. Non c'è nessuna traccia della botola, niente di niente. Maledice tra sé e sé la lamia, non soltanto per la ferita che gli ha inflitto: nella colluttazione con la creatura ha anche perso gli occhialini incantati di Perrault, che in quell'occasione gli sarebbero tornati utili.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Dove siamo finiti?», domanda Jones, scendendo per primo i tre gradini dell'edificio.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il ladro si rivolge alla Bonacieux: «Casper, tu riconosci questo posto?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Vorrei che la smettessi di chiamarmi con un nome non mio.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Quello che vuoi, ma tu rispondi alla domanda.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«No, non riconosco questo posto.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Vern fa una smorfia e raggiunge Sequoia. Il gigante, vedendolo arrivare, si volta e alza di qualche centimetro la spada. «Non venirmi alle spalle.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Qual è il tuo problema, Conan? Non vedi che non mi è successo nulla?» <i>Non ancora</i>, aggiunge tra sé e sé. Ma il formicolio che sente lungo tutto il braccio sinistro, partendo dal morso sulla spalla, gli fa temere il peggio.</div>
<div style="text-align: justify;">
«È un tempio astrologico», dice Everi, interrompendo il battibecco. La maga è scesa a sua volta e sta osservando i bassorilievi esterni, che rappresentano personificazioni di costellazioni, simboli zodiacali e altri simboli misteriosi. </div>
<div style="text-align: justify;">
Vern fa per ribadire quando un rumore lo zittisce. «Avete sentito?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Cosa?», gli chiede Sequoia, preoccupato.</div>
<div style="text-align: justify;">
Poi tutti se ne rendono conto: ci sono dei cavalli che si stanno avvicinando dal viale che porta dritto al tempio, uno sterrato ben curato, che passa attraverso una lunga fila di olmi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Jones impreca, poi si rivolge alla Kendal. «Tu come sei messa? Riesci a reggere un altro combattimento?»</div>
<div style="text-align: justify;">
Everi annuisce. «Sono stanca e ho la testa che mi scoppia, ma non ti lascerò solo.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Che piccioncini», ironizza Vern. «Nessuno però pensa a me, cazzo. Ho perso il mio coltello, sono disarmato.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Senza dire nulla Jones estrae un pugnale dalla tasca laterale del bergen e lo porge al ladro. È una specie di stocco dalla lama dritta e appuntita, senza particolari fronzoli estetici. A Vern ricorda qualcosa che ha visto al cinema, anni prima di venire a conoscenza del Mondo Nascosto, salvo poi scoprire che armi come quelle a volte hanno una corrispondenza nel reale. O almeno così dicono alcuni testi in possesso al suo ex maestro. «È un pugnale di Megiddo?», domanda a Sequoia.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Ottimo contro i demoni di qualunque tipo. Andrà benone anche per i mostri di Perrault.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«E tu come fai ad averne uno?»</div>
<div style="text-align: justify;">
Jones gli fa cenno di tacere. Dei cavalieri stanno sbucando nella radura dove si trova il tempio.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6P84Xr1yTB_-Qv-3F94BqkYjNYJukkRE7xSkPF_5vK7CdTMWlUsjDPHLXnTkEIRJNZ3HVoDKsh2AqZIQnoiNO9QEkoc1YjBaT4fLYkq3m4Y238RHl5YGnIKdB7CmNfMaT8CsiZ59h6X0/s1600/Tomato+Moth+9+Golem+di+Legno.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6P84Xr1yTB_-Qv-3F94BqkYjNYJukkRE7xSkPF_5vK7CdTMWlUsjDPHLXnTkEIRJNZ3HVoDKsh2AqZIQnoiNO9QEkoc1YjBaT4fLYkq3m4Y238RHl5YGnIKdB7CmNfMaT8CsiZ59h6X0/s1600/Tomato+Moth+9+Golem+di+Legno.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Sono in cinque. Montano destrieri scolpiti in legno, ma animati. Si notano i meccanismi che muovono le articolazioni delle zampe, il collo e gli altri muscoli. Portano delle bardature su cui è dipinto un'insegna nobiliare che rappresenta un grifone nero in campo giallo.</div>
<div style="text-align: justify;">
I cavalieri non sono meno stravaganti. Indossano delle armature a tre quarti, prive di schinieri e dotate di elmi borgognotta decorati sui guanciali con disegni di ali spiegate. Quattro di loro sono armati con archibugi, sciabole da cavalleria e lance da caccia dalla lama a foglia. Il fatto è, come nota Vern, che non sono umani. Sono creature vegetali, fatte di radici e rami intrecciate, con fili d'erba e foglie al posto dei capelli e bacche violacee come occhi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Soltanto il quinto cavaliere si distingue. Innanzitutto perché la sua armatura è ancora più elaborata e arricchita da un mantello di raso color ocra. Inoltre è umano, anche se le fattezze che si scorgono dietro il metallo sono orrende. L'uomo ha un occhio molto più grosso dell'altro, il mento prominente, la fronte alta e piatta e un unico ciuffo di capelli neri che sbuca dall'elmo. Come se non bastasse è evidentemente gobbo. </div>
<div style="text-align: justify;">
I cinque si fermano a una dozzina di metri dal tempietto. Il loro capo sciorina qualcosa, una domanda, in uno spagnolo talmente strano che Vern non comprende una sola parola. </div>
<div style="text-align: justify;">
«Parlate l'inglese?», risponde Everi, sulle difensive.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Certo che sì», conferma l'uomo, con un accento impeccabile. «Il vostro arrivo era suggerito dalle mie previsioni astrologiche, ma ciò non di meno mi ha stupito. Da tempo nel mio regno non giungono degli estranei. Tra l'altro vedo che con voi viaggia anche una creatura fatta di sol spirito.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Vern è stupito. Si aspettava un approccio assai più ostile da parte dei cavalieri. Lascia che sia la Kendal a occuparsi di quel primo contatto. Everi stessa sembra perplessa, ma non arretra d'un passo. «Con chi ho l'onore di parlare?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Sono il principe Riquet e questo è il mio dominio. Esso appartiene al mondo alchemico creato dal subdolo messer Perrault. I miei cavalieri, come potete vedere, sono golem lignei. Io stesso sono stato coltivato dal diabolico stregone. Mia è infatti la natura di homunculus.»</div>
<div style="text-align: justify;">
La rivelazione del principe coglie del tutto impreparati i tre avventurieri e Anna. Everi si chiarisce la voce, alla ricerca di una risposta adeguata. Per prima cosa presenta il gruppo, per ricambiare la cortesia, poi azzarda un interrogativo: «Altezza, dalle sue parole lei pare essersi liberato dal giogo maligno di Perrault. Forse non è nemmeno più al suo servizio. Quel che dico è corretto?»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Lo è.» Non c'è esitazione nella voce del gobbo.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Ci avete trovati alla svelta», interloquisce Sequoia, stanco di quei salamelecchi.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Solo fortuna. Eravamo a caccia.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«A caccia in un reame posticcio, abitato da creature artificiali?», ironizza Vern.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Da quanto ho preso il possesso di questo dominio, ho fatto quanto in mio potere per animarlo di vera fauna. Per quanto mi è concesso dalla magia studiata sugli antichi tomi incautamente lasciati qui da Perrault, ho potuto ricreare della semplice vita animale.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Quindi è anche lei un alchimista», afferma Everi.</div>
<div style="text-align: justify;">
«E anche qualcosa in più», conferma il gobbo. «Ma non abbastanza per fuggire dalla prigione per occupare la quale sono stato messo al mondo.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Per qualche istante nessuno parla. I cavalieri si limitano a fissare i nuovi arrivati coi loro piccoli occhi neri. Alla fine è Anna a rompere l'imbarazzo. «Principe Riquet, io stessa sono stata schiava dello stregone che ha costruito i percorsi. Ordunque, visto che anche lei si è ribellato all'oscuro volere di messer Perrault, può forse aiutarci a sconfiggerlo definitivamente?»</div>
<div style="text-align: justify;">
Negli occhi asimmetrici del gobbo fa capolino uno sguardo intenso. «Lo spero. Vogliate seguirmi a palazzo. Parleremo in modo più civile di tutto questo.»</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Di tacito accordo, troppo stanchi per sfidare Riquet e i suoi pretoriani, i quattro seguono i cavalieri attraverso l'elegante parco di quella che pare essere una reggia. </div>
<div style="text-align: justify;">
Il principe galoppa in testa, seguito dai golem, senza più parlare. Vern è preoccupato per quell'ennesima deviazione di percorso. Sente che nel suo corpo si sta diffondendo un calore innaturale, che pulsa appena sotto la pelle. È qualcosa che lo fa sentire al contempo più in forma, ma anche terribilmente <i>assetato</i>. Il che conferma i suoi sospetti più cupi. Sa che un mago sufficientemente potente potrebbe curare gli effetti del morso della lamia. Il fatto che Riquet si sia definito alchimista gli dà l'unica, piccola consolazione del trovarsi lì, a passeggiare in quella tasca dimensionale sconosciuta.</div>
<div style="text-align: justify;">
«Tutta questa faccenda mi ricorda qualcosa», sussurra Everi mentre camminano. «Una fiaba minore, di quelle non ancora recuperate dalla Disney, ma che non riesco a focalizzare.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Consulta Wikipedia», la schernisce Vern, guadagnandosi un'occhiataccia da parte della Kendal.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sequoia si rivolge ad Anna: «A te questo gobbo aborto di natura non fa proprio venire in mente nulla?»</div>
<div style="text-align: justify;">
Il fantasma scuote il capo. «Le creature di Perrault nel mio mondo erano oramai tanto numerose che una semplice damigella come me non poteva conoscerle tutte. L'insegna di codesti cavalieri mi rammenta quella di alcuni casati minori degli Asburgo di Spagna, il che potrebbe confermare la volontà dello stregone di dileggiare i vecchi nemici del Re Sole.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Un'informazione che ci aiuta poco», grugnisce Jones.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quindi tutti si azzittiscono perché dopo una svolta a gomito del viale si vede finalmente la loro meta.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOJa9bPC42bhKOyIoz_t4PjwB0_6xL44fDAj353cdDR3Fxl4X9qUn_EEW_7kl6S9XAXWr4hxwyvNlwYfstz95FCMqGaJLoKduYEiKku_GqaCDnLTZWyFh36mT_-efO-s0LxuBe7kzkjbY/s1600/Tomato+Moth+9+Statua+di+Artemide.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOJa9bPC42bhKOyIoz_t4PjwB0_6xL44fDAj353cdDR3Fxl4X9qUn_EEW_7kl6S9XAXWr4hxwyvNlwYfstz95FCMqGaJLoKduYEiKku_GqaCDnLTZWyFh36mT_-efO-s0LxuBe7kzkjbY/s320/Tomato+Moth+9+Statua+di+Artemide.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La reggia di Riquet è in stile barocco, a pianta rettangolare, alta tre piani, ricca di finestre che si affacciano su un giardino all'inglese. Nell'ampio spiazzo davanti all'ingresso, lastricato con piastre di granito, è posta una maestosa fontana al cui centro svetta la statua della Dea Artemide, scolpita a cavallo di un cervo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un paio di giardinieri stanno potando le siepi perimetrali. Anch'essi sono golem di legno e radici. Nel prato gironzolano pacifici alcuni pavoni, almeno questi reali, che voltano le teste per osservare il corteo che si avvicina.</div>
<div style="text-align: justify;">
Riquet ferma i suoi e fa cenno loro di andarsene. I cavalieri deviano verso destra, in direzione di un'ala che pare ospitare le scuderie di palazzo. Il gobbo si rivolge ai suoi ospiti, soffermandosi qualche attimo in più a osservare Everi. «Vogliate accettare la mia ospitalità. Farò preparare un pranzo in vostro onore.»</div>
<div style="text-align: justify;">
«Altezza», replica la Kendal, cercando di nascondere la tensione. «Purtroppo la nostra missione richiede una certa urgenza. Non si offenda ma non possiamo fermarci a lungo. La prego di spiegarci come e se può aiutarci a sconfiggere Charles Perrault, oppure di indicarci come tornare nei percorsi di Mamma Oca.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Per un momento Riquet sembra irritarsi, tanto da muoversi a disagio sulla sella. Quando però parla mostra la consueta educazione. «Capisco benissimo. Allora affretterò i tempi. Entrate a palazzo e discutiamo il da farsi.»</div>
<div style="text-align: justify;">
Vern osserva i compagni. Sequoia è nervoso, ma a quanto pare ha deciso di lasciare a Everi ogni decisione. Anna, dal canto suo, si è fatta taciturna e pare quasi svanire alla luce del sole che splende sulla reggia. Il ladro si chiede quanto di quel che hanno attorno è vero e quanto è illusorio. In lontananza, oltre il giardino, il paesaggio campestre dà l'idea di essere dipinto. Si riscuote subito da quei pensieri oziosi. Senza farsi vedere si massaggia il braccio indolenzito e valuta come agire, certo che i suoi compagni stanno facendo la stessa cosa.</div>
<div style="text-align: justify;">
- - -</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h4>
LA SCELTA</h4>
<br />
<ul>
<li>Volete ascoltare la proposta del principe Riquet attraverso il POV di Everi?</li>
</ul>
<ul>
<li style="text-align: justify;">Preferite seguire Vern, che con un semplice stratagemma potrebbe lanciarsi nell'esplorazione solitaria della reggia?</li>
</ul>
<ul>
<li style="text-align: justify;">Oppure pensate che tocchi ad Anna tentare di scoprire da sola i segreti che nasconde il principe Riquet?</li>
</ul>
- - -<br />
<br />
<a href="http://www.tumblr.com/share" style="background: url('http://platform.tumblr.com/v1/share_3.png') top left no-repeat transparent; display: inline-block; height: 20px; overflow: hidden; text-indent: -9999px; width: 129px;" title="Share on Tumblr">Share on Tumblr</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" /></a></div>
Scarica la <a href="http://ubuntuone.com/5hFteA8lsTtOyoTadwCOBz">versione ePub</a>. Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-3877330578799034754.post-2986487928804556672013-04-11T15:00:00.000+02:002013-04-11T15:12:18.349+02:00Capitolo Otto<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisr9bIGsOi6v5Dy1RaaxAlAmw05e9q2Gzs_FXP6WOeiptiLIc9jgE5YLI9Tl3gDIyewUErWMr3Fgw47lqEchMhHa5Y9N-79qVwQ3BNUq9uaMp_qk2Sjsc9muikgQkaQGVZC4MLSxpISAI/s1600/Tomato+Moth+8.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisr9bIGsOi6v5Dy1RaaxAlAmw05e9q2Gzs_FXP6WOeiptiLIc9jgE5YLI9Tl3gDIyewUErWMr3Fgw47lqEchMhHa5Y9N-79qVwQ3BNUq9uaMp_qk2Sjsc9muikgQkaQGVZC4MLSxpISAI/s320/Tomato+Moth+8.jpg" width="195" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sequoia vede le creature sbucare dagli alberi. Sono molto veloci, tanto che sbarrano la strada a lui e a Everi, impedendo a entrambi di raggiungere Vern, già impegnato in un letale corpo a corpo col mostro del baldacchino.<br />
Gli esseri vomitati dalla foresta sono ibridi tra donne e rapaci. Hanno corpi deformi, coperti da macchie di piume, con grossi seni avvizziti. Le loro teste sono simili a quelle di gufi e di allocchi, tranne che per gli occhi e per i nasi, inconfondibilmente umani. Le ali che sbucano dalle loro schiene non sono in grado di farle volare, ma le megere le mulinano comunque, quasi come se fossero delle eliche. Artigli affilati grattano il terriccio mentre le bestie scattano contro i due avventurieri, emettendo versi striduli.<br />
«Siamo fregati», sospira Everi, agitando la mano destra, pronta a difendersi con qualche incantesimo.<br />
«Mettiamoci schiena a schiena», la incita Sequoia. Come spesso gli accade, il pericolo imminente gli trasmette un'insolita lucidità mentale.<br />
La ragazza dimostra buona presenza di spirito e ascolta il consiglio di Jones. Si appoggiano l'uno all'altro, lo spandex della Kendal a contatto col corpetto in kevlar del guerriero. Le prime megere sono a meno di sette metri. Sequoia ne conta un totale di trenta, divise sui due lati dei sentieri, la metà in avanguardia, le altre poco più dietro. Sono quasi certamente arpie, di qualche sottospecie che non conosce. Ha già affrontato mostri del genere in una missione nei Campi Flegrei, ma era con un plotone dell'<i>Ordo</i> <i>Draconis</i>, e le arpie erano più piccole.<br />
«Conosci magie di controllo degli spiriti elementali, giusto?», dice alla ragazza, senza voltarsi.<br />
«Qualcosa del genere.» La voce di Everi trema.<br />
«Allora tira fuori il meglio che sai fare, perché qui rischiamo grosso.»<br />
«Vern...»<br />
Jones scuote la testa. «Al momento non possiamo aiutarlo. Vediamo di sopravvivere, poi ci penseremo.»<br />
Non ha tempo di aspettare ulteriori conferme da parte della ragazza: le prime arpie attaccano, due per lato. Sequoia rotea la spada e trancia di netto il braccio destro del mostro che lo carica da sinistra, quindi devia la traiettoria della lama e infilza l'altra creatura, passandola da parte a parte. L'arpia cade a terra strillando d'agonia, mentre quella mutilata tenta comunque di graffiarlo col braccio integro. I suoi artigli grattano il corpetto in kevlar, poi Jones la colpisce all'addome con una ginocchiata, piegandola in due. Approfitta infine del vantaggio per trapassarle la nuca con un affondo preciso.<br />
Il gigante non ha però nemmeno il tempo di respirare: altre due arpie gli sono quasi addosso. Mentre si prepara a difendersi sente un risucchio d'aria alle sue spalle. Con la coda dell'occhio vede che tre dei mostri che stanno attaccando Everi vengono sollevati in aria da un vento impetuoso che pare sorgere da terra. La Kendal agita le dita come se stesse tirando i fili di una marionetta e sussurra parole di comando. Con un gesto brusco spedisce le megere in altro, scaraventandole contro i rami più alti degli alberi secolari.<br />
«Brava ragazza», sussurra Sequoia, quindi vibra un fendente alla creatura dalla testa di civetta che gli sta balzando addosso, spaccandogli il volto in due.<br />
«Non resisterò a lungo», replica Everi con voce affannata.<br />
Il soldato para l'artigliata dell'ennesima arpia e la colpisce allo sterno con un calcio, facendola ruzzolare nella macchia di verde ai margini del sentiero. «Puoi aprirci la strada verso il baldacchino?», domanda alla ragazza.<br />
Il percorso davanti a loro è oramai occupato dalle megere strillanti. Crearsi un varco a fendenti è impossibile.<br />
Everi alza una mano al cielo e un'altra arpia viene investita da una potente folata di vento che la sfracella contro un tronco. La maga prende fiato. «Forse posso farlo, ma esaurirò le mie forze. La magia di comando è estenuante.»<br />
Jones non ci pensa su. «Vai.»<br />
La Kendal alza la voce. Le parole del suo incantesimo ora vibrano potenti. Un mulinello d'aria circonda i due avventurieri; nel giro di un paio di secondi diventa un piccolo tornado. La potenza della mini-tromba d'aria raccoglie rami secchi, sassi e foglie d'edera, ma soprattutto impedisce alle arpie di tornare all'attacco.<br />
Sequoia è impressionato. Sa come funziona la magia di comando: rielabora il tessuto della realtà attraverso parole di potere. È un po' come riscrivere un codice informatico. Ciò che sta facendo Everi non è affatto di poco conto. «Puoi muovere il tornado con noi?», le urla, per farsi sentire al di sopra del sibilo assordante del vento.<br />
La ragazza è pallida e sudata. «Solo per un minuto, al massimo un minuto e mezzo.»<br />
«Portaci vicino al baldacchino.»<br />
La Kendal esegue. La tromba d'aria inizia a spostarsi lungo il sentiero, obbligando le arpie a scansarsi. I due tengono il passo, pronti a tutto. Sequoia sa che nel momento in cui Everi non riuscirà più a mantenere l'incantesimo, loro due saranno spacciati. Cerca di non pensarci. Con una lentezza esasperante arrivano finalmente nel punto in cui si concentrano le rovine dell'edificio adagiato sul letto di rampicanti.<br />
La ragazza inizia a vacillare. Non interrompe la sua cantilena, ma socchiude gli occhi e procede come in sonnambula. «Cerchiamo di raggiungere Vern», grida Jones, cercando di tenerla cosciente. «Queste megere pennute ci hanno attaccato nel momento in cui la bella addormentata gli è saltata addosso. Se riuscissi ad ammazzarla...»<br />
Il suo buon proposito viene disilluso due secondi dopo, quando Everi crolla in ginocchio, esausta. Il tornado, che nel mentre ha raccolto altre pietre e detriti, va esaurendosi quasi immediatamente, provocando una pioggia di macerie e foglie in tutta la radura.<br />
Le arpie sono ancora lì, pronte ad approfittare di un'occasione del genere. Sequoia guarda alla sua destra. Il baldacchino è a dieci metri dalla loro posizione, ma non c'è traccia di Vern, né della creatura che l'ha attaccato. Potrebbe essere sprofondato nella massa di rampicanti e rovine situata attorno al sentiero, ma non ha modo di verificare quel sospetto.<br />
Il soldato stringe l'elsa della spada. «E va bene, troie mefitiche. Vediamo quante di voi riuscirò ad affettare prima di diventare il vostro pranzo.»</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaC2kdcNlEMdDW8ajWaH6gPMMp2RyWM58iJ385QvgDA_2xFW025rYFAeFR4SWLojdswREL4v4PR6lweZ45ttC09OIdHngH-Oja63ilxd__bNZVwN7EzCRBOln9HFG20ab5gbcbetqQJRA/s1600/harpies.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaC2kdcNlEMdDW8ajWaH6gPMMp2RyWM58iJ385QvgDA_2xFW025rYFAeFR4SWLojdswREL4v4PR6lweZ45ttC09OIdHngH-Oja63ilxd__bNZVwN7EzCRBOln9HFG20ab5gbcbetqQJRA/s320/harpies.jpg" width="172" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Sequoia si mette davanti a Everi, che non riesce ad alzarsi né a reagire. Per quanto gli è possibile farlo, la difenderà. <br />
Questa volta le arpie attaccano da tutti i lati, prendendo coraggio dalla prospettiva di una facile vittoria. <br />
Jones impugna anche il coltello da combattimento, nella sinistra, e inizia una furiosa danza di morte. Affonda e vibra fendenti, ruotando a 360 gradi, tagliando carni, mutilando braccia, sventrando e spiccando teste. Ora però le arpie sono impietose e selvagge. Gli artigliano i bicipiti, gli scavano profondi graffi sulla coscia sinistra, strappando la stoffa dei pantaloni e lacerando la carne.<br />
Nel giro di pochi secondi attorno a lui ci sono i cadaveri di sei megere, ma al contempo Sequoia sanguina da diverse ferite e, soprattutto, si sente i muscoli infiammati e stanchi. Accetta l'idea della morte, come ha sempre fatto, ma sa che questa volta il suo fallimento avrà delle conseguenze gravi. Stringe i denti, rabbioso. «Avanti», incita le creature. «Vi infilo la spada nel culo, una alla volta.»<br />
Le arpie stridono e si preparano a un nuovo assalto in massa. L'ultimo, probabilmente.<br />
Un altissimo urlo femminile di dolore le congela sul posto. Le megere si guardano in faccia, spaventate e incredule, quindi si ritirano verso la foresta emettendo dei piagnistei più umani che animaleschi.<br />
Everi si aggrappa alla gamba di Sequoia e si rialza barcollando. «Cosa...»<br />
In quel momento Anna Bonacieux fa la sua comparsa, emergendo da dietro la collinetta di rampicanti e macerie. «Venite da questa parte», sollecita.<br />
Il soldato aiuta la Kendal a camminare, cercando di ignorare il bruciore delle ferite. Seguono la ragazza fantasma. Anna li conduce dietro il baldacchino deserto, in un punto in cui lo spesso mantello di edera è sprofondato a causa del peso di due corpi. Vern Achilles sta emergendo da quella verzura, districandosi da sotto il cadavere di una donna-serpente vestita in un ricco broccato rinascimentale. Sequoia riconosce una lamia, una pericolosa creatura del mondo nascosto, a metà tra il demone e il vampiro. Non ne ha mai combattuta una, ma la loro pericolosità è risaputa.<br />
«Aiutatelo», supplica Anna.<br />
Jones scosta il mostro con un calcio, girandolo supino. La donna, di bell'aspetto nonostante la pelle scagliosa e l'appendice serpentina che sostituisce le gambe, ha il serramanico di Vern piantato nel petto. È morta.<br />
Il ladro apre gli occhi. È ricoperto di minuscoli, diffusi tagli e graffi, e ha una grande macchia di sangue sulla spalla sinistra, tale da impregnargli la felpa quasi fino alla vita. «Oh cazzo», mugugna, afferrando la mano tesa di Sequoia per rimettersi in piedi. «Alla fine non c'era nessuna fata Carabina.»<br />
«Carabosse», lo corregge Anna, in automatico.<br />
Vern fa una smorfia. «Grazie della precisazione, Casper.»<br />
«Come hai fatto ad ammazzare una lamia?», gli chiede Sequoia, cercando di valutare le condizioni dell'amico.<br />
«Il coltello di Dillinger è fatato, riesce a ferire creature soprannaturali. Gliel'ho piantato nel cuore.»<br />
«Complimenti. Non è facile vincere un corpo a corpo con queste...» Jones non finisce la frase perché intuisce la verità. Con un gesto brusco scosta il colletto della felpa di Vern. La ferita alla spalla ha l'inconfondibile forma di un morso.<br />
«L'ho distratta offrendole il pranzo», ammette il ladro. «Quando pensava di avermi soggiogato ha allentato la presa, e io l'ho pugnalata.»<br />
«Il morso è infetto», interloquisce Everi, ora un po' più sveglia. «Non ne conosco gli effetti precisi, ma ricordo che in qualche modo corromperà il tuo sangue.»<br />
Vern impallidisce. «La tua magia può curarmi?»<br />
«No.»<br />
Sequoia soppesa la spada. È una buona lama. Il lupo stilizzato inciso su un lato e la scritta <i>me fecit solingen</i> la identificano come un'arma fabbricata da qualche mastro fabbro di Solingen. «Potresti diventare un problema», dice, guardando il ladro negli occhi. «Un <i>nostro </i>problema.»<br />
«Ehi, frena. Non mi trasformerò in uno zombie o in un vampiro sul più bello, per morderti il culo.»<br />
«E tu che ne sai?»<br />
«Quindi vorresti decapitarmi per toglierti il pensiero?»<br />
Everi e Anna si mettono tra i due uomini. La Kendal alza la voce. «Nessuno farà nulla di improvvisato. Staremo solo molto attenti agli... sviluppi.»<br />
Sequoia valuta le parole della ragazza. Nell'<i>Ordo</i> gli hanno insegnato a essere deciso e spietato coi commilitoni infettati da qualche creatura demoniaca. Questa volta però vuole essere un po' più flessibile. «Ok, per ora non pensiamoci. Piuttosto: abbiamo fatto tutto questo macello per aiutare chi?»<br />
Anna indica i rampicanti. «Gli spiriti dei giovani che sono stati sacrificati alla lamia stanno finalmente abbandonando le loro ossa consunte. Ma anche Anna Maria Luisa de Medici ha trovato la pace.»<br />
«Chi?», replica Sequoia, perplesso.<br />
«La fottuta lamia», risponde Vern. «A quanto pare era una nobildonna presa in ostaggio da Perrault nel suo mondo d'origine, prima di svernare qui da noi.»<br />
«Il malefico l'ha senz'altro trasformata in una lamia grazie alle formule del suo libro magico», conclude la Bonacieux. «Ora noi l'abbiamo liberata.»<br />
«Tu la vedi?», domanda Everi.<br />
«Sì. A breve lascerà i percorsi di Mamma Oca insieme agli altri spiriti.»<br />
Sequoia sospira e si sfiora uno dei graffi sulle braccia. «Spero che questo metta i bastoni tra le ruote al rituale della vecchia bagascia. Ora però cerchiamo un'uscita.»<br />
Vern annuisce. Fa per recuperare il serramanico dal corpo della lamia ma poi ci ripensa e lo lascia lì. Meglio non rischiare un involontario risveglio.<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrmGfIkBO9JgdGbjI4ZWCxaU7JtxgxBULbHcrV5aEUBAxhRj0WFDXPaddN3SNJNvrVWX6vjBsJr-6qDlXlqu1iRw7f8SQyfrue9WwAlu8BWzARMVVTnaXycBfzOYOe6bEVsinbf8cI__g/s1600/Vern.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="255" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrmGfIkBO9JgdGbjI4ZWCxaU7JtxgxBULbHcrV5aEUBAxhRj0WFDXPaddN3SNJNvrVWX6vjBsJr-6qDlXlqu1iRw7f8SQyfrue9WwAlu8BWzARMVVTnaXycBfzOYOe6bEVsinbf8cI__g/s320/Vern.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<br />
<br />
Per prima cosa i tre utilizzano il kit di pronto soccorso di Sequoia per medicarsi le ferite, abbondando nell'utilizzo di cicatrene e di pomata antibiotica, per combattere le possibili infezioni causate dagli artigli e dalle zanne dei mostri. <br />
Everi pulisce e medica il morso sulla spalla di Vern, che dopo l'abbondante emorragia ha smesso di colpo di sanguinare. Nonostante tutto il ladro sembra abbastanza in forma, anche se la ferita ha un brutto colorito violaceo che si estende anche al resto della spalla.<br />
Visto che le arpie sono tornate nella foresta e lì sono rimaste, il gruppo si dedica all'esplorazione delle rovine. Dopo qualche minuto trovano i resti di una scala, coperta dalla vegetazione, che porta in quelle che dovevano essere le cantine dell'edificio.<br />
L'unico locale sotterraneo che si è salvato dal crollo è una spoglia stanza in muratura, a pianta quadrata, vuota, se si eccettuano tre porte, una per ciascuna parete, tranne ovviamente quella da cui sbuca la scala.<br />
Sulla porta di destra campeggia la xilografia di una scarpetta di cristallo, su quella al centro quella di Barbablù, su quella di sinistra una che rappresenta un'oca col cappello da dama.<br />
«Se vogliamo continuare nella nostra opera pia, sappiamo quale percorso ci manca», ironizza Sequoia, indicando la porta col disegno della scarpetta.<br />
«Ancora un piccolo sforzo», commenta Anna.<br />
«Non vedo l'ora di scoprire l'ennesima perversione di Perrault.» Sospira Everi. La maga pare essersi ripresa, anche se ha scolato quasi un litro di integratore al gusto d'arancia e ha ancora sete.<br />
«E se vi regalassi un bonus?» L'uscita di Vern catalizza tutte le attenzioni su di lui. Il ladro è inginocchiato a terra. Sta spolverando un tratto di pavimento con uno straccio, illuminando il suo lavoro con uno zippo. «Guardate un po' cos'ho trovato.»<br />
Sequoia si china e la vede: c'è una botola segreta, un lastrone di pietra che può essere sollevato facendo leva con qualcosa. Al centro della botola c'è un'incisione che raffigura un uomo magro e gobbo, con un solo ciuffo di capelli che gli spiove sugli occhi. I ricchi vestiti che indossa non diminuiscono in alcun modo la sua bruttezza.<br />
Jones si gratta la testa, perplesso. «E questa, che roba è?»<br />
«Un livello bonus», scherza Vern.<br />
«Una trappola», ipotizza Everi.<br />
«Che si fa?», conclude Anna, che una volta tanto non ha una risposta certa da dare.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
- - -</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h4 style="text-align: justify;">
LA SCELTA (1)</h4>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<ul>
<li>Volete che aprano la porta dei Cenerentola?</li>
</ul>
<ul>
<li>Preferite che risparmino le forze e che abbandonino i percorsi attraverso la porta di Mamma Oca?</li>
</ul>
<ul>
<li>O volete che esplorino la botola misteriosa?</li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h4 style="text-align: justify;">
LA SCELTA (2) Quale POV (punto di vista) desiderate per il prossimo capitolo?</h4>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<ul>
<li>Everi Kendal</li>
</ul>
<ul>
<li>Vern Achilles</li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
- - -</div>
<a href="http://www.tumblr.com/share" style="background: url('http://platform.tumblr.com/v1/share_3.png') top left no-repeat transparent; display: inline-block; height: 20px; overflow: hidden; text-indent: -9999px; width: 129px;" title="Share on Tumblr">Share on Tumblr</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" /></a></div>
Scarica la <a href="http://ubuntuone.com/0LF4gfHeWvYoVW5joaygZC">versione ePub</a>.
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-3877330578799034754.post-57703723198910231782013-04-04T15:00:00.000+02:002013-04-04T21:54:15.785+02:00Capitolo Sette<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgze4fce8dSHpejAO4qP0vXF-dzC3dvC80GMEwsulIBnJnd53hHeeq30K3bXU9K-s6QEtcwX1mMPQUOHkhyhxhfcEWeo0SehbLqu8nn1yUO4kBIH5bIxn9-E-EyLGcQgTzptM-_dbt0hJs/s1600/Tomato+Moth+7.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgze4fce8dSHpejAO4qP0vXF-dzC3dvC80GMEwsulIBnJnd53hHeeq30K3bXU9K-s6QEtcwX1mMPQUOHkhyhxhfcEWeo0SehbLqu8nn1yUO4kBIH5bIxn9-E-EyLGcQgTzptM-_dbt0hJs/s320/Tomato+Moth+7.jpg" width="229" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Vern capisce di aver perso quando nota l'occhiata d'intesa tra Sequoia ed Everi.<br />
«Va bene», dice infatti il gigante. «Questa missione è evidentemente non convenzionale. Faremo tutto ciò che possiamo per portarla a termine.» Gesticola verso Anna Bonacieux. «Compreso ascoltare i consigli di un fantasma.»<br />
Il ladro sospira. Tra Jones e la Kendal sta nascendo una una strana sintonia. Per un attimo Vern valuta anche l'ipotesi che Everi stia utilizzando qualche incantesimo per tenere a bada il soldato dell'<i>Ordo</i>. Da quello che ha capito la strega è esperta in magie di comando, non in malie vere e proprie, tuttavia la ragazza potrebbe nascondere diversi segreti.<br />
«Posso liberarti», dice Everi, rivolta ad Anna.<br />
«Dal sigillo che mi tiene imprigionata?»<br />
«Sì.» La Kendal si guarda intorno, sussurra qualcosa, quindi si china vicino al tavolo da lettura, poggiato su un polveroso tappeto persiano. «Qui sotto.»<br />
Sequoia intuisce e, senza troppe cerimonie, sposta le sedie e il tavolo, sbuffando per la fatica. Mentre il gigante gioca al traslocatore, Vern ne approfitta per inforcare gli occhiali di Perrault e per dare un'occhiata di nascosto alla Bonacieux. A parte la fluorescenza che l'avvolge non pare nascondere una seconda natura o altre brutte sorprese. Il ladro sospira di nuovo, rincuorato almeno in parte.<br />
Sotto il tappeto c'è il sigillo magico che cerca Everi. La ragazza lo esamina e poi si inginocchia davanti a esso, pronunciando una delle sue formule. Il sigillo, tracciato con del gesso o con un materiale simile, si affievolisce e infine si cancella, come se non fosse mai esistito.<br />
«Ecco», sorride la Kendal. «Ora sei libera.»<br />
Anna la guarda, incredula. «Non so come ringraziarti.» Se avesse ancora la capacità di piangere forse lo farebbe.<br />
«Niente pace eterna?», ironizza Vern, ancora indispettito per il complicarsi delle cose.<br />
«Non ne ho idea», risponde Anna, smarrita.<br />
Il ladro si sente un verme per la battuta che ha fatto, ma è un disagio che dura solo un attimo. «Senti, a questo punto credo che dovresti venire con noi. Nessuno ti obbliga a restare in questo percorso di Mamma Oca, no?»<br />
«Credo di no. Forse potrei tornarvi utile.»<br />
«Allora muoviamoci», taglia corto Sequoia, oramai incline ad accettare ogni sorta di bizzarria.<br />
<br />
Proprio come ha spiegato la Bonacieux, uno degli scaffali lungo il piano ammezzato della biblioteca è in realtà un passaggio segreto. Trovata la leva di comando Vern lo fa scorrere di lato, rivelando un comparto di parete che nasconde due porticine in legno. Ciascuna di essere ha una xilografia al centro: la prima raffigura una fanciulla assopita, la seconda una scarpetta di cristallo.<br />
«Allora vogliamo provare prima con la Bella Addormentata?», chiede il ladro.<br />
«Una vale l'altra.» Jones fa spallucce. <br />
«Allora prego, apri pure», lo canzona Vern.<br />
Il soldato non batte ciglio e abbassa la maniglia, la spada stretta nella destra, pronta all'uso. Spalanca l'uscio, ma dietro di esso c'è solo un buio fitto e impenetrabile.<br />
Everi punta la torcia nelle tenebre, cercando di distinguere qualcosa. La Maglite si è quasi del tutto scaricata per colpa della decadenza alchemica. Il debole fascio di luce non fa altro che riflettersi su un sbuffo di nebbia, pochi metri oltre la soglia.<br />
«Invitante», mugugna Jones, soppesando la lama in mano, nervoso.<br />
Dimostrando ancora una volta di non difettare in coraggio, la Kendal si lancia in avanti e scompare nel buio. Anna la segue a ruota, fluttuando oltre la porta. <br />
Vern guarda Sequoia. È la seconda volta che si fanno precedere dalla collega. Questa volta sono stati anticipati perfino dalla ragazza-fantasma. Il gigante grugnisce qualcosa e poi fa cenno all'amico che è ora di andare. «Forza, che qui stiamo accumulando figuracce a ripetizione.»<br />
Evitando di dire ciò che pensa in merito, il ladro socchiude gli occhi e varca la soglia.<br />
<br />
Una volta superata la coltre di tenebre i quattro si trovano nel bel mezzo di fitta e ombrosa foresta. Alti e ritorti alberi si stringono attorno al sentiero sterrato che stanno calcando. Un sole debole e pallido filtra a malapena tra i rami e le foglie tinte di colori autunnali.<br />
Per prima cosa Vern si guarda alle spalle. Non vede più la porta, non ce n'è traccia. È quasi certo che inforcando gli occhiali di Perrault riuscirebbe a individuarla di nuovo, tuttavia preferisce tenerli solo per sé, ancora per un po'.<br />
Sequoia sta sbirciando qualcosa poco più avanti, ai margini del sentiero, mentre Everi e Anna guardano tra gli alberi. Ci sono dei rumori, in lontananza, che non promettono nulla di buono. Vern si avvicina al soldato. Nota che l'attenzione di Jones è monopolizzata da alcune rovine che fanno capolino nella massa di rampicanti ed erbacce del sottobosco. «Di cosa pensi che si tratti?»<br />
«Non hai mai visto il film della Disney?»<br />
«Forse una volta, secoli fa. Perché tu...» Il ladro non trattiene un ghigno.<br />
«E che cazzo, siamo stati tutti bambini, no?» Queste dovrebbero essere le rovine del castello di Malefica, la fata malvagia che ha lanciato la maledizione sulla bella addormentata.»<br />
«Si chiama Carabosse, non Malefica», interviene Anna. A vederla così, ectoplasmatica e vaporosa, fa quasi paura. «È una delle fate malvagie del mondo di Faerie. Forse è lei che ha fatto da tramite tra la potente Oldisia e Perrault. Di certo ai miei tempi era un'alleata dello stregone.»<br />
«Qualunque sia il suo nome, la sostanza non cambia», sentenzia Sequoia. «Spero soltanto che non si trasformi in un drago, come fa nel film.»<br />
«Film?», le fa eco Anna.<br />
«Lascia perdere.»<br />
Everi guarda avanti, fin dove il sentiero fa una curva e viene inghiottito dagli alberi. «Avanti, su. Ho come l'impressione che non ci sia concesso rimanere fermi qui a lungo.»<br />
Vern nota delle sagome in lontananza, ai margini dello sterrato. Ombre, forse illusioni ottiche. Nel dubbio preferisce non aspettare per scoprire la verità. «Andiamo.»<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOeX2Go_eC8PqIPhQTpSuMfYmzG2KZ6vuPw3eMVlVBuXQmQttIvA3YB9RbN67ZmVtv5Un8ACaC4ma3JjigO3SA_-81hFSB6hSb4bibnNYryY77sQMFNe1vUYvZLGJ8LcCz2a1dFov6ssU/s1600/Ruins.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="191" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOeX2Go_eC8PqIPhQTpSuMfYmzG2KZ6vuPw3eMVlVBuXQmQttIvA3YB9RbN67ZmVtv5Un8ACaC4ma3JjigO3SA_-81hFSB6hSb4bibnNYryY77sQMFNe1vUYvZLGJ8LcCz2a1dFov6ssU/s320/Ruins.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Man mano che avanzano, i quattro notano un crescente numero di rovine. Pezzi di muro, merlature avvolte dall'edera, aste di bandiere arrugginite e spezzate, mozziconi di torri di guardia crollate su se stesse.<br />
«Di castelli ne avrò piene le palle per tutta la vita», dice Sequoia, in testa al gruppo con la spada pronta all'uso.<br />
Vern si lascia sorpassare dalle due donne. Una volta in coda estrae gli occhialini e si guarda attorno. Finalmente riesce a distinguere le creature che attendono tra gli alberi. Sono orribili uccellacci, grossi e dalla testa umana, coi volti ritorti, da vecchie megere. Nonostante le ali esse preferiscono camminare su zampe artigliate, da rapaci. Sono Arpie, Erinni o forse donne della Tessaglia, pronte a scagliarsi sugli incauti viaggiatori che dovessero spingersi fuori dalla strada tracciata.<br />
A un certo punto Jones fa cenno al gruppo di fermarsi. Poco più avanti il sentiero si allarga in una radura di forma vagamente circolare, dove le rovine sono più dense che altrove. Al centro dello spiazzo c'è lo scheletro annerito di un edificio. Restano in piedi parti di muri e pareti sbrecciate, nulla più. Le solite piante rampicanti avvolgono il tutto, raggiungendo una densità tale da costituire un materasso verdognolo nel cuore delle rovine medesime. Sopra di esso c'è un grande letto a baldacchino, posato in equilibrio sulla massa di edera e sulle pietre accatastate. Delle tendine di raso color senape nascondono alla vista gli eventuali occupanti del letto.<br />
«Fico», mormora Vern, grattandosi il mento. «A quanto pare quell'imbecille di Perrault ha mantenuto una certa fedeltà alla fiaba originale. Ne deduco che dovremmo salvare la principessa che dorme là dentro, mentre una fata in menopausa cercherà di farci a pezzi.»<br />
«Carabosse non è venuta nel vostro mondo», lo corregge Anna. «Questi percorsi sono solo le repliche di quelli originali.»<br />
Sequoia flette i muscoli. «Allora aspettiamoci una fata malvagia a manovella, come il Barbablù a vapore che abbiamo incontrato prima». Detto ciò fa per avviarsi verso il baldacchino, ma Vern lo blocca.<br />
«Senti, Conan, non credo che la tattica di avanzare come un bulldozer sia la più migliore. Perché non giochiamo d'astuzia?»<br />
Jones lo squadra dall'alto al basso, irritato. «Per esempio?»<br />
«Visto che ce la siamo tirata dietro, potremmo mandare Casper il fantasmino in avanscoperta. Dubito che qualcuno possa farle del male, giusto?»<br />
Le attenzioni dei tre si concentrano su Anna. La ragazza non sembra entusiasta all'idea, ma annuisce. «Posso farlo.»<br />
«Bene allora», si arrende Sequoia.<br />
«Un'altra cosa», interloquisce Everi. «Nella fiaba della Bella Addormentata serve un principe che la risvegli con un bacio. Vern, per me sei perfetto per questo ruolo.»<br />
Il ladro s'incupisce. «Mi stai prendendo per il culo?»<br />
«No. Vai con Anna. Stai dietro di lei, noi vi guardiamo le spalle. Se c'è davvero una principessa da svegliare, forse tu potrai anticipare le mosse di Carabosse.»<br />
Vern valuta per qualche istante l'opportunità di mandare al diavolo la maga, poi rinuncia. Non può tirarsi indietro, e comunque pensa che, rimanendo a debita distanza dal gigante e dalla Kendal, potrà usare gli occhiali di Perrault per cercare di capire meglio la natura di quel luogo.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCescf2Qop5cTptwI4xfDbQsOPdOkhEDQ26286oqeFTqSRtddHx8M0UgdJTmE4AbbX6UE9-k1y-qzca0Ywm0uwEjMQBBhqCA6vyAXnp9uT65ajx0iwrbyFtgEx-LR1CkjfC4w6_6-2g5c/s1600/Sleeping_beauty+horror.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCescf2Qop5cTptwI4xfDbQsOPdOkhEDQ26286oqeFTqSRtddHx8M0UgdJTmE4AbbX6UE9-k1y-qzca0Ywm0uwEjMQBBhqCA6vyAXnp9uT65ajx0iwrbyFtgEx-LR1CkjfC4w6_6-2g5c/s320/Sleeping_beauty+horror.jpg" width="247" /></a></div>
<br />
Anna avanza fluttuando verso il baldacchino. Vern la segue a circa sei metri di distanza, coltello in mano, pronto a inforcare gli occhialini magici. Sequoia ed Everi sono rimasti al principio di quell'ultimo tratto di sentiero. Voltandosi il ladro li riesce a malapena a distinguere, nascosti come sono dalle ombre della foresta secolare.<br />
Mentre la Bonacieux guadagna metri, non impedita dalle asperità del terreno e dai rampicanti che debordano fino allo sterrato, il ladro si guarda attorno. Man mano che si spinge verso il baldacchino nota delle ossa umane che spuntano dalle rovine e dall'edera avvolgente. All'inizio si tratta solo di qualche lampo di bianco tra il verde-rossiccio del manto di vegetazione, ma presto conta interi scheletri, che indossano i resti sbrindellati di abiti e scarpe.<br />
«Ehi, ti dice niente tutta questa roba?», chiede ad Anna, che non pare prestare attenzione alle ossa.<br />
La Bonacieux risponde senza girarsi. «Probabilmente sono i resti dei poveretti che Perrault ha costretto ad affrontare questo percorso. Normali ragazzi rapiti dal vostro mondo, così come le mogli di Barbablù che avete trovato nel castello del visconte. Tutto per nutrire il suo potere che vive di disperazione.» <br />
«Rassicurante.»<br />
Mentre Anna raggiunge il baldacchino, Vern si ferma. Sicuro di non essere visto inforca gli occhiali di Perrault. Immediatamente la distesa di rampicanti si punteggia di tenui luci blu. Sono le anime di chi è morto affrontando il percorso, simili a quelle delle mogli di Barbablù, intrappolate nelle segrete del suo maniero. Alzando lo sguardo nota ancora le arpie nascoste tra gli alberi, vigili ma immobili. Purtroppo, dal punto in cui si trova, non riesce invece a distinguere nulla del letto a baldacchino, se non Anna che ne attraversa le tende.<br />
«Sacrebleu!», esclama poi la ragazza.<br />
Vern sobbalza e, nonostante tutto, si prepara ad andare in suo soccorso. «Che c'è?», domanda.<br />
«La principessa addormentata... io la conosco. È Anna Maria Luisa de Medici, moglie del Palatino. È immutata dai tempi in cui io ero viva, fatta di carne e di ossa.»<br />
«Che succede?», urla di rimando Sequoia, quaranta metri più indietro.<br />
«Aspetta un momento, cerco di capirci qualcosa», replica il ladro, tornando poi a rivolgersi alla Bonacieux. «Questa de Medici... è un'amica o una nemica?»<br />
«Suo marito, Jan Wellem, era nemico di Luigi XIV. Quando ancora Perrault fingeva di servire Sua Maestà, questi pretese la de Medici come ostaggio, per garantirsi la non belligeranza del Palatinato nella guerra dei...»<br />
«Sì, sì, va bene», la interrompe Vern. «Ora fai silenzio. Ti raggiungo e vediamo come salvarla.» Ripone gli occhiali in tasca, timoroso di perderli, e percorre di corsa i metri che lo separano dal baldacchino, attento a non inciampare nei rampicanti. C'è qualcosa che non gli torna in quella storia, ma è concentrato sulla probabile comparsa di Carabosse e non riesce a ragionare lucidamente.<br />
Arrivato alla meta scosta la tenda di raso dal forte odore di muffa e raggiunge Anna dentro il baldacchino. Un sontuoso letto a due piazze occupa l'intero spazio. Sopra una coperta ricamata con motivi floreali è sdraiata una splendida donna, alta e dalla bellezza austera, vestita con un ricco abito in broccato, con fili d'oro che impreziosiscono il profilo del seno. I capelli della dama sono biondi, anche se alcune ciocche assai più scure fanno pensare a una tinta. Nonostante tutto Vern non può che rimanere ammaliato dal fascino della donna.<br />
«Baciala», lo incita Anna. «Primi che arrivi la fata Carabosse.»<br />
Quella prospettiva terrorizza il ladro, che però per indole non agisce mai per istinto. Recupera ancora una volta gli occhiali e se li infila. In una frazione di secondo si accorge dell'inganno. La vera natura di Anna Maria Luisa de Medici è mostruosa. La sua pelle è in parte umana e in parte scagliosa, mentre al posto delle gambe ha una grande coda da serpente che nasce all'altezza dell'addome. <br />
Vern indietreggia, inorridito, ma in quel momento il mostro, forse una Lamia, spalanca gli occhi da rettile e balza in avanti, travolgendolo. Il ladro finisce a terra e viene trascinato nella distesa di rampicanti dalla presunta de Medici, che tenta più volte di azzannarlo alla gola. La creatura emette dei sibili e ha un alito che odora di ammoniaca. Vern riesce a schivarla a fatica, e al contempo la pugnala al fianco col serramanico. Sono tuttavia affondi deboli, visto che ha le braccia bloccate dal peso del mostro.<br />
Ruota la testa all'indietro e urla. Si accorge che la Bonacieux volteggia lì vicino, incapace di aiutarlo. Per fortuna nota che Sequoia ed Everi stanno correndo in suo soccorso. Allo stesso tempo vede che anche le ombre nascoste nella foresta sono in movimento.<br />
Sono caduti in una trappola, come veri e propri idioti, e ora rischiano di concludere lì la loro missione.<br />
- - -<br />
<br />
<h4>
LA SCELTA (1)</h4>
<br />
<ul>
<li>Pensate che Sequoia debba lanciarsi corpo a corpo contro la Lamia? </li>
</ul>
<ul>
<li>Preferite che il guerriero dell'<i>Ordo</i> copra le spalle a Everi, e che sia lei ad affrontare la Lamia con qualche incantesimo?</li>
</ul>
<ul>
<li>Volete che Vern cerchi di cavarsela da solo, mentre i suoi compagni vengono impegnati dalle creature del bosco?</li>
</ul>
<br />
<h4>
LA SCELTA (2) Quale PDV (Punto di Vista) desiderate per il prossimo capitolo?</h4>
<br />
<ul>
<li>Sequoia Jones</li>
</ul>
<ul>
<li>Everi Kendal </li>
</ul>
<ul>
<li>Vern Achilles</li>
</ul>
<br />
- - -</div>
<a href="http://www.tumblr.com/share" style="background: url('http://platform.tumblr.com/v1/share_3.png') top left no-repeat transparent; display: inline-block; height: 20px; overflow: hidden; text-indent: -9999px; width: 129px;" title="Share on Tumblr">Share on Tumblr</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" /></a></div>
Scarica la <a href="http://ubuntuone.com/4FGSQEumhcnWyZbDoFKnlW">versione ePub</a>.
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com22tag:blogger.com,1999:blog-3877330578799034754.post-48215978537922754612013-03-28T15:00:00.000+01:002013-03-28T15:00:07.989+01:00Capitolo Sei<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkw1EchluLp6Vf2JZ8O7JrKqzawLpJj1QSIwR7mECaHNWrnXSvRYlo3h7hynFoEa7y8rAO18dpjslaq8MAesft5Hyzpzuusyhk9vS95g99v_Ig1l0vd9-uLeM8VinBFCvMvGfFDu2wbY0/s1600/Tomato+Moth+6.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkw1EchluLp6Vf2JZ8O7JrKqzawLpJj1QSIwR7mECaHNWrnXSvRYlo3h7hynFoEa7y8rAO18dpjslaq8MAesft5Hyzpzuusyhk9vS95g99v_Ig1l0vd9-uLeM8VinBFCvMvGfFDu2wbY0/s320/Tomato+Moth+6.png" width="216" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
«E va bene», concede Sequoia sbuffando. «Diamo un'occhiata in giro. Ma al primo segnale di pericolo ce la battiamo.»<br />
Everi annuisce, assumendo lo sguardo da scolaretta diligente. Il soldato fatica a trattenere un sorriso. I due compagni di squadra iniziano a stargli simpatici. La cosa potrebbe rivelarsi pericolosa.<br />
Vern controlla la porta in legno massiccio. Senza dire nulla estrae un grimaldello dalla tasca laterale dei pantaloni, si china sulla serratura e in meno di dieci secondi la scassina. Quindi si fa da parte e con un gesto teatrale invita Sequoia a guidare l'esplorazione.<br />
Il gigante non se lo fa dire due volte. Sale i quattro gradini, seguito dai compagni, e si trova in un lungo corridoio che sul lato destro dà sul giardino interno del castello. Jones sbircia dalla prima di tre finestre. Il chiostro è ben tenuto, con un prato verde uniforme, quattro aiuole fiorite e una fontana centrale, sormontata dalla statua di un cherubino danzante.<br />
Il castello è invece un massiccio squadrato, dotato di due torri fortificate, di diversi doccioni dalla foggia mostruosa e di finestre dotate di inferriate. Non si vede anima viva, anche se per un attimo Sequoia è certo di scorgere un movimento al secondo piano, tra le ombre.<br />
«Qualcosa non va?», gli chiede Vern, preoccupato.<br />
«Mmm... non so. Occhi aperti.»<br />
Il ladro impugna di nuovo il suo serramanico, accarezzandone il manico. «Ok, messaggio recepito.»<br />
«Tu vorresti combattere con quello stuzzicadenti?»<br />
«Questo apparteneva a John Dillinger. È incantato. Me lo porto sempre dietro quando ho a che fare col Mondo Nascosto.»<br />
Sequoia gli rivolge un'occhiata scettica, ma Everi interviene sfiorando il coltello in mano a Vern. «È vero», conferma. «L'hai rubato in uno dei depositi speciali del BPRD?»<br />
«Regalo di un amico», chiosa il ladro.<br />
La voce della donna misteriosa interrompe la conversazione. Questa volta parla in francese, chiedendo di nuovo aiuto. Sequoia cerca di individuare la direzione da cui viene l'invocazione, senza riuscirci. Tuttavia non ci sono molte alternative, se non proseguire lungo il corridoio.<br />
<br />
Entrano in un locale ampio e spartano, una sorta di sala delle armi. Lungo le pareti sono allineate diverse armature a piastre di varie forme e modelli. Sopra di esse sono appese alabarde, picche, scudi e stemmi araldici dai disegni variopinti.<br />
Jones dà una rapida occhiata quindi, con cautela, estrae una spada affrancata alla cintola di una corazza Kastenbrust tedesca. Verifica la lama, affilata alla perfezione, e il peso, ben bilanciato. «Visto che le armi da fuoco non servono, questa potrebbe tornare utile.»<br />
«Sicuro di saperla usare?», gli domanda Everi.<br />
«Io ti ho chiesto se tu sai padroneggiare le tue stregonerie?»<br />
«Non sono streg...» La ragazza non finisce la frase e allarga le braccia. «Oh, va bene. Non importa.»<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhR5VNcU-ubkWrv87DbWlXsok21qLz6I_FDv5PS6hA8WSqDEZBB2NvDDZGOeKvlT5XD1kCZvC9kcrGpdFPxOh80wBE8qRIJsz8jOLzc_f80Q5UaAKdBmJAlw9Sind2n8-uEqFP0aUx5wsE/s1600/armatura+a+cavallo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhR5VNcU-ubkWrv87DbWlXsok21qLz6I_FDv5PS6hA8WSqDEZBB2NvDDZGOeKvlT5XD1kCZvC9kcrGpdFPxOh80wBE8qRIJsz8jOLzc_f80Q5UaAKdBmJAlw9Sind2n8-uEqFP0aUx5wsE/s320/armatura+a+cavallo.jpg" width="250" /></a></div>
<br />
Sequoia prosegue verso l'unica altra uscita della sala, soddisfatto. Si trova a disagio ad avere in squadra una praticante di arti magiche. Di solito streghe e incantatori sono suoi nemici, perché la Chiesa non tollera il loro operato. Questa volta però la missione congiunta è stata decisa dagli alti vertici, su richiesta del misterioso e influente mister Meical. Il soldato dell'<i>Ordo</i> spera che la Kendal non si riveli una serpe covata in seno. Gli spiacerebbe davvero doverla decapitare e poi bruciare.<br />
<br />
Attraversano altre aule spoglie o trascurate, finché finalmente entrano nell'area vissuta del castello. La differenza si coglie nell'arredamento, che passa da essenziale, quasi inesistente, a sontuoso. Lungo i corridoi ci sono quadri, elaborati arazzi, grandi anfore e altre armi ornamentali appese alle pareti. Passano in una sala da pranzo illuminata dalla luce diurna che entra da una grande finestra. Pur sapendo che si tratta di una tasca dimensionale e non di un reale castello, Sequoia non può fare a meno di rimanere impressionato davanti alla ricchezza dei mobili, dei broccati e dei trofei di caccia impagliati.<br />
Una delle aree più inquietanti in cui finiscono è quella delle cucine. Stufe e credenze sono in ordine, ma polverose, probabilmente non più utilizzate da tempo. Un odore dolciastro si espande da una dispensa quasi del tutto priva di viveri. Su una cassapanca sono seduti tre manichini di legno e metallo, vestiti da inservienti. I loro volti sono maschere di rame dai lineamenti ben modellati.<br />
Sequoia li controlla a debita distanza, pronti a menar fendenti. Si accorge che i tre costrutti emanano cattivo odore. Gli sembra di vedere qualcosa di bianco, tra le giunture degli arti e gli orli dei vestiti. Ossa, forse.<br />
Everi si avvicina a Jones, rimanendo però nascosta dietro di lui. Un gesto istintivo che gratifica il soldato. «Negromanzia e alchimia, unite per dar vita a questi... cosi.» <br />
«Sono inerti», commenta Vern, rimasto sulla soglia della dispensa. «Lasciamoli perdere e continuiamo a cercare.»<br />
I suoi compagni ascoltano ben volentieri il consiglio del ladro.<br />
<br />
Mentre i tre stanno cautamente esplorando una sala da ballo dotata di un sontuoso camino la voce si manifesta ancora. Questa volta è più facile seguirne la traccia, visto che viene esattamente da sopra le loro teste.<br />
«La scala che abbiamo visto poco fa», suggerisce Vern.<br />
Tornano sui loro passi, fino alla stanza della musica, dove oltre al claviorgano, campeggia un grande quadro che raffigura un nobile in ricche vesti barocche, fornito di una folta barba blu. Sequoia si chiede quando e come il signore del castello è diventato un automa mostruoso. Del resto se quella struttura è una creazione del diabolico Perrault, tutto è possibile.<br />
<br />
Sul pianerottolo si affacciano tre porte, una delle quali a due battenti. È quella che scelgono. Jones la spalanca, spada alla mano, pronto al peggio.<br />
Entrano in una biblioteca enorme, con tre giganteschi scaffali ricolmi di libri, tanto alti che ci sono due scale scorrevoli per poter raggiungere i ripiani superiori. Un pesante tavolo da lettura in mogano è posto al centro della stanza, circondato da quattro pesanti ed elaborate sedie. Dal soffitto pende un lampadario di cristallo, alimentato probabilmente a olio. La luce del giorno filtra da un'ampia finestra, nascosta da una tenda color borgogna. <br />
«Qui non c'è nessuno», sussurra Vern guardandosi intorno.<br />
Sequoia entra nella sala, maledicendo tra sé e sé gli scricchiolii del pavimento in parquet. L'idea di essersi ficcati dritti in una trappola torna a farsi largo, prepotente. «Meglio andarsene», dice agli amici. «Torniamo ind...»<br />
Non fa in tempo a finire la frase perché qualcosa compare dal nulla, alla sua destra. D'istinto il soldato arretra di un passo e vibra un fendente. La spada attraversa la figura che si è materializzata, senza danneggiarla. Nel mentre si accorge che si tratta di una fanciulla di splendido aspetto, vestita con un lungo abito di foggia rinascimentale, raffinato. La ragazza ha carnose e sensuali labbra, capelli boccoluti e intensi occhi verdi.<br />
«Uno spettro», esclama Everi, iniziando poi a cantilenare un incantesimo.<br />
«Aspettate, onorevoli viaggiatori», supplica la donna-fantasma. «Non sono qui per farvi del male.» Parla un ottimo inglese, anche se il suo accento francese è inconfondibile.<br />
Sequoia si tiene a debita distanza, ma non l'attacca più. Sa che tra l'altro sarebbe inutile. Nel suo zaino ha qualche rimedio che potrebbe essere utile contro uno spettro ostile, sale benedetto e un breviario di orazioni funebri speciali, ma confida che, se si arriverà allo scontro, Everi riuscirà in qualche modo a intervenire.<br />
«Chi sei?», domanda alla ragazza, mentre Vern e la Kendal entrano a loro volta, pronti al peggio.<br />
«Mi chiamo Anna Bonacieux, sono una delle mogli del visconte Barbablù.»<br />
«Da quanto sei... morta?», le chiede Jones.<br />
«Sono stata l'ultima donna che Perrault ha preteso per sé, prima che la strega Oldisia lo prelevasse dal mondo da cui veniamo, per salvarlo dalle truppe di Luigi XIV.»<br />
La Kendal si fa avanti, meno tesa. «Il tuo spirito è intrappolato nei percorsi di Mamma Oca?»<br />
Anna annuisce. «Da tempo aspettavo qualcuno come voi. Lasciate che vi racconti la mia storia.»<br />
Sequoia si insospettisce. «E tu come fai a sapere chi siamo?»<br />
«Ho origliato gli incontri tra il diabolico Perrault è Barbablù, avvenuti nei giorni scorsi, in questo castello. L'arrivo di un nemico era atteso. Sono rimasta vigile, attenta. Vi ho atteso. Purtroppo non posso lasciare questa sala. Il malefico stregone mi ha legato a queste pareti con un sigillo di Salomone, ma è tutto ciò che ha potuto contro di me.»<br />
«Ti intendi di magia?», la interrompe Everi.<br />
«Un poco», ammette la Bonacieux. «In vita appartenevo a un ramo cadetto dei baroni di Busset. Mia madre aveva un quarto di sangue egiziano ed era un'iniziata di Iside la Nera. Mi ha insegnato qualcosa, anche se quel che mi ha sottratto dalla prigionia del mio corpo sgozzato è una sorta di predisposizione spontanea al metafisico.»<br />
Jones non afferra nessuno di quei riferimenti storici e mistici, ammesso che siano veri. A dire il vero non gli interessa particolarmente scoprirlo. «Avanti, vieni al dunque. Raccontaci quel che devi.»<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghsmlRvIznlWM9Zd3dIZMr7qbtwfvaaOnkY1zqqgxGTqFyvxAsuQLlACxLxhXGM_1aR1WWAaGeoC864slown5DSdNI69LlyLLEDiMp6sWVvKzW2VtV_IOap4xATxiWnfGPmL0lJz21upo/s1600/biblioteca+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghsmlRvIznlWM9Zd3dIZMr7qbtwfvaaOnkY1zqqgxGTqFyvxAsuQLlACxLxhXGM_1aR1WWAaGeoC864slown5DSdNI69LlyLLEDiMp6sWVvKzW2VtV_IOap4xATxiWnfGPmL0lJz21upo/s320/biblioteca+2.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
Il fantasma parla ai tre avventurieri, fluttuando a pochi centimetri dal parquet, nell'imitazione di una normale camminata. «Prima di tradire Sua Maestà, Perrault ha a ricamato per anni una rete di intrighi, affinando le sue arti magiche, fino a comporre il <i>Libro Senza Lieto Fine</i>. Lo stesso che gli garantisce anche una specie d'immortalità.»<br />
Sequoia ripensa al tomo che lo scrittore aveva davanti a sé, durante il loro incontro.<br />
«È grazie a esso che ha popolato parte della Francia di creature mostruose», prosegue Anna, «illudendo il Re che le stava creando per offrire un esercito invincibile al suo regno. Poi, pian piano, ha rivelato le sue ambizioni e il suo essere affiliato all'abominevole Rinascimento Nero.»<br />
«Il tuo mondo è molto diverso dal nostro», interloquisce Everi, che dà l'impressione di non essere del tutto all'oscuro dei dettagli rivelati dalla Bonacieux, a differenza di Jones e di Vern.<br />
«Lo è, almeno da quel che sono riuscita a scoprire, imprigionata qui, in questa forma ectoplasmatica per molti anni.»<br />
«Ok, ok.» Sequoia alza le mani. È appoggiato al tavolo, con le braccia possenti incrociate sul petto. «Non offenderti signorina, ma abbiamo un'importante missione da compiere. Dicci come possiamo aiutarti e valuteremo che fare. Dobbiamo forse seppellire il tuo cadavere per garantirti la pace eterna?» Il pensiero di tornare nelle segrete lo disturba, ma è pronto a farlo, se necessario.<br />
«Distruggete i Percorsi», risponde invece Anna.<br />
«Dovevamo sceglierne soltanto uno, per arrivare agli appartamenti della strega», obietta Vern, infastidito.<br />
«Perrault barerà quando gli sarà opportuno farlo. Affrontare lui e Oldisia, insieme, non vi lascia alcun margine per uscire vittoriosi da tale scontro.»<br />
La Bonacieux si libra in volo e arriva al mezzo piano superiore della biblioteca, posandosi sul ballatoio più alto. «Dietro questo scaffale ci sono delle porte segrete che collegano il castello agli altri due percorsi di Mamma Oca. In essi sono intrappolati gli spiriti sofferenti di molte vittime delle fiabe di Perrault. Gente del vostro mondo, catturata dai bravacci di Oldisia.»<br />
«Qui però non abbiamo visto altri spettri», dice Sequoia.<br />
«Ma ci sono», conferma Vern a sorpresa.<br />
«E tu che ne sai?»<br />
«Lo so e basta.»<br />
Jones sbuffa. «Comunque la nostra missione è più urgente, purtroppo.»<br />
«No.» Everi si affaccia alla finestra, pensierosa. Oltre le imposte si vede un paesaggio verdeggiante, con prati e campi fioriti, dai colori vivissimi. È impossibile capire se sono reali, anche se danno più l'idea di essere dipinti, come in quadro tridimensionale.<br />
Sequoia è sempre più spazientito. «Perché no? Cosa cazzo stai dicendo?» <br />
«Parlo della speranza, Jones. Tutto il potere di Perrault si basa sulla disperazione. Lo stesso vale per madame Oldisia; per questo ha attraversato due mondi per salvarlo dal linciaggio. Hanno metodi uguali.»<br />
«La ragazza che dobbiamo salvare, Laura Elpis, ha a che fare con questa faccenda.» Quella di Vern è un'affermazione, non una domanda. «Elpis. Ossia, in greco, speranza.»<br />
Una lucina si accende nella testa di Sequoia. «Il rituale della megera sarà quindi un sacrificio simbolico?»<br />
Everi distoglie lo sguardo, ma annuisce. «In realtà è tutto molto più complesso, ma a grandi linee...» Fa spallucce. <br />
«Distruggere i percorsi di Mamma Oca può davvero aiutarci in qualche modo?», chiede il soldato, sempre più confuso.<br />
«Non starete davvero pensando di ascoltare questo fantasma, vero?» Vern è incredulo.<br />
«Vi prego», rincara la dose Anna. «Liberateci dalla trappola magica di Perrault. Salverete tutti noi dalla dannazione eterna e al contempo corromperete il rituale della strega Oldisia.»<br />
Everi e il ladro fanno per parlare ma Sequoia li zittisce con un gesto secco. Deve riflettere. Monsignor Bolzoni, il cappellano dell'<i>Ordo</i> <i>Draconis </i>nonché suo diretto superiore, gli ha ordinato di fare tutto ciò che ritiene utile per portare a termine la missione. "Senza chiedere e senza indagare le motivazioni che hanno portato il Vaticano a stringere certe alleanze", ha precisato il prelato.<br />
«In questo momento Perrault ci osserva?», domanda Vern, senza badare all'occhiataccia di Jones.<br />
«È probabile», conferma Anna Bonacieux.<br />
«Cosa ti fa pensare che ci lascerà fare ciò che ci chiedi?»<br />
«Il suo egocentrismo. Lui è comunque convinto di potere avere la meglio. Se dovesse sconfiggervi dopo aver aver alzato la posta in gioco, la vittoria per la sua padrona sarebbe ancora più grande.»<br />
Il ladro rivolge un sorriso sarcastico a Sequoia. «Già, e magari tutto questo fa parte di una trappola trappola. Prova a pensarci: sarebbe perfetta, no? Dai, su, lasciamo perdere.»<br />
Il soldato è sempre più perplesso. Era convinto che al comando ci fosse la Kendal, l'unica a conoscere i dettagli della missione. Invece anche lei pare aspettare una sua decisione. «Puoi darci qualche informazioni sugli altri due percorsi?», domanda ad Anna.<br />
Il ladro impreca e si lascia cadere su una sedia, esasperato. Jones lo ignora e si concentra sul fantasma. <br />
«Credo che siano molto diversi dalle fiabe oscure con cui Perrault aveva insozzato il regno di Francia. Non posso esservi molto d'aiuto, mi spiace.»<br />
«Sì, sì, immagino.» Sequoia richiama l'attenzione di Everi schioccando le dita. «Allora dolcezza, che si fa? Qualche idea?»</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
- - -</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h4 style="text-align: justify;">
LA SCELTA (1)</h4>
<ul>
<li><div style="text-align: justify;">
<span style="font-weight: normal;">Volete che i tre accolgano la richiesta, affrontando il percorso della Bella Addormentata?</span></div>
</li>
</ul>
<ul>
<li><div style="text-align: justify;">
<span style="font-weight: normal;">Oppure preferite che esplorino il percorso di Cenerentola?</span></div>
</li>
</ul>
<ul>
<li><div style="text-align: justify;">
<span style="font-weight: normal;">Volete che prevalga la linea scettica e prudente di Vern, che intende uscire dai percorsi di Mamma Oca per raggiungere gli appartamenti di Oldisia?</span></div>
</li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<h4>
LA SCELTA (2) Quale PDV (Punto di Vista) desiderate per il prossimo capitolo?</h4>
<ul>
<li>
<span style="font-weight: normal;">Vern Achilles</span></li>
</ul>
<ul>
<li>
<span style="font-weight: normal;">Everi Kendal</span></li>
</ul>
<h4>
<span style="font-weight: normal;">- - -</span></h4>
<a href="http://www.tumblr.com/share" style="background: url('http://platform.tumblr.com/v1/share_3.png') top left no-repeat transparent; display: inline-block; height: 20px; overflow: hidden; text-indent: -9999px; width: 129px;" title="Share on Tumblr">Share on Tu</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" /></a></div>
Scarica la <a href="http://ubuntuone.com/0GCrGD5tpbt7GNnRxV6845">versione ePub</a>.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com19tag:blogger.com,1999:blog-3877330578799034754.post-77194745109966420882013-03-21T16:00:00.000+01:002013-03-21T16:00:05.869+01:00Capitolo Cinque<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEju_rSPxu5L9tHlZhedVP_ccgEg0uZC2C9nMMe0yN5rduovR6wr__Q3Ns34-sHpi9A3OJIi14NvcjTW7AzL2nvpdJhOmSpiTGmJ3qVnWtpopfm8jdZD7MrXI5UuK3U8uwr9JsdbvPPDGZQ/s1600/Tomato+Moth+5.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEju_rSPxu5L9tHlZhedVP_ccgEg0uZC2C9nMMe0yN5rduovR6wr__Q3Ns34-sHpi9A3OJIi14NvcjTW7AzL2nvpdJhOmSpiTGmJ3qVnWtpopfm8jdZD7MrXI5UuK3U8uwr9JsdbvPPDGZQ/s320/Tomato+Moth+5.jpg" width="243" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Perrault lancia un'ultima risata, simile a quella dei cattivi dei vecchi film horror in bianco e nero, quindi scompare lasciando dietro di sé una voluta di fumo grigio. <br />
Insieme allo scrittore è sparito anche il grande libro rilegato appoggiato sul tavolo ovale.<br />
«Che stronzo», mugugna Sequoia, che evidentemente muore ancora dalla voglia di mettere le mani addosso a Perrault.<br />
Vern s'infila la mano in tasca e tasta gli occhialini da lettura che ha rubato poco dopo l'esibizione di magia del francese, approfittando del momento di concitazione. Il suo fiuto gli dice che sono incantati, anche se non riesce a determinare come. Gli fa tuttavia piacere constatare che non sono scomparsi insieme allo scrittore.<br />
«Non è andato troppo lontano, ci scommetto», dice Everi. «Si è ritirato soltanto perché sa di averci coinvolti nel gioco della sua padrona.»<br />
Jones si guarda intorno, squadrando il soggiorno. Sbuffa. «Non ho capito perché lui e la vecchia baldracca vogliono concederci una possibilità di arrivare all'ostaggio.»<br />
«È una storia lunga», spiega la ragazza. «Sono senz'altro sicuri che non ce la faremo, e sperano che il nostro fallimento si trasformerà nella ciliegina sulla torta del loro rituale di disperazione.»<br />
Vern è nervoso e continua a maledirsi per aver accettato quell'incarico, ma cerca di pensare lucidamente. Gli importa poco dei piani di Oldisia, per il momento. «Rimaniamo concentrati su ciò che stiamo facendo», suggerisce. «Prima che l'imbecille scomparisse avevamo deciso per la Porta di Barbablù, giusto?»<br />
«Sì», conferma Everi. «Ma solo per il principio che una vale l'altra.»<br />
Sequoia torna nel corridoio d'ingresso, facendo strada ai compagni. «Ho sempre odiato le fiabe», commenta. «In realtà me le ricordo pochissimo, ma Barbablù è una di quelle che da bambino mi faceva paura. Mia nonna me la raccontava per tenermi buono, quando mia madre tardava a rientrare dal turno di notte.»<br />
«Di dove sei, Jones?», gli chiede Vern, per rompere la tensione.<br />
«Diablo, California. Contea di Contra Costa. Ma mio padre era originario delle Isole Samoa. Ora però mi considero un cittadino romano a tutti gli effetti.»<br />
«Vita intensa la tua.»<br />
«Già», taglia corto Sequoia.<br />
I tre si fermano davanti alla porta che hanno scelto, indecisi sul da farsi. «Ieri sera ci parlavi di tasche dimensionali e cose del genere», dice Vern, rivolgendosi alla Kendal. «Parlavi di questi "percorsi di Mamma Oca"?»<br />
«La villa cambia spesso, nessuno ne conosce i dettagli precisi. Senz'altro Perrault ci ha aggiunto il suo tocco personale.»<br />
«La tua congrega di streghe non sa altro?», la sbeffeggia Sequoia.<br />
«Senti, devi fidarti di me. I nostri superiori hanno concordato questa missione in comune, grazie alla mediazione di mister Meical. Dobbiamo collaborare e basta.»<br />
Vern si accorge che la ragazza ha paura. Teme forse che Jones possa farle del male. Per quel che ne sa lui dei guerrieri dell'Ordo Draconis, potrebbe anche essere vero, anche se sono meno fanatici degli inquisitori. <br />
Sequoia sbuffa e alza le spalle. «Per essere una strega mi sembri in gamba.»<br />
«Non sono esattamente una strega. Sono un'adepta di Demetra», obietta Everi.<br />
«Comunque sia, non fai parte della stessa squadra di Oldisia. Tanto mi basta. Per ora...» Il gigante guarda poi i compagni e fa per aprire la porta di Barbablù. «Ora basta chiacchiere. Si entra?»<br />
Vern annuisce. «Facciamola breve. Entriamo.»<br />
<br />
Dietro la porta c'è un ampio e polveroso guardaroba, con tanto di appendiabiti, scarpiere e polverose galosce ammonticchiate in un angolo.<br />
Il ladro fa luce con la Maglite, senza individuare nulla di strano. Conosce quanto basta del Mondo Nascosto per sapere che non sempre ciò che vedono gli occhi corrisponde alla realtà.<br />
Everi allunga una mano finché le sue dita affondano in una sorta di muro invisibile, inghiottendole. «La tasca dimensionale», sussurra. Quindi, senza aspettare altro, lo attraversa totalmente, scomparendo.<br />
Sequoia e Vern si scambiano un'occhiata, preoccupati. «Mai fatto qualcosa del genere?», chiede il ladro.<br />
«Una volta hanno mandato il mio plotone a recuperare l'anima di un prete all'Inferno. Settimo cerchio, secondo girone. Lo abbiamo raggiunto tramite un passaggio simile a questo.»<br />
«Mi stai prendendo per il culo?» <br />
Jones gli rivolge un sorriso strafottente, quindi salta nella tasca.<br />
Vern impreca, poi lo segue. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifRRHI8YUt8Oa0-LvSBMax_RGzsfrd0RzAxVO1JPTn9g65SuqyUIO6nxaCdPhr7ef7P0GLGEFeqYwHGya7KmdEGw2nfjbo_exQ0a8GhKXcdqFpEdacXwOlr538BKH3JHtg9prBLfRJ1tE/s1600/guardaroba.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifRRHI8YUt8Oa0-LvSBMax_RGzsfrd0RzAxVO1JPTn9g65SuqyUIO6nxaCdPhr7ef7P0GLGEFeqYwHGya7KmdEGw2nfjbo_exQ0a8GhKXcdqFpEdacXwOlr538BKH3JHtg9prBLfRJ1tE/s320/guardaroba.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Sbucano su una lunga scalinata di pietra che si avvolge attorno a un pilone centrale, massiccio e imponente. Everi è ferma pochi gradini più in basso. Li ha attesi. In mano stringe una torcia con cui cerca di sondare l'oscurità che avvolge quel luogo.<br />
Sequoia accende la potente Maglite fissata alla canna del fucile, aggiungendo altra luce. «Siamo nel castello di Barbablù?», domanda a voce bassa.<br />
«La versione creata dal nostro Perrault malvagio», replica la Kendal.<br />
«Dove andiamo, su o giù?», chiede Vern.<br />
«Su», decide Sequoia. «Anche se ho come il sospetto che non sarà così facile andarsene da questo posto.»<br />
Salgono parecchi gradini, fino ad arrivare a una massiccia porta in legno, rinforzata da bande d'acciaio. C'è la toppa di vecchia serratura e null'altro. Jones prova ad aprirla, senza successo. Spazientito, prende un panetto di esplosivo al plastico dallo zaino. È poco, ma abbastanza per far saltare buona parte della parete. Vern lo ferma. «Non credo sia una buona idea.»<br />
«Perché no?»<br />
«Se i percorsi di Mamma Oca sono creazione magiche e alchemiche, non oso pensare cosa potrebbe succedere se tentassi di farne esplodere un intero settore.»<br />
«Vern ha ragione», interloquisce Everi. «Sono non-luoghi governati da regole anomale. Per uscire dall'altra parte del percorso», indica la porta, «dobbiamo trovare una chiave, o qualcosa del genere.»<br />
«Come in un maledetto videogioco», borbotta il soldato.<br />
«O un'ordalia», glissa la ragazza.<br />
«La chiave è senz'altro laggiù.» Vern indica le scale che scendono nel buio. «Ricordo abbastanza bene favola di Barbablù: nelle segrete sono nascosti i cadaveri delle ex mogli del signore del castello.» La prospettiva di vedere un posto del genere lo inquieta non poco.<br />
Sequoia controlla per l'ennesima volta l'arma, quindi fa cenno ai compagni di seguirlo. «Bene allora, andiamo a dare fuoco alla barba colorata di quel grandissimo stronzo.»<br />
<br />
Dopo una discesa che pare interminabile arrivano in vista dei sotterranei. Tutto tace, il silenzio permea ogni cosa. Entrano, pronti al peggio.<br />
Le segrete sono enormi, dalle pareti in muratura grezza. Diversi pilastri sorreggono la volta, mentre tre arcate danno accesso ad altrettanti saloni, cupi e permeati da un forte odore di sostanze chimiche. Le torce illuminano lo spettacolo che Vern temeva di vedere. Ai pilastri sono appesi i cadaveri di alcune donne, coi polsi imprigionati in spessi cappi metallici.<br />
I cadaveri sono ben conservati, se si eccettua la carnagione illividita, le braccia coperte da graffi e ferite, procurate forse nel tentativo di liberarsi dalle catene, e i lunghi tagli e neri, oramai cicatrizzati, alla gola. Le donne, una dozzina in tutto, in vita dovevano essere tutte di bell'aspetto.<br />
«Cristo santissimo», impreca il ladro, ritraendosi.<br />
«Non bestemmiare», lo ammonisce Jones, che però è a sua volta colpito dall'orrendo spettacolo.<br />
Everi si avvicina al cadavere più vicino. «Perrault procura le vittime ai suoi mostri. Quando viveva nel suo mondo d'origine essi fungevano da guardiani del suo reame maledetto. Non immaginavo che Oldisia gli avesse concesso di...» <br />
Un boato la interrompe. Viene dalla loro destra. Le torce dei tre illuminano oltre l'arcata, cercando di individuare la fonte del rumore. In realtà essa si palesa fin troppo facilmente. Un automa alto quasi tre metri caracolla verso di loro, sbuffando fumo dalla nuca. Ha l'aspetto di un uomo robusto e panciuto, vestito con lussuosi abiti rinascimentali, imbrattati però di sangue rappreso. Il corpo dell'uomo è costituito da tubi metallici e ingranaggi, straordinariamente ben assemblati. Una folta barba bluastra è incollata alla mascella d'acciaio del mostro, mentre nella mano destra impugna una spaventosa mannaia, ben più grossa di quelle normali. <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEill4hs3SQZhQdDQ6vwSmj3FChnykyjBiOPZfhLhttx8DSj0WUUud6P4erqM9IsqwPU4cpOzzJjPAG1jwouyXeblqNdvlsvTUpokXUCCaPu_TvPhJ2wmGvg4YyvWpJruj4TajPvOPWBFBA/s1600/bluebeard__s_wife_by_worgue-d4zhkqq.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="232" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEill4hs3SQZhQdDQ6vwSmj3FChnykyjBiOPZfhLhttx8DSj0WUUud6P4erqM9IsqwPU4cpOzzJjPAG1jwouyXeblqNdvlsvTUpokXUCCaPu_TvPhJ2wmGvg4YyvWpJruj4TajPvOPWBFBA/s320/bluebeard__s_wife_by_worgue-d4zhkqq.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
«Porca puttana!», impreca Vern, indietreggiando. «Non dovevate entrare qui», grida Barbablù con voce metallica. «Ora vi tocca morire, signori miei!»<br />
Sequoia si pone a pochi metri dal mostro e prende la mira col fucile d'assalto. «Crepa prima tu, ammasso di latta.» Preme il grilletto. <br />
Non accade nulla.<br />
Jones si rialza, incredulo e arretra, controllando l'arma. Barbablù emette una risata gorgogliante e avanza verso di lui. La sua testa sfiora il soffitto. «Vi sgozzerò come capretti, signori miei!»<br />
«Decadenza alchemica», esclama Everi. «Le armi moderne non funzionano quaggiù.»<br />
Sequoia estrae la Colt e prova a far fuoco, senza riuscirci. L'automa oramai gli è addosso. Vibra un colpo di mannaia, che Jones riesce a schivare tuffandosi di lato. La lama graffia il muro, producendo scintille.<br />
Everi si fa avanti pronunciando una formula in un linguaggio che Vern non comprende, ma che ha già sentito altre volte. L'incantamento produce un ispessimento dell'aria attorno alla testa di Barbablù, finché delle croste di ghiaccio compaiono sul volto dell'automa. Questi rallenta un po' i suoi movimenti e scuote il capo confuso, senza però fermarsi.<br />
«Fate qualcosa», grida la ragazza. «Non riuscirò a trattenerlo a lungo.»<br />
Il ladro si accorge che Sequoia è pronto a ingaggiare un disperato corpo a corpo col mostro meccanico, ma dubita che riuscirà in qualche modo ad abbatterlo. <br />
Rifletti, rifletti...<br />
Ricorda che la fiaba parla di una chiave, quella che chiude l'ingresso alle segrete, e che Barbablù consegna a ciascuna nuova moglie, ammonendola di non usarla, per testarne la fedeltà. Se i conti tornano dovrebbe essercene una anche lì, come unica strumento per uscire da quel percorso di Mamma Oca.<br />
Dove può essere nascosta?<br />
Valuta due possibilità: o è nelle vesti di uno dei cadaveri appesi ai piloni, oppure è addosso al mostro meccanico che sta cercando di farli a pezzi. Ipotesi che lo preoccupa non poco. <br />
L'idea gli esplode in testa. Mentre Sequoia danza attorno all'automa, impugnando soltanto il suo coltello da combattimento, Vern recupera gli occhialini rubati a Perrault e li inforca. Immediatamente tutto gli appare a un livello di nitidezza assoluta. Scorge ogni dettaglio di ciò che accade attorno a lui, in un modo che nemmeno credeva possibile. Quando Barbablù vibra un altro fendente, evitato per un soffio da un Sequoia sempre più stanco, il ladro nota la chiave che spunta dietro il collo metallico del mostro, rendendolo simile a un gigantesco giocattolo a molla.<br />
Vern non ci pensa due volte. Prende lo slancio e salta addosso all'automa, aggrappandosi alla sua voluminosa veste, per poi arrampicarsi fin su alla testa. Barbablù emette fumo dalle orecchie e il suo corpo è caldo, quasi rovente. Il ladro sta bene attento a non sporgersi in quella sorta di bolla invisibile manipolata dall'incantesimo di Everi, dove l'aria si è condensata al punto di diventare ghiaccio. <br />
Tocca la chiave, poi l'afferra, proprio mentre il mostro si scuote per attaccare di nuovo Sequoia, scrollandosi di dosso Vern. Questi riesce però a tirare e a sfilare la chiave, che si ritrova in mano nel momento in cui cade a terra. Giusto il tempo di riprendersi dalla botta e si accorge che Barbablù non si muove più. Da terribile automa assassino si è trasformato in una massa di metallo inerte.<br />
Everi aiuta il ladro ad alzarsi. La ragazza e sudata e tesa, ma sorridente. «Come ci sei riuscito?»<br />
Vern nasconde gli occhiali di Perrault prima di guardare la Kendal. Preferisce tenersi quel piccolo segreto tutto per sé. Le mostra la chiave. «Ho sempre avuto una buona vista.»<br />
Sequoia si unisce a loro, esultante. Rifila una pacca al ladro, tanto forte da rischiare di rimetterlo a tappeto. «Bravo! Ben fatto. Questa volta ci hai davvero salvato le chiappe.»<br />
«Sì, sì, ok... ma ora andiamocene di qui.» Vern lancia un'occhiata ai cadaveri appesi. Quando indossava gli occhiali ha intravisto qualcosa che si muoveva <i>dentro </i>di loro. Energia oscura, forse ectoplasmi. Residui di dolore e di afflizione.<br />
«La chiave andrà bene anche per aprire la porta in cima alle scale?», chiede Everi.<br />
Il ladro la tasta tra le dita. «Non ci resta che provarla.» <br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgETNLnm7r9JOFhn4ytE4NRw5K_DlCnpi5mcLN2W216fLoBLNNYdeXS74prPO1QYzjfq2839UsdCQSPFM-9E2RFW9CfSTR1gaMukywFAkj23VvJOCTBE1EhCMaxNWkoRNlHLIPtoHNYuT0/s1600/bluebeard+robot.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgETNLnm7r9JOFhn4ytE4NRw5K_DlCnpi5mcLN2W216fLoBLNNYdeXS74prPO1QYzjfq2839UsdCQSPFM-9E2RFW9CfSTR1gaMukywFAkj23VvJOCTBE1EhCMaxNWkoRNlHLIPtoHNYuT0/s320/bluebeard+robot.jpg" width="228" /></a></div>
<br />
Funziona.<br />
La serratura si apre con <i>click </i>secco. Sequoia spalanca la porta, coltello da combattimento alla mano.<br />
I tre entrano in quella che sembra in tutto e per tutto la dispensa del castello. Sacchi di iuta, botti e casse di legno sono allineate lungo le pareti. La luce diurna filtra da una finestrella in alto, che fa capire a Vern che si trovano in un seminterrato. <br />
Ci sono due uscite, due porte. <br />
La prima è massiccia e grezza, dotata di uno spioncino, oltre il quale si vede una seconda scalinata, di soli quattro gradini, che termina in un corridoio illuminato dal chiarore del sole.<br />
La seconda è più piccola, costituita da un'unica tavola di legno chiaro e levigato. Al centro è abbellita da una xilografia che raffigura un'oca con in testa un cappello da gran dama.<br />
«L'uscita», afferma Sequoia.<br />
In quel momento una voce femminile, flebile e implorante, giunge alle loro orecchie. «Signori, onorevoli viaggiatori, se mi sentite, venite a liberarmi, ve ne prego!» La richiesta d'aiuto viene da qualche parte più in alto nel castello, oltre la porta che dà sul corridoio superiore.<br />
«Avete sentito?», domanda Everi.<br />
«Non ci pensare nemmeno», taglia corto Jones. «Facile che sia una trappola. E poi qui le mie armi non funzionano per colpa di... come l'hai chiamata?»<br />
«Decadenza alchemica. Così la definì messer Forlani, lo studioso del XVIII secolo che la scoprì e che...»<br />
«La versione breve?», la interrompe Vern.<br />
«Le energie con cui è stato costruito questo posto tendono a contagiare gli elementi esterni, per esempio noi, assoggettandoli alle regole temporali che vigono qui. Se il castello di Barbablù è assimilabile a una rocca del 1700...»<br />
«Tutto ciò che è stato costruito dopo quell'epoca non funziona», intuisce il ladro. <br />
«O funziona male. Le nostre torce elettriche, per esempio, ora sono già quasi scariche.»<br />
Il gemito della donna si ripe proprio in quel momento: «Gentiluomini? Mi sentite?»<br />
«Un'occhiata soltanto», supplica Everi.<br />
<br />
- - -<br />
<br />
<h4 style="text-align: justify;">
LA SCELTA (1)<span style="font-weight: normal;"><br /></span></h4>
<ul>
<li><div style="text-align: justify;">
<span style="font-weight: normal;">Aprire la porta contrassegnata con la xilografia di Mamma Oca?</span></div>
</li>
</ul>
<ul>
<li><div style="text-align: justify;">
<span style="font-weight: normal;">Cercare la prigionera del castello?</span></div>
</li>
</ul>
<h4>
LA SCELTA (2) Quale PDV (Punto di Vista) desiderate per il prossimo capitolo?</h4>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<ul>
<li>Sequoia Jones</li>
</ul>
<ul>
<li>Everi Kendal</li>
</ul>
- - -</div>
<a href="http://www.tumblr.com/share" style="background: url('http://platform.tumblr.com/v1/share_3.png') top left no-repeat transparent; display: inline-block; height: 20px; overflow: hidden; text-indent: -9999px; width: 129px;" title="Share on Tumblr">Share on Tumblr</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" /></a></div>
Scarica la <a href="http://ubuntuone.com/1LcoRqwQBJuc5KSsESLzmL">versione ePub</a>.
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com18tag:blogger.com,1999:blog-3877330578799034754.post-17000217104005408262013-03-17T15:00:00.000+01:002013-03-17T15:00:03.575+01:00Capitolo Quattro<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhH2pPx8L9zKwLPRJqwIX_7YXl9AIBsS6OD5QV9Mu0_bjrNzeegPiMrNNPog-TU_fBP-KfbuuHRShFP4_vB-94lM_dTKd_8Ct-LTYMuUt1mtIj8hypMuj-uIXxZwZBqKp_emzdbnb2WWos/s1600/doppel+perrault.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhH2pPx8L9zKwLPRJqwIX_7YXl9AIBsS6OD5QV9Mu0_bjrNzeegPiMrNNPog-TU_fBP-KfbuuHRShFP4_vB-94lM_dTKd_8Ct-LTYMuUt1mtIj8hypMuj-uIXxZwZBqKp_emzdbnb2WWos/s320/doppel+perrault.jpg" width="243" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
«Fuggire alla cieca non servirebbe», sospira Everi. «Non qui dentro.»<br />
Sequoia la sposta di lato, con delicatezza ma anche con decisione. Punta il fucile verso la porta in fondo al corridoio. «Sono d'accordo. Vediamo quanto questo francese figlio di una cagna appestata avrà voglia di fare lo spiritoso, dopo avermi conosciuto di persona.»<br />
Everi gli mette una mano su braccio. «Non farai nulla. Dobbiamo ascoltarlo.»<br />
«Non siamo in missione diplomatica», replica il soldato, spazientito.<br />
«Ricordi cosa ti ho detto al briefing di ieri sera?»<br />
«Che la villa ha le sue regole», interloquisce Vern, dopo aver finito di esaminare le porte xilografate. «E che una volta entrati avremmo dovuto aspettarci un sacco di cose strane.» Ripone il serramanico in tasca. «Beh, anche più strane del solito. Giusto?»<br />
La Kendal annuisce. Le piace la freddezza del ladro. Alla fine anche Sequoia cede e abbassa l'arma. «Voglio fidarmi», mugugna. «Ma se questo Perrault farà solo una mossa sbagliata...»<br />
In quel momento la porta in fondo al corridoio si apre. Sulla soglia si staglia un uomo a dir poco bizzarro. Alto poco più di un metro e settanta, sembra più grande a causa dell'elaborata parrucca nera in stile rinascimentale che porta in testa. Ha un volto sorridente, velato appena da un velo di barba sulle guance. Il vestito che indossa è un'elaborata palandrana scura, con tanto di collare e polsiere in pizzo bianco, stivaletti in cuoio, dentro i quali s'infilano i pantaloni attillati, pieni di lacci e laccetti.<br />
«Eccovi qui, finalmente», saluta, in un inglese accentato.<br />
Everi sa di dover prendere in mano la situazione prima che degeneri. Conosce la pericolosità dell'uomo che ha davanti: stregone, alchimista, affabulatore, sadico, killer seriale. La ragazza si fa avanti, pronta al peggio. «Siamo qui per vedere madame Oldisia.»<br />
«Oh, ne sono certo.» Quindi, stupendo tutti e tre, Charles Perrault si sposta e fa cenno ai suoi ospiti di entrare. «Parliamone in soggiorno, da persone civili.»<br />
«Che cazzo di storia è questa?», domanda Sequoia.<br />
Everi si volta e lo fulmina con un occhiata. Una volta tanto è sufficiente per zittire il gigante. Quindi la Kendal fa strada, accogliendo l'invito di Perrault.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq5hNQKEviNzMubWaMJNatjPUWQGIJsf0q9NE25-OPZPhIEamtGbPYILhF55Qez-Nohi77jrE99uCD6WJO9Tee8loJZvbMrKi4XSaNZzy1XCRWclUqRDrMWscaUSpvbF2T6_ZzFc9Q1KM/s1600/Everi+Kendal+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq5hNQKEviNzMubWaMJNatjPUWQGIJsf0q9NE25-OPZPhIEamtGbPYILhF55Qez-Nohi77jrE99uCD6WJO9Tee8loJZvbMrKi4XSaNZzy1XCRWclUqRDrMWscaUSpvbF2T6_ZzFc9Q1KM/s320/Everi+Kendal+2.jpg" width="213" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Everi Kendal (foto d'archivio)</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Il soggiorno è un locale sontuoso dal pavimento in parquet, arredato con antichi mobili in stile rococò, in un intreccio di linee sinuose e intarsi che raffigurano composizioni floreali e maschere grottesche. <br />
Un grande orologio a pendolo è posto vicino alla larga scala che porta al piano superiore. Una seconda porta, a due battenti, è situata sul lato opposto della sala, affiancata su entrambi i lati da statue di giada di levrieri seduti.<br />
Al centro del soggiorno c'è un tavolo ovale, circondato da quattro sedie. Perrault si siede a un capo del tavolo, davanti a un grande libro rilegato in cuoio, su cui sono posati degli antiquati occhialini da lettura. «Accomodatevi», invita i tre, senza smettere di sorridere.<br />
Vern e Sequoia guardano la Kendal, evidentemente spiazzati. La ragazza è stata messa in guardia in merito a ciò che comporta introdursi in una magione incantata di quel livello, ma le risulta comunque difficile mantenere il sangue freddo. La consapevolezza di ciò che c'è in gioco la costringe a concentrarsi su ogni piccola mossa. Si siede di fronte a Perrault. Ha già notato alcuni riflessi di luce rossa negli occhi del francese. Baluginii, forse illusioni ottiche, ma che la inducono a non guardarlo dritto in faccia.<br />
Vern la imita, sedendosi al suo fianco, attento a non avvicinarsi troppo allo scrittore di fiabe. Sequoia invece si piazza a braccia conserte alle spalle di Everi, con la canna del fucile appoggiata alla spalla e un cipiglio minaccioso dipinto sul volto. Perrault fa una smorfia, ma non lo ammonisce in alcun modo. «Immaginavo che mandassero qualcuno», commenta infine. «Per chi lavorate?»<br />
Tocca a Everi rispondere: «Poco importa. I vostri nemici sono numerosi. Non a caso siamo arrivati qui, nonostante tutti i vostri tentativi di segretezza.» <br />
«Non so chi sono i due signori», ribadisce lo scrittore, «in quanto a te, sento il familiare olezzo di magia d'incantamento. Sei dunque una strega?»<br />
La Kendal trasalisce. Questa volta è stata presa proprio di sorpresa. Sente gli occhi dei compagni su di sé, e deve fare un grande sforzo per non arrossire. «Non siamo qui per fare amabile conversazione, Perrault. Consegnateci Laura Elpis e ti prometto che nessuna alleanza sarà intrapresa contro la tua padrona.»<br />
«Madame Oldisia potrebbe dirti che le persone che hanno organizzato ciò che compiremo oggi sono potenti e influenti quanto i vostri mandanti.» L'uomo si china avanti con fare beffardo. «Probabilmente anche di più.»<br />
Sequoia fa un movimento rapido e picchia un pugno sul tavolo. «Ora basta! Portaci dalla vecchia o ti crocifiggo al muro.»<br />
Everi si aggrappa letteralmente al suo bicipite. «Jones, no!»<br />
Ma è troppo tardi. Perrault si alza e allarga le braccia. La sua ampia veste scura si apre alla guisa delle ali di un enorme corvo, mentre i suoi occhi si accendono di luce cremisi. Una forza tremenda e invisibile paralizza la Kendal, che si trova schiacciata sul tavolo, appesantita da una gravità innaturale. Con la coda dell'occhio si accorge che Sequoia è caduto in ginocchio. Incredibilmente riesce a opporre una qualche resistenza al sortilegio di Perrault, qualunque esso sia, tuttavia non sembra essere sufficiente per reagire. Vern, dal canto suo, è immobilizzato tanto quanto Everi.<br />
«Villani e scortesi», esclama lo scrittore. «prepotenti tanto quanto chi vi ha mandato qui, a sfidare madame Oldisia.»<br />
La ragazza tenta di sillabare una formula di liberazione. È un tentativo alla cieca, il migliore che le è venuto in mente nella concitazione. Purtroppo si accorge di riuscire a stento ad aprire la bocca, non abbastanza per ricorrere agli incantesimi che conosce. Poi all'improvviso il francese richiude le braccia, sciogliendo i tre dalla morsa invisibile.<br />
Il primo a tentare di rialzarsi è Sequoia. Everi lo vede trafficare con qualcosa in una tasca del bergen, pronto a dare battaglia. Ignorando i muscoli doloranti gli mette le mani sulle spalle e lo ferma. «Aspetta. Non possiamo sconfiggerlo. Non ora.»<br />
Il soldato la guarda con occhi furibondi. È stato umiliato e vuole vendetta, però è abbastanza intelligente per capire quando bisogna cambiare strategia. Si limita quindi a rimettersi in piedi, usando il fucile d'assalto a mo' di bastone. Vern invece se ne sta in disparte, non pare voler causare problemi.<br />
Everi si volta e fronteggia di nuovo Perrault, che è tornato a sedersi, pacifico e sorridente. «Lasciate che vi spieghi», dice il francese. «Madame Oldisia è disposta a concedervi un tentativo di trovare la ragazzina. Non perché è buona, né perché si annoia. Anzi, a dire il vero un po' di tedio lo prova davvero, perciò unirà l'utile al dilettevole.»<br />
«L'utile?», commenta Everi, spiazzata. La situazione le è sfuggita malamente di mano.<br />
«La speranza che voi nutrite, quella di salvare la nostra piccola Laura, verrà tradita e non farà altro che alimentare il rituale della mia padrona e dei suoi referenti.» <br />
«Parla chiaro, mangiarane», lo apostrofa Jones.<br />
La Kendal lo zittisce. «Lascia perdere, ti spiego dopo.» Infatti lei ha capito il significato delle parole di Perrault. Tuttavia in esse vede comunque la loro unica possibilità per tentare di compiere la missione. O forse si tratta soltanto dell'ennesima falsa speranza che si sommerà alle altre, in una sorta di meccanismo perverso. Il piano di madame Oldisia sembra prevedere tutto, anche il modo per sfruttare i nemici per proprio tornaconto. «Parla stregone», decide infine. «Accettiamo la sfida.»<br />
Perrault applaude, felice come un bambino. «Ottimo allora. Dunque decidete il vostro fato.»<br />
Vern, fino a quel momento silenzioso, si rivolge allo scrittore. «Vuoi dire che possiamo gironzolare liberamente per la villa?»<br />
«Non liberamente: scegliendo uno dei tre percorsi di Mamma Oca.»<br />
«Non capisco.»<br />
«Vuoi spiegare tu, chérie?», dice, rivolto a Everi.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCOBUBXzkdFFjfqD5dhtNsdHaAVDaHp8m5Ou7mEgaR9hJRhXBIKQlFzBR5RCNYp-F_1S5NS69ubAfw_O_Y_d7E6YX6gFzS51dFdXh_qv6DBpRXUOaqptk7tQhjPOrnNln_iE4WGpONv8I/s1600/contes+de+perrault.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCOBUBXzkdFFjfqD5dhtNsdHaAVDaHp8m5Ou7mEgaR9hJRhXBIKQlFzBR5RCNYp-F_1S5NS69ubAfw_O_Y_d7E6YX6gFzS51dFdXh_qv6DBpRXUOaqptk7tQhjPOrnNln_iE4WGpONv8I/s1600/contes+de+perrault.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
La Kendal è stata istruita a sufficienza su Oldisia e sulla sua storia per sapere ciò a cui fa riferimento il francese. Guarda Sequoia e Vern, che attendono delucidazioni. «Questo Charles Perrault viene da una realtà alternativa alla nostra, un mondo in cui non era uno affabile scrittore, bensì un mago nero che ha causato terrore e devastazione in piena Parigi, creando alchemicamente i personaggi delle sue fiabe nere. Ha regnato sul distretto fatato di Saint Sulpice per tre anni, finché Luigi XIV si è deciso a inviare i suoi soldati a molla per porre fine all'orrore.»<br />
Perrault annuisce, estasiato. «Brava, bravissima.»<br />
Everi lo ignora. «Oldisia l'ha salvato sul più bello, trascinandolo nella nostra realtà, per farne il suo ciambellano. Immortale, a quanto pare.»<br />
Vern fa una smorfia. «Questo è troppo anche per me credo, ma ok, lo accetto. Ora direi di saltare l'infodump e di venire al dunque. Cosa sono i percorsi di Mamma Oca?»<br />
«Non lo so», ammette la Kendal.<br />
Perrault alza tre dita della mano destra. «Tre modi per arrivare agli appartamenti di madame Oldisia. Viceversa potreste girare questa casa per ore, senza trovare nulla. Invece io vi invito a provarne uno. Due opzioni le conoscete già: la porta di Barbablù, la porta della Bella Addormentata. E infine...» Con un gesto teatrale indica la scala «la sala da ballo di Cenerentola.»<br />
«Certo, e tu ci credi così stronzi da infilarci volontariamente in una delle tue trappole», grugnisce Jones, alzando lentamente il fucile. «Io invece ti sparo in testa e poi noi esploriamo questa topaia.»<br />
Gli occhi di Perrault si incendiano di rosso, ma solo per un momento. «Provaci se vuoi, ragazzone.»<br />
Everi si mette tra i due, guardando Sequoia. «Ha ragione lui. Dobbiamo scegliere un percorso, c'è poco da fare. Qui dentro...»<br />
«Tutto funziona secondo regole precise», taglia corto Vern. «Va bene allora, stiamo al gioco. Dove si va?»</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
- - -</div>
<h4 style="text-align: justify;">
LA SCELTA (1)</h4>
<ul>
<li>La Porta di Barbablù</li>
</ul>
<ul>
<li>La Porta della Bella Addormentata</li>
</ul>
<ul>
<li>La scala per la Sala da ballo di Cenerentola</li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h4>
LA SCELTA (2) Quale PDV (Punto di Vista) desiderate per il prossimo capitolo?</h4>
<ul>
<li>Everi Kendal</li>
</ul>
<ul>
<li>Vern Achilles </li>
</ul>
<ul>
<li>Sequoia Jones </li>
</ul>
- - -<br />
<a href="http://www.tumblr.com/share" style="background: url('http://platform.tumblr.com/v1/share_3.png') top left no-repeat transparent; display: inline-block; height: 20px; overflow: hidden; text-indent: -9999px; width: 129px;" title="Share on Tumblr">Share on Tumblr</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" /></a></div>
Scarica la <a href="http://ubuntuone.com/2rr1occD87plSvsAH7Zf4t">versione ePub</a>.
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com18tag:blogger.com,1999:blog-3877330578799034754.post-16764744045611418472013-03-13T16:38:00.000+01:002013-03-14T14:03:58.548+01:00Capitolo Tre<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFo-Z8u3ZmZohBZYifBsTwVbCsOUx0nTjcPtoUenAVWS7ez9U55FVR5fsqap6wTIczVlX-BWR2CJW5YsJeDUT1m_1_bgOLx_YVbr6XC8AbokxcFB3xWo4zIWzvqlLCVuKGi2NmjpMj5QU/s1600/Tomato+Moth+cover+3.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFo-Z8u3ZmZohBZYifBsTwVbCsOUx0nTjcPtoUenAVWS7ez9U55FVR5fsqap6wTIczVlX-BWR2CJW5YsJeDUT1m_1_bgOLx_YVbr6XC8AbokxcFB3xWo4zIWzvqlLCVuKGi2NmjpMj5QU/s320/Tomato+Moth+cover+3.png" width="235" /></a></div>
<br />
Vern osserva il battibecco tra i suoi compagni, senza perdere d'occhio i malefici nanetti che avanzano verso di loro, decisi a divorarli. Il ladro sa di poterli seminare correndo via in quel preciso istante, ma decide di attendere ancora un po' prima di farlo.<br />
«Non siamo in Afghanistan», sbraita Everi, rivolta al guerriero dell'<i>Ordo Draconis</i>. «Non possiamo avanzare a colpi di granata.»<br />
Sequoia si libera dalla stretta della donna e le rivolge una smorfia. «L'hai detto tu: la strega senz'altro sa del nostro arrivo. A questo punto fare un po' di casino in più non è poi così grave.»<br />
Prima che Everi possa replicare, il soldato toglie la spoletta e lancia la granata nel punto di maggior concentrazione dei nani cannibali. L'ordigno esplode rilasciando una palla di fuoco che ne divora almeno la metà, consumandoli come se fossero fatti di cera. <br />
Vern osserva gli ometti divorati dalle fiamme, a metà tra il disgustato e l'ipnotizzato. I nanetti superstiti si aprono a tenaglia, convergendo verso il ninfeo da due lati. Non paiono spaventati dalla morte dei loro simili, né mostrano segni di resa.<br />
Implacabile, Sequoia ripone la Colt nella fondina ed estrae un corto, compatto fucile d'assalto dal bergen. Posa un ginocchio a terra e inizia a sparare raffiche brevi e mirate, abbattendo sistematicamente le creaturine, che oramai sono a meno di venti metri da loro.<br />
Pur furiosa per la strategia dissennata di Jones, Everi si decide a coprirgli il fianco. Raggiunge un punto alla destra del soldato, dove un paio di nani sono riusciti a tenersi fuori dal fuoco serrato di Sequoia, e li affronta col suo manganello telescopico.<br />
Vern la vede vibrare colpi secchi e precisi, spazzando via i mostriciattoli, troppo piccoli per riuscire a entrare a contatto con la donna, armata di un'arma lunga. <br />
Nel giro di meno di un minuto è tutto finito. Jones smette di sparare, cambia il caricatore e si aggira nel prato, esaminando i cadaverini devastati dal suo attacco. Everi lo raggiunge. Ci manca poco che schiumi di rabbia. «Guarda che casino!», esclama. «Potevamo evitarli e cercare un fottuto ingresso laterale.»<br />
«Vedila così: ne abbiamo approfittato per lanciare un messaggio alla vecchia.»<br />
Vern capisce di dover intervenire prima che tra i due finisca male. «Ragazzi, calmatevi. Rimandate le litigate a più tardi. A questo punto direi di entrare dall'ingresso principale, e vada come vada.»<br />
Sequoia ed Everi fissano il ladro e lasciano defluire un po' di adrenalina. Il soldato dell'<i>Ordo</i>, in particolare, sembra aver già ripreso la sua fredda efficienza. «Hai ragione. Andiamo a bussare e vediamo se qualcuno ci apre.»<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQp6ZbQrIqJYw4wEU68Nj_6IlNA87M25sIlDWVTtEuiHng-pv67AlUwErKZqdcuL0HL8rqcuhMhHK9nATIftVURwv7DwdbW96i4OdWeIegtpkOh7w43iTiIhMit1rL9cKhFZGXxXZeilw/s1600/villa+oldisia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQp6ZbQrIqJYw4wEU68Nj_6IlNA87M25sIlDWVTtEuiHng-pv67AlUwErKZqdcuL0HL8rqcuhMhHK9nATIftVURwv7DwdbW96i4OdWeIegtpkOh7w43iTiIhMit1rL9cKhFZGXxXZeilw/s320/villa+oldisia.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Villa Oldisia</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Attraversano il prato danneggiato dalla granata incendiaria e disseminato di nanetti carbonizzati o dilaniati dai proiettili di Jones. Nonostante il fracasso dello scontro, nessuno si è affacciato alle finestre della villa.<br />
Vern è preoccupato. Da otto anni ha a che fare con le faccende del Mondo Nascosto, quasi sempre operando come ladro. Professione che, tra l'altro, gli calza a pennello. La sua è stata un'iniziazione casuale, nei giorni seguenti al disastro dell'uragano Katrina. Piccolo criminale nativo di Dallas, in ricerca perenne del colpaccio, si era recato a New Orleans per fare un po' di sciacallaggio coi suoi due fidati complici – pace all'anima loro – ed era finito a frugare nella magione semi-allagata di un vampiro che non aveva nessuna intenzione di abbandonare casa, a dispetto delle condizioni disastrate della città.<br />
Per fortuna di Vern, un cacciatore aveva a sua volta deciso di approfittare dell'occasione per dare la caccia al succhiasangue. Il vecchio Rafael, questo era il suo nome, aveva salvato le chiappe del ladro e se lo era portato anche a casa, curandolo dalle ferite ricevute nello scontro. In cambio aveva voluto una cosa soltanto: che Vern Achilles diventasse il suo galoppino.<br />
Due anni dopo Rafael, un bounty killer che si occupava di creature del Mondo Nascosto, era passato a miglior vita, lasciando in eredità contatti, denaro e un bel po' di prospettive per il futuro al suo allievo. Vern però non aveva nessuna intenzione di diventare un cacciatore di taglie, perciò aveva continuato a fare ciò in cui era davvero bravo: il ladro. <br />
La proposta di mister Meical è la sua occasione migliore per tirarsi fuori dal giro e trasferirsi in qualche atollo caraibico privo di mostri schifosi e di pericoli. Ora che però sta per entrare nella villa di madame Oldisia non è più così sicuro di aver fatto la scelta giusta. La vecchia strega è una di quelle personalità del Mondo Nascosto su cui sa davvero poco, ma comunque abbastanza per intuire che era meglio non sfidarla.<br />
L'esatto contrario di ciò che sta facendo lui. <br />
Come se non bastasse, la mancanza di informazioni sulla missione lascia ampi margini d'errore. Chi è Laura Elpis, la ragazza che stanno cercando di liberare? A lui mister Meical non ha rivelato nulla. Vern ha fatto una ricerca per conto proprio sulla Elpis, scoprendo che si tratta di una liceale di buona famiglia, residente a Mantova. Ha un profilo Facebook da cui si intuiscono i suoi molteplici interessi: la musica rock alternativa, il volontariato in una associazione che si occupava di bambini maltrattati, i libri fantasy, Londra. Nulla fuori dall'ordinario. Nemmeno gli informatori di Vern, quelli che hanno a che fare col Mondo Nascosto, sanno altro sulla Elpis.<br />
Il perché Oldisia l'ha fatta rapire è un bel rompicapo. <br />
Il perché gente importante la vuole libera a tutti i costi è un mistero, se possibile, ancora più grande.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Il portone d'ingresso della villa è elaborato e massiccio. Il legno scuro è intarsiato con facce leonine e con altre figure meno definibili, ma inquietanti. A Vern ricordano delle illustrazioni viste su alcuni libri magici rubati per conto terzi.<br />
Sequoia squadra la porta dall'alto al basso. Sembra pronto a sfondarla da un momento all'altro.<br />
«Perché non la fai saltare con una bomba a mano?», lo dileggia Everi, ancora arrabbiata per quanto accaduto poco fuori dal ninfeo.<br />
«Datti una calmata», replica il soldato. «Una volta dentro serviranno nervi saldi e...»<br />
«Scusa, Jones», lo interrompe Vern.<br />
«Che c'è?»<br />
Il ladro indica la porta. Solo lui se n'è accorto: è socchiusa. «Vogliamo entrare o preferisci farci il corso abbreviato dei Marines?»<br />
Sequoia lo fulmina con un'occhiata eloquente, poi alza il fucile e fa cenno ai compagni di stare dietro di lui. «Faccio strada io. O forse qualcuno vuole precedermi?»<br />
Questa volta nemmeno Everi ha qualcosa da ridire. Il gigante spalanca il battente. <br />
Entrano.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhP3oEVXvX92ZF1M7L9huQStEi_B1V3J5EtsZKognAuptquLLsfxM1CQmiF_e4RnZ_eXXwFHZDRlC4gxhyphenhyphenXLFiGHIf1d6M3jBdyj6G4OZm7a-5XRnDLdDkR8mEgZr6UnOgMtpjLMXcO17k/s1600/sleeping+beauty.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="261" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhP3oEVXvX92ZF1M7L9huQStEi_B1V3J5EtsZKognAuptquLLsfxM1CQmiF_e4RnZ_eXXwFHZDRlC4gxhyphenhyphenXLFiGHIf1d6M3jBdyj6G4OZm7a-5XRnDLdDkR8mEgZr6UnOgMtpjLMXcO17k/s320/sleeping+beauty.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Si trovano in un corridoio d'ingresso piuttosto largo. Uno spesso tappeto color porpora copre il pavimento. Vecchie lampade ad applique spuntano dalle pareti. Solo una di esse è accesa, lasciando l'ambiente in penombra. Ci sono alcuni quadri appesi ai muri. Rappresentano perlopiù scene di caccia. Nell'aria c'è un lieve odore di muffa.<br />
Il corridoio ha tre uscite: due porticine laterali, una a destra e una a sinistra, e una porta a due battenti sul fondo.<br />
Il silenzio è quasi totale. Solo il rumore remoto di un invisibile orologio a pendolo accoglie i tre visitatori. Vern si accorge che la luce dell'esterno fatica a entrare, quasi come se fosse respinta in automatico dal velo di semioscurità della casa. Il ladro si guarda intorno, cercando di individuare eventuali telecamere nascoste, oppure occhi magici da cui gli abitanti della casa possono spiarli. Non vede nulla, ma non riesce a togliersi di dosso la sensazione di essere osservato.<br />
Sequoia sfodera un lungo, minaccioso coltello da combattimento dallo zaino e si guarda alle spalle.<br />
«Altri guai?», gli chiede Vern.<br />
«No. Sto solo per smontare la porta d'ingresso. Non vorrai rimanere bloccato qui dentro, vero?»<br />
Everi alza gli occhi al cielo. «Certe tattiche da commando non servono in un posto come questo.»<br />
«La signorina ha perfettamente ragione.» La voce, da uomo ma effeminata, fa sobbalzare i tre. Viene dal lato opposto del corridoio, oltre la porta. «Avanti, venite. Non siate timidi. Del resto finora non lo siete stati.»<br />
Vern scambia delle rapide occhiate coi compagni. Sequoia pare già pronto a massacrare il loro misterioso interlocutore, mentre Everi ha l'espressione di chi sta ragionando il più in fretta possibile. Il ladro ha poca voglia di incontrare il tizio che ha appena parlato. Fa cenno a Jones e alla Kendal, per far capire loro che hanno delle alternative: le porticine ai lati. Accende una piccola Maglite e le osserva meglio. Come temeva sono meno rassicuranti del previsto. Su quella di destra è incisa una xilografia che rappresenta un massiccio uomo vestito in ricchi abiti rinascimentali, dotato di una folta barba. Su quella di sinistra ce n'è una seconda, che raffigura una fanciulla avvolta in una ricca mise da nobildonna e assopita su un letto.<br />
«Sembra di essere in un cazzo librogame», sussurra Vern tra sé e sé, scuotendo il capo.<br />
«Allora? Devo proprio venire a prendervi?», li canzona la voce invisibile.<br />
Guardando la faccia tesa e pallida di Everi, Vern viene colto da un sospetto. «Tu sai chi è questo imbecille, vero?»<br />
«Charles Perrault, il ciambellano di Oldisia.»<br />
«Un francese?», chiede Sequoia, pronunciando quella parola con disgusto.<br />
«Lo scrittore di fiabe?», esclama invece il ladro, incredulo.<br />
«Una specie, ma molto più pericoloso.», replica la Kendal. «Credevo fosse morto tempo fa. È una storia lunga, e noi non abbiamo tempo per...»<br />
I passi di Perrault che si avvicinano alla porta in fondo al corridoio interrompono e al contempo confermano la sua riflessione ad alta voce. Devono decidere in fretta cosa fare. <br />
Everi si fa avanti. Questa volta tocca solo a lei.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
- - -</div>
<h4 style="text-align: justify;">
LA SCELTA (1)</h4>
<ul>
<li>Volete che i tre attendano l'arrivo di Charles Perrault nel corridoio?</li>
</ul>
<ul>
<li> Preferite che cerchino la fuga attraverso la porta con la xilografia dell'uomo barbuto?</li>
</ul>
<ul>
<li>Oppure volete che imbocchino l'altra porta, quella contrassegnata con la fanciulla dormiente? </li>
</ul>
<h4>
</h4>
<h4>
LA SCELTA (2) Quale PDV (Punto di Vista) desiderate per il prossimo capitolo?</h4>
<ul>
<li>Everi Kendal</li>
</ul>
<ul>
<li>Vern Achilles </li>
</ul>
- - -<br />
<a href="http://www.tumblr.com/share" style="background: url('http://platform.tumblr.com/v1/share_3.png') top left no-repeat transparent; display: inline-block; height: 20px; overflow: hidden; text-indent: -9999px; width: 129px;" title="Share on Tumblr">Share on Tumblr</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" /></a></div>
Scarica la <a href="http://ubuntuone.com/2rr1occD87plSvsAH7Zf4t">versione ePub</a>.
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com21tag:blogger.com,1999:blog-3877330578799034754.post-31017602825561996962013-03-10T15:30:00.000+01:002013-03-10T15:30:00.817+01:00Capitolo Due<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpQwCLq8LS9AGoplWNLReynDu42zzVdcaKuOe3yidbAqzr4P-MZz0k_C-D8bImv1MUQo4tHRTMbUcPp6JbA1d2C9chrAN7lU8i7CSp6E-eAglABHQMIYdaoWkIIpS1y1gncG_hHEqOmaA/s1600/tomato+moth+1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpQwCLq8LS9AGoplWNLReynDu42zzVdcaKuOe3yidbAqzr4P-MZz0k_C-D8bImv1MUQo4tHRTMbUcPp6JbA1d2C9chrAN7lU8i7CSp6E-eAglABHQMIYdaoWkIIpS1y1gncG_hHEqOmaA/s320/tomato+moth+1.jpg" width="240" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
I tre avventurieri scavalcano la cinta e si lasciano cadere sul prato, cercando riparo dietro agli alberi che fanno da perimetro al giardino della magione.<br />
Sequoia è concentrato, teso. Monsignor Bolzoni, il suo cappellano, gli ha detto di aspettarsi una missione con "pochi spazi per la diplomazia". Memore di quest'affermazione, Jones estrae la Colt M1911 dalla fondina alla coscia e le dà una rapida controllata, intercettando lo sguardo perplesso di Everi. «Ragazza», le dice, «se pensi che madame Oldisia ci verrà incontro per offrirci un caffè, beh, mi sa che ti sbagli.»<br />
«Tranquillo gigante. So che non sarà una passeggiata di salute, ma questo non mi fa comunque amare le armi.»<br />
Jones pensa all'arsenale che ha nel bergen e non trattiene un ghigno. Ci pensa Vern a interrompere lo scambio di battute, indicando la villa. «Ho visto un movimento. Terza finestra partendo da destra, secondo piano.»<br />
Sequoia prende il piccolo binocolo dallo zaino e controlla l'imponente edificio, senza notare alcunché. «Non vedo nulla.»<br />
«Inutile star qui a pensarci», taglia corto Everi. «Come vi ho detto sanno del nostro arrivo. Se ci lasciano fare è perché là dentro sono al sicuro, e pensano di divertirsi nel vederci arrancare mentre cerchiamo Laura Elpis.»<br />
Jones avrebbe molte domande da fare alla Kendal, ma decide di tenerle per sé. È abituato a eseguire, non a indagare.<br />
<br />
Attraversano il prato, diretti al ninfeo. La decisione di esplorarlo non convince appieno Sequoia. Ritiene improbabile che la ragazza che cercano sia imprigionata lì, tuttavia Everi ha insistito. Pare che ci siano altre cose che deve controllare. Alla fine i due uomini hanno accettato la richiesta della Kendal. Vern, in particolare, sembra contento di un approccio lento e cauto alla villa. <br />
Passano a qualche metro di distanza da alcuni dei nani da giardino disposti nel prato. Sono orrende e pacchiane statuette, trenta centimetri circa d'altezza, colorate di rosso, rosa e blu. Jones teme che dentro alcune di esse siano nascoste delle telecamere di sorveglianza. Il fatto che madame Oldisia sia una strega non le impedisce certo di utilizzare accorgimenti tecnologici. <br />
Arrivano al ninfeo senza essere attaccati da cani da guardia o da eventuali servitori fanatici. Sequoia ne è ben contento, ma sa che probabilmente Everi ha ragione: la padrona di casa se la starà spassando mentre osserva il loro goffo avanzare. Del resto pare che la vecchia abbia più di quattrocento anni. Alla lunga ci si annoia, a vivere così tanto.<br />
«Wow», esclama Vern, osservando il ninfeo con sguardo rapito.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYnA9ez0B2ZVZzcp_KA8v7m7pydKw_b_C-yoPOHU2YePjBxLJOH2ovFTOp-Eq7659KG3uBNo9pjFnm7l7nKrpzjJToPSjdGHknOQBH00rbaPH6MBn3SIerYPbc3bBWTtEbJikB2sWRyxI/s1600/ninfeo+dettaglio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYnA9ez0B2ZVZzcp_KA8v7m7pydKw_b_C-yoPOHU2YePjBxLJOH2ovFTOp-Eq7659KG3uBNo9pjFnm7l7nKrpzjJToPSjdGHknOQBH00rbaPH6MBn3SIerYPbc3bBWTtEbJikB2sWRyxI/s320/ninfeo+dettaglio.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ninfeo (dettaglio)</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Jones condivide lo stupore del ladro. L'edificio, un insieme di muri avvolti da rampicanti, con un confuso susseguirsi di gradini e piccole alcove, è meraviglioso. Da vicino si sente anche lo scorrere dell'acqua, indizio di una seconda fontana, o forse di una vasca, nascosta in quell'intrico di pareti senza soffitto.<br />
Everi è la prima a entrare, salendo una breve scalinata circondata dall'edera. Jones fa un cenno a Vern. I due la seguono. Passano accanto a statue di pietra bianca, che raffigurano uomini e donne in lussuose vesti rinascimentali, ma coi visi distorti da ghigni orrendi e da smorfie dementi.<br />
«Le streghe hanno dei gusti artistici vomitevoli», commenta Sequoia.<br />
«Voi dell'<i>Ordo</i> ne avete bruciate parecchie, vero?», replica Everi, stizzita, senza girarsi. <br />
«Mi confondi con qualcun altro, donna.»<br />
«Certo», ironizza la Kendal. «Per me il punto è capire se ci credi davvero, o se stai solo difendendo la categoria.»<br />
Prima che Jones possa ribadire, la donna arriva in uno spiazzo a pianta circolare. Qui il soffitto c'è, ma in realtà è composto solo da rami intrecciati. Oltre ad altre due uscite, ci sono diverse nicchie, tutte occupate da putti ricoperti di muschio. I piccoli cupidi hanno le bocche socchiuse in sorrisi irti di denti appuntiti. A Sequoia ricordano le creature di una puntata del <i>Doctor Who</i>, uno dei pochi telefilm che di tanto in tanto segue con piacere. Come si chiamavano? Gli Angeli Piangenti, o qualcosa del genere.<br />
Vern gira attorno al tavolo in ferro battuto posto al centro dell'alcova. Ci sono sei sedie e due fiaccole innestate in altrettanti, elaborati piedistalli. «Dite che la vecchia ogni tanto viene qui a cenare?», domanda il ladro.<br />
Everi annuisce e controlla una delle torce, mostrando un dito unto d'olio fresco ai compagni. «Stanno preparando l'incontro. Si terrà qui.»<br />
«Incontro?», le fa eco Vern. «Vuoi dire coi membri di qualche organizzazione occulta? Forse dei ricchi coglioni come quelli del Bohemian Club?»<br />
La Kendal trasalisce. «Cosa ne sai tu?»<br />
Vern sorride, sornione. «La fontana col gufo, in mezzo al giardino. Non è un simbolo scelto a caso. L'ho riconosciuto. Il che sai cosa mi fa dedurre? Che madame Oldisia fa parte di una cricca di esoteristi, quelli veri, e che la ragazza che dobbiamo salvare è la vittima predestinata di un sacrificio.»<br />
Senza smettere di guardarsi intorno, Sequoia ascolta lo scambio di battute. Vern Achilles lo sta sorprendendo. <br />
Il ladro si sfrega il naso, pensieroso. «Il punto è: mia cara, tu sai qualcosa che noi non sappiamo, o ti sto soltanto stupendo con effetti speciali?»<br />
«Limitiamoci a portare a termine la missione», glissa Everi, voltando le spalle a Vern.<br />
Il ladro guarda Sequoia e gli fa l'occhiolino. «Ora è chiaro chi comanda, no?»<br />
In realtà il soldato è soddisfatto dalle nuove rivelazioni. I suoi superiori gli hanno dato carta bianca, il che vuol dire che può eliminare chiunque si frapporrà tra lui e il raggiungimento dell'obiettivo. La prospettiva di trovarsi davanti a un sabba lo turba, ma non lo terrorizza. Anche se i partecipanti dovessero rivelarsi uomini noti e potenti, li ucciderebbe senza pietà. Senza accorgersi, Sequoia restituisce a Vern un ghigno sinistro, tanto da indurre il ladro a rabbuiarsi.<br />
Doppiamente soddisfatto, Jones si accoda a Everi, che si è avviata verso l'uscita a destra.<br />
<br />
L'intero ninfeo si rivela essere pronto per un ricevimento. Ci sono altri tavoli: quattro sistemati in altrettante esedre. Le orribili statue dalle fattezze mostruose stonano con l'aspetto bucolico del complesso, ma in fondo non c'è nulla di inaspettato nella loro presenza, visto che madame Oldisia è una servitrice delle potenze oscure.<br />
Al centro del ninfeo i tre trovano un'elaborata vasca semicircolare, alimentata da un rubinetto modellato nella forma di un mostro marino, forse un tritone. Vern fa per sfiorare l'acqua con la punta delle dita, poi ci ripensa. «Allora capo», si rivolge alla Kendal. «Hai verificato ciò che dovevi? Possiamo tentare di entrare nella villa, o preferisci che aspettiamo direttamente l'arrivo degli invitati?»<br />
Everi fa una smorfia, senza però perdere il suo atteggiamento altezzoso. «Dovrei trasmettere questa informazione a mister Meical, ma immagino che non sarà possibile.» Prende il cellulare dalla tasca alla cintura e mostra il display ai compagni. «Prevedibile: nessun segnale.»<br />
Sequoia fa spallucce. Era preparato a un'evenienza del genere. Fa per rispondere ma un ticchettio alle sue spalle lo lascia a bocca aperta. Si volta di scatto verso l'ultima arcata che hanno imboccato. Non vede nulla.<br />
«Che c'è?», gli domanda Vern, preoccupato. Nella sua mano è comparso un serramanico.<br />
Jones gli fa cenno di tacere e si sposta verso l'uscita, la semiautomatica puntata davanti a sé. Tiene d'occhio le statue, quasi certo di trovarne qualcuna animata da un momento all'altro. Ha già avuto a che fare con qualche costrutto e si è sempre trattato di esperienze poco piacevoli. «Seguitemi», sussurra ai compagni, che obbediscono.<br />
Ci sono soltanto due locali da attraversare, prima di raggiungere l'esterno. Non molta strada, tutto sommato. <br />
Superano il primo senza problemi. Anche il ticchettio è cessato. Che sia stata solo la sua immaginazione? Sequoia non fa in tempo a concludere il pensiero che qualcosa lo colpisce al polpaccio destro, strappandogli un grugnito di dolore. Abbassa lo sguardo e vede uno dei nani da giardino, intento ad azzannargli la gamba. I suoi denti aguzzi sono riusciti a forare la robusta stoffa dei pantaloni di Jones. Il sangue scorre sulla barbetta bianca del piccolo mostro.<br />
«Gesù Cristo!», impreca Vern.<br />
Sequoia solleva la gamba. «Non bestemmiare», esclama, rivolto al ladro. Quindi vibra un calcio contro il muro. Sente le ossa del nanetto che si frantumano all'impatto contro la parete. La creaturina molla la presa e rimane a terra, immobile.<br />
«Attento!», esclama Everi, affiancando il soldato. Jones alza gli occhi e vede altri due nani che saltellano oltre i gradini della stanza in cui i tre esploratori sono diretti. Sono esseri orribili, coi volti grigiastri, gli occhi senza pupille e i denti seghettati che sbucano da bocche da lampreda. Sequoia pensa che quello che l'ha morso sembra fatto di carne, non di pietra. Il che li rende vulnerabili alle armi comuni.<br />
«Omuncoli», sussurra la Kendal. Ora impugna un manganello telescopico, pronta a dar battaglia.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGUtIu_0LUtLejeXDQjknV-98wTGpJn-aiGjUZkD8wqqsCYVhLQX9hCVm8OZS65x6vHs_IUx3BbKJkRwX_N475tpVZaebWQWZxMWnvW7gLMzyQojgoNnpvms_jmNp1Qws0Gdz4O_FJRo4/s1600/cannibal+lawn+gnome.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGUtIu_0LUtLejeXDQjknV-98wTGpJn-aiGjUZkD8wqqsCYVhLQX9hCVm8OZS65x6vHs_IUx3BbKJkRwX_N475tpVZaebWQWZxMWnvW7gLMzyQojgoNnpvms_jmNp1Qws0Gdz4O_FJRo4/s320/cannibal+lawn+gnome.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Sequoia alza la Colt, prende la mira e spara a ripetizione. I mostriciattoli schivano i primi due colpi, saltellando come scimmie. Il gigante aggiusta la mira: il terzo e il quarto colpo li centrano in pieno. I proiettili calibro .45 li segano in due, spruzzando sangue e poltiglia bluastra sul pavimento. Jones guarda Everi. «L'importante è che muoiano». Detto ciò fa strada verso l'uscita del ninfeo, trafficando con una tasca dello zaino.<br />
Come teme, il prato attorno alla villa si è animato di nani cannibali che marciano compatti verso di loro, emettendo degli squittii che suonano come irritanti gne-gne. A occhio, Jones ne conta una trentina. Abbastanza per sopraffarli? Sequoia non ne è certo. Estrae una granata incendiaria dal bergen. «È un peccato rovinare il prato», commenta. «Ma ora vi cucino un po' di nani flambée.»<br />
Everi gli mette una mano sulla spalla. «Aspetta, forse c'è un'altra soluzione.»<br />
<br />
- - - </div>
<h4>
LA SCELTA (1)</h4>
<ul>
<li>Volete che i tre tentino di aggirare i nani da giardino, cercando un ingresso laterale alla villa?</li>
</ul>
<ul>
<li>Oppure preferite che Sequoia cerchi di sterminarli, per aprirsi la strada verso l'ingresso principale?</li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h4>
LA SCELTA (2) Quale PDV (Punto di Vista) desiderate per il prossimo capitolo?</h4>
<ul>
<li>Everi Kendal</li>
</ul>
<ul>
<li>Vern Achilles </li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
- - -</div>
<a href="http://www.tumblr.com/share" style="background: url('http://platform.tumblr.com/v1/share_3.png') top left no-repeat transparent; display: inline-block; height: 20px; overflow: hidden; text-indent: -9999px; width: 129px;" title="Share on Tumblr">Share on Tumblr</a><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" /></a></div>
Scarica la <a href="http://ubuntuone.com/2rr1occD87plSvsAH7Zf4t">versione ePub</a>.
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com24tag:blogger.com,1999:blog-3877330578799034754.post-77467957687918287812013-03-07T15:23:00.000+01:002013-03-07T15:23:00.554+01:00Capitolo Uno<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjArUSLXXQI2RnkOAcm_FkC1mZBIcpkvJfoYgmahr-ciEm-VbxeAeMHl6bha9Ev4MfAYHmPGnyy-vEP6nrxIfS3gqqyId4e42NYt-VPsEZumA2wW0nzhXRwM9-itIbKupQ_JhC84amewHE/s1600/tomato+moth+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjArUSLXXQI2RnkOAcm_FkC1mZBIcpkvJfoYgmahr-ciEm-VbxeAeMHl6bha9Ev4MfAYHmPGnyy-vEP6nrxIfS3gqqyId4e42NYt-VPsEZumA2wW0nzhXRwM9-itIbKupQ_JhC84amewHE/s320/tomato+moth+2.jpg" width="240" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Sequoia Jones ferma il SUV lungo il viale alberato, nel bel mezzo della campagna. Il sole di aprile è già caldo e si riflette sul parabrezza del fuoristrada preso a noleggio poche ore prima. Oltre i prati e i campi coltivati a granoturco si intravedono soltanto poche case. Sono quelle del paese più vicino, che hanno lasciato da poco. Un buco dimenticato da Dio, a pochi chilometri da Mantova. <br />
Jones spegne l'autoradio, zittendo lo speaker che sta parlando della nuova pioggia di meteoriti caduta in Siberia e della crescente serie di scioperi violenti in Spagna e Portogallo. Gli viene da chiedersi se il crescente caos che dilaga a ondate sempre più violente ha in qualche modo a che fare con ciò di cui si occupa l'organizzazione per cui lavora.<br />
Il gigante dalla pelle olivastra guarda alla sua sinistra. Oltre la lunga fila di betulle scorge la villa che stanno cercando. È un edificio a due piani, enorme, circondato da un muro periferico che lascia intuire la presenza di un imponente giardino. <br />
«Stile neorinascimentale», commenta Vern, sporgendosi dal sedile posteriore. Si toglie il cappellino dei New York Jets e lo usa a mo' di ventaglio.<br />
Sequoia squadra il compagno di squadra. Lo conosce da poche ore e già gli sta antipatico. Vern Achilles è magro e di aspetto dimesso, per nulla paragonabile a Jones, che ha il fisico da giocatore di football americano. «Cos'è, sei un esperto di architettura?»<br />
«Ho rubato in ville di ogni tipo», risponde il ladro con nonchalance. <br />
«Lasciamo qui la macchina e procediamo a piedi», suggerisce una terza voce.<br />
I due uomini puntano gli occhi su Everi Kendal, non solo perché sta parlando, ma soprattutto perché è una gran bella ragazza. A Sequoia sembra la copia sputata di Katherine Webb, alias Miss Alabama 2012. Il che gli fa tornare in mente il poster in bikini della pin-up, appeso nel suo appartamento a Roma. Una cosa che non si addice a un cavaliere dell'<i>Ordo Draconis</i> come lui, ma su cui nessuno gli ha mai mosso critiche. Ciò che lo stranisce è essersi trovato in squadra con la sosia perfetta della sua calendar girl preferita.<br />
«La ragazza ha ragione», concorda Vern. «A quanto pare non c'è modo per avvicinarsi alla villa senza essere visti, ma di certo presentarsi al cancello in auto non è una grande idea.»<br />
«Continuo a pensare che dovremmo entrare di notte», obietta Sequoia, tambureggiando le dita sul volante.<br />
«Ma il nostro comune datore di lavoro ci ha sconsigliato fortemente di farlo», chiosa Everi, scendendo dal SUV.<br />
Jones e Vern la imitano. Inconsciamente stanno lasciando che sia la ragazza a prendere il comando l'operazione. Non male, per una che non ha nemmeno dichiarato le sue competenze specifiche. La Kendal scarica il suo zaino dal bagagliaio e se lo mette in spalla. Prima però si toglie lo spolverino color beige, sotto il quale indossa una tuta in spandex nero, con tanto di morbidi stivali in pelle. Sembra una ninja, anche se non indossa né maschere né cappucci.<br />
Sequoia recupera a sua volta il suo equipaggiamento. Il bergen militare che si porta appresso è il triplo rispetto allo zaino di Everi. Al suo interno custodisce anche armi e munizioni, compresi alcuni gingilli speciali presi in prestito dall'arsenale dell'<i>Ordo</i>. Mister Meical, colui che li ha ingaggiati, ha parlato di una missione ad alto rischio. Il che per Sequoia vuol dire una cosa sola: prepararsi a combattere per portare a casa la pelle. <br />
I tre tagliano per il prato, incuranti di essere notati da qualche casuale passante. In realtà non sembra esserci nessuno in giro, anche se sono soltanto le quattro del pomeriggio. Si sente soltanto il latrato di un cane, ma molto lontano. Null'altro.<br />
Villa Oldisia, questo è il suo nome, pare quieta e disabitata, anche se chiaramente non si tratta di un edificio abbandonato. La cosa strana è semmai un'altra: secondo mister Meical la villa è comparsa in quel punto preciso della campagna mantovana da una due settimane.<br />
Comparsa da nulla.<br />
Vern, il primo di loro a essere arrivato nel vicino paese di ***, ha fatto qualche domanda in giro, tra negozi e bar. A quanto pare nessuno sembra ricordarsi qualcosa della villa, né è in grado di parlarne in modo concreto. "C'è sempre stata, ma non so a chi appartiene" è stata la risposta standard che il ladro ha raccolto nella sua piccola, discreta indagine. Il che vuol dire una cosa sola: sono in atto forze magiche di alto livello. Del resto Jones doveva aspettarselo, visto che il Sant'Uffizio gli ha ordinato di lavorare su richiesta di un privato, mister Meical. Un cavaliere dell'<i>Ordo Draconis</i> non si scomoda senza che ci sia un tornaconto per la Chiesa.</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhK0r2MbuhDuKJdqG5Mw21TjWzlMcW8ttcoFC6abJkVGuVSaaEu4Mz5BDt8YCc6rltWgf_cDhyphenhyphengGxQRKbGm_68j4h2xf7H0NVf0Q02Q5We2wBcvkxzC-2-s9H70AC1imNRYb4sydQP1wLo/s1600/la+squadra.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="170" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhK0r2MbuhDuKJdqG5Mw21TjWzlMcW8ttcoFC6abJkVGuVSaaEu4Mz5BDt8YCc6rltWgf_cDhyphenhyphengGxQRKbGm_68j4h2xf7H0NVf0Q02Q5We2wBcvkxzC-2-s9H70AC1imNRYb4sydQP1wLo/s400/la+squadra.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La Squadra.</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Everi si ferma a ridosso della cinta perimetrale, alta circa tre metri. Se c'era qualcuno affacciato alle finestre, senz'altro li ha visti avvicinarsi. Una consapevolezza che non piace a Sequoia, abituato a strategie più raffinate.<br />
Vern si infila dei guanti pescati dalla borsa che porta a tracolla e, senza dire nulla, s'arrampica sulla cinta. I suoi compagni lo lasciano fare. In fondo sono tre professionisti, inseriti nei giri giusti, nonché abili ed esperti. Fidarsi l'uno dell'altro è il requisito minimo per collaborare con successo.<br />
Il ladro scivola di lato, muovendosi con la sicurezza di una lucertola, fino a porsi a cavalcioni del muro in un punto in cui i rami di alcuni pioppi che crescono nel giardino della villa riescono a nasconderlo. Una volta sistemato in posizione sicura, Vern si guarda intorno. Poi prende una piccola fotocamera dalla borsa e scatta alcune foto. Un minuto dopo si lascia cadere davanti ai suoi colleghi con un elegante volteggio.<br />
«Allora, che hai visto?», gli domanda Everi, impaziente. Dei tre la ragazza è quella che ha rivelato meno dettagli su di sé. Sequoia ha già deciso di scoprirne di più, se avrà tempo e modo di farlo.<br />
«Guardate voi stessi.» All'ombra del muro Vern mostra gli scatti sul display della fotocamera. <br />
Il giardino di Villa Oldisia è immenso ed elegante. Ci sono due aree di prato, perfettamente curate, tagliate a metà da un viale d'ingresso lastricato in mattonelle di porfido. A fare da contorno sono disposte file di alberi di varie specie, dai pioppi neri ai platani. In mezzo al giardino c'è un ampio spiazzo dominato da una sontuosa fontana, in cui svetta l'insolita statua di un gigantesco gufo appollaiato su un tronco. Alla destra della villa si nota uno strano edificio costituito da archi e muri, senza alcun soffitto. Piante rampicanti lo avvolgono come un lenzuolo. Gradini e statue collegano le varie sezioni di questo complesso, che sembra antico e misterioso.<br />
«Un ninfeo», commenta Vern, pensieroso. <br />
«Che sarebbe?», gli chiede Jones.<br />
«Una sorta di parco delle meraviglie, per intrattenere gli ospiti della villa.»<br />
Everi indica dei punti sul display, macchie variopinte che spiccano nella verde uniformità del prato. «Che mi dici di questi?»<br />
«Nani da giardino», sogghigna il ladro. «Un tocco pacchiano. Si vede che la proprietaria della villa in cuor suo è una buzzurra come tanti altri.»<br />
«Già, la proprietaria», gli fa eco Sequoia. «Sicuri di non sapere null'altro su di lei, a parte ciò che ci ha spiegato mister Meical?»<br />
«Te l'ho già detto, bello», replica Vern. «Io so che è una strega di quelle vecchie, incazzose e potenti. Tanto mi basta per preoccuparmi di ogni singolo passo che farò oltre questo stupido muro.»<br />
Jones sposta gli occhi su Everi, che al solito non si espone mai per prima in quelle conversazioni. «E tu? Che mi dici?»<br />
«Ne abbiamo già parlato ieri sera, quando ci siamo incontrati. Non ho altro da aggiungere.»<br />
«Quindi ci hanno affidato una missione di importanza capitale e bla bla bla, ma senza nemmeno farci il favore di sapere chi cercherà di farci il culo.» Jones sospira. Lavorando per il Vaticano ha imparato a convivere con segreti e cospirazioni. Quando però è la sua pelle ad andarci di mezzo, non riesce a prendere la questione con troppa filosofia.<br />
«Mmm... Ho già rubato nelle case di masche, stregoni, maghi e gente simile.» Vern allarga le braccia, per sottolineare una cosa che per lui è ovvia. «La mia conoscenza del Mondo Nascosto è maturata praticamente così. Sai che cosa ho imparato? Che più pensiamo a loro, più siamo facili da scovare. Come topolini nella tana di un gatto.»<br />
Jones si fida poco di quella spiegazione, ma cambia discorso. «Dove sarà segregata la tizia che dobbiamo liberare?»<br />
«Bella domanda», gli replica Everi. «Temo che non ci sia molto altro da fare se non entrare e cercarla.»<br />
«Se non fosse per l'assegno a sei zeri che mister Meical mi ha firmato, non avrei mai accettato una missione così folle», sbuffa Vern, irritato.<br />
«Ciascuno di noi ha le sue ragioni per essere qui», taglia corto Sequoia. «Ora concentriamoci sul da farsi.»<br />
La Kendal annuisce, sistemandosi i lunghi capelli castani con un elastico. «Esattamente. Bene ragazzi: secondo voi da dove è meglio iniziare la nostra esplorazione?»</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFmtHlG5Y1e5NgVusreyqQv8NpzoUJcRp-vwNAYsL8M_pv88IIiEMdLFrxJFlTDwk4kzj9SZpAOTisE3MIE9t6J-nMLqmd68Vr5RyzVpqvYVmiqNwcgXW_OeAelS94ro9KcJJJvto0dgg/s1600/Ninfeo.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFmtHlG5Y1e5NgVusreyqQv8NpzoUJcRp-vwNAYsL8M_pv88IIiEMdLFrxJFlTDwk4kzj9SZpAOTisE3MIE9t6J-nMLqmd68Vr5RyzVpqvYVmiqNwcgXW_OeAelS94ro9KcJJJvto0dgg/s320/Ninfeo.JPG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il Ninfeo</td></tr>
</tbody></table>
<br />
- - -<br />
<h4>
LA SCELTA (1)</h4>
<br />
<ul style="text-align: justify;">
<li>Volete che i tre attraversino il giardino di Villa Oldisia direttamente, senza perdere tempo? </li>
</ul>
<ul style="text-align: justify;">
<li>Oppure preferite che passino lateralmente, nascondendosi dietro le fila di alberi perimetrali?</li>
</ul>
<ul style="text-align: justify;">
<li>O, ancora, ritenete che sia il caso di dare un'occhiata al ninfeo del parco, prima di entrare nella villa? </li>
</ul>
<br />
<h4>
LA SCELTA (2) Quale PDV (Punto di Vista) desiderate per il prossimo capitolo?</h4>
<br />
<ul>
<li>Sequoia Jones</li>
</ul>
<ul>
<li>Everi Kendal</li>
</ul>
<ul>
<li>Vern Achilles </li>
</ul>
- - -<br />
<a href="http://www.tumblr.com/share" style="background: url('http://platform.tumblr.com/v1/share_3.png') top left no-repeat transparent; display: inline-block; height: 20px; overflow: hidden; text-indent: -9999px; width: 129px;" title="Share on Tumblr">Share on Tumblr</a>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://img832.imageshack.us/img832/4664/epub.gif" /></a></div>
Scarica la <a href="http://ubuntuone.com/2rr1occD87plSvsAH7Zf4t">versione ePub</a>.<br />
<script src="http://platform.tumblr.com/v1/share.js"></script>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/15045472087162038131noreply@blogger.com36